06 giugno 2012

fino al 19.VII.2012 Giuseppe Maraniello Milano, Lorenzelli Arte

 
In-Es, un gioco di contrapposizioni. Un gioco di bilanciamenti, di tensioni, in cui anche lo spazio vuoto assume un peso e in cui l’equilibrio dialoga per creare disequilibrio -

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Echi di battaglie lontane, forme sospese in precaria stabilità, anfore bronzee dall’incerta morfologia, guerrieri mitologici, ferro, legno bruciato: questi gli elementi che articolano le composizioni create dall’artista Giuseppe Maraniello (Napoli, 1945). Composizioni e non installazioni, come aveva già sapientemente rilevato il critico d’arte Gillo Dorfles nel 1985, perché qualsiasi materiale scelto dall’artista, sia esso pittorico o scultoreo, si compone l’uno nell’altro articolando un linguaggio complementare che accoglie, al proprio interno, la tridimensionalità scultorea e la bidimensionalità pittorica. Un gioco di contrapposizioni, così come evidenzia anche il titolo della mostra In-Es, respirare-inspirare, dentro-fuori. Un gioco di bilanciamenti, di tensioni, in cui anche lo spazio vuoto assume un peso, in cui l’equilibrio dialoga e crea disequilibrio.
Una veduta delle opere in mostra
Le opere in mostra – come Ri-flettere, Vasi Comunicanti, Abbracci, Ri-tratto, Passaggi segreti, tanto per citare degli esempi – sono tutte assemblaggi di vari materiali e di oggetti come assi di legno bruciati, superfici pittoriche monocrome, statuette di bronzo, sottili corde metalliche da cui pendono anfore bronzee. Ma non esiste alcun spazio pre-costituito o pre-determinato per ciascun elemento, piuttosto è proprio il loro casuale incontro a generare spazi, volumi, sospensioni che annullano, di volta in volta, il proprio peso specifico. Così le anfore bronzee sembrano fluttuare nello spazio ricavato fra alcune assi di legno invecchiate; a sua volta il legno assume l’imponenza, la pesante staticità, della pietra; ed infine, le superfici pittoriche, sempre monocrome, esplodono in una scultorea tridimensionalità.
Non sono quindi opere finite né statiche, quelle di Marianello, bensì sono come l’immagine della sua monumentale scultura, del suo guerriero mitologico: un uomo che lotta contro se stesso in una battaglia senza fine. Perché è proprio questa sensazione di “senza fine” che suscitano queste opere, che conservano l’eclettismo stilistico, caro agli anni Settanta ed Ottanta, proponendosi di indagare una realtà, non per come si mostra ma per come la si metabolizza, la si vive, la si sente. Da qui un linguaggio perennemente contemporaneo in quanto continua a reinterpretare i linguaggi canonici di scultura e pittura. L’interesse di Marianello non è quindi quello di creare simbologie ma di scatenare, attraverso immagini simboliche, suggestive ed evocative, violente battaglie e violenti turbamenti nell’osservatore che, immerso in questo universo sospeso, dovrà a sua volta ri-flettere sulla propria instabilità.
erica bertoni
mostra visitata il 10 maggio 2012 
dal 10 maggio al 19 luglio 2012
Giuseppe Maraniello – IN-ES
a cura di Alberto Fiz e Matteo Lorenzelli
Lorenzelli Arte
Corso Buenos Aires 2 (20124) Milano 
Orario: maggio e giugno, da martedì a sabato dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19; luglio, da lunedì a venerdì dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19
Info: +39 02201914 – judith@lorenzelliarte.com – www.lorenzelliarte.com

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