Ragioni di una mostra:

Parafrasando Roland Barthes, la pittrice romana Simona Weller presenta il suo “Frammenti di un discorso sul mare” con grandi tele di iuta dipinte ad acrilico.

Studiando come presentarla ad un pubblico che forse la conosce solo episodicamente, Roberto Rotta Farinelli ha voluto ricostruire in questa mostra il percorso della sua pittura-scrittura. Si potranno vedere così due rari e preziosi collage del 1978 che segnano il passaggio dalle parole sovrapposte a formare una trama, fino ai recenti moduli, sorta di particolari ingranditi di quei primi collage. Negli anni il discorso della Weller si è approfondito, non solo per la sua energia sperimentatrice, ma anche per una rinnovata padronanza del mezzo pittorico. È utile sottolineare, inoltre, che l’artista non ha mai ceduto alla tentazione di scadere nella maniera di se stessa. Anzi sembra che la maturità le abbia suggerito, di fronte all’avventura dell’opera, sempre nuove e impreviste soluzioni. Ne risulta, per questa prima mostra genovese, un nucleo di opere particolarmente fresco e felice.

Come scrive giustamente Claudio Strinati (Sovrintendente al Polo Museale Romano): “In questi lavori che ora l’artista presenta, quale nuovo ciclo dotato di una propria intima organicità, si ha l’impressione che il flusso incessante della gremita scrittura che aveva invaso fino a poco tempo fa lo spazio del suo immaginario si sia ingigantito e trasformato in una sorta di onda irrefrenabile che acquista sempre più spessore e perentorietà”.


Chi è Simona Weller:

Simona Weller, pittrice e scrittrice, è nata a Roma il 10 maggio 1940. Nel 1960 vince una borsa di studio Unesco per studiare all’Accademia di Belle Arti di Bangkok e nel 1963 per studiare all’Accademia di Belle Arti del Cairo, dove espone con una personale al Museo d’Arte Moderna. Terminati gli studi all’Accademia di Roma, nel 1964 si perfeziona presso l’Accademia San Ferdinando di Madrid dove terrà una mostra personale. Presente nelle più importanti rassegne nazionali (Quadriennale di Roma e Biennale di Venezia) e internazionali (Biennale di San Paolo, Berlino, Pechino e Shangai). Si afferma, nell’ambito della pittura-scrittura con un suo originalissimo apporto. Nei primi anni ’70 espone spesso a Torino, dove partecipa per tre anni consecutivi al Premio Bolaffi (segnalata da Giuliano Briganti e Cesare Vivaldi) e tiene due personali alla Galleria Il Punto. Sempre negli anni ’70 ha inizio la collaborazione con la Galleria Giraldi di Livorno, che dura tutt’oggi, e con la Galleria Lorenzelli di Bergamo e di Milano. Negli ultimi trent’anni ha tenuto numerose mostre personali (quattro antologiche) e collettive sia in Italia che in Europa, affiancando la ricerca artistica con l’insegnamento di discipline pittoriche all’Accademia di Roma. Negli anni ’90 si afferma anche come scrittrice di romanzi storici, dopo aver avuto una propria rubrica d’arte per dodici anni sul mensile Noi Donne. È citata sul “Chi è delle donne del ‘900” di Miriam Mafai.