Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
L’innocenza del Vivere
… In questo mondo disincantato, diventa difficile affrontare un discorso sull’Innocenza del Vivere giacché l’innocenza ci viene strappata dall’infanzia….
…Da qui l’esigenza di una pausa di riflessione, d’arte, che conducesse per mano una manciata di artisti, ad affrontare il tema…
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Pelle chiara, capelli d’oro, bello, faccina d’angelo, aspetto da principino azzurro, l’autore, forse, di uno degli ultimi omicidi scanditi dai telegiornali, ritmati sui nostri pasti quotidiani davanti alla televisione. Omicidi, stupri, violenze di gruppo, pedofilia, rapine…
In questo mondo disincantato, diventa difficile affrontare un discorso sull’Innocenza del Vivere giacché l’innocenza ci viene strappata dall’infanzia….
”Le mie fiabe sono imprigionate in un roveto di giorni senza tempo… e Lady Morgana svanisce in una bolla/ e riceve in ammezzato a giorni alterni”: così recitano i versi di una splendida poesia di Nicola Romano che evidenziano quanto in un mondo di decadenza di valori vi sia poco posto per L’Innocenza del Vivere.
Da qui l’esigenza di una pausa di riflessione, d’arte, che conducesse per mano una manciata di artisti, valenti artisti, sotto l’egida di un sigillo: una sfera di valori forti che sorreggesse le loro opere, in una mostra dal tema comune, un tema importante.
A questo punto, sotto la spinta di un gallerista attento e di critici forse in parte carismatici, sono state prodotte delle opere che ciascun artista ha ritenuto maggiormente confacenti alla “consegna”. Ne sono derivate opere apparentemente diverse e lontane tra loro ma, invece, un fil rouge le unisce e conferisce loro una certa “sacralità” nell’interrogarsi, insieme, sul ruolo e la funzione dell’artista, oggi, nella società.
L’artista è specchio del suo tempo soltanto nell’adozione di tecniche nuove o rispecchia il suo tempo, pur adottando tecniche “tradizionali”, bensì nel determinare pause di riflessione, lanciando input alla comunità in cui vive? La domanda è aperta.
Ma a questo punto, c’è da dire che Aurelio Valentini, con le sue sobrie e composte opere, esplora l’universo dell’infanzia e ci regala intense pagine di delicata poesia, prustiana recherche d’un tempo perduto, di una felicità fatta di niente; Patrizia Tomarchio, attraverso la sua spiccata atmosfera fiabesca ed il suo stile pittorico naif, con una tavolozza di colori pastello, canta di sogni che hanno forma di violini-palloncini o di una donna che sogna una rosa che le dia un’illusione, la sua “ Innocenza del vivere”; Daniele Luraschi, invece, con tratti semplici, con la purezza di un artista che si affaccia da poco tempo alla ribalta dell’arte, racconta dell’Innocenza del Vivere in armonia con la natura, nel bosco, lontani da quelle che sono le contaminazioni “pericolose” del mondo antropizzato; Giuliano Giuliani forse, è il più misterioso, enigmatico, con i suoi volti dalla particolare tecnica, originale che lo diversifica dalle altre, denunciano, forse, la perdita della loro innocenza ed infine, una pittrice emergente, Carmen Currò , valente ritrattista, capta sguardi innocenti di ragazzine e di giovani donne, di bambine e di straniere: il mondo non ha ancora divelto sogni ed illusioni…
Concludendo, intenderei ricordare una frase che lo sceneggiatore di E.T. fa recitare al suo protagonista: “Il mondo finirà quando l’uomo finirà di sognare”… e…
Perderà… L’ Innocenza del vivere.
Mariateresa.prestigiacom@tin.it
In questo mondo disincantato, diventa difficile affrontare un discorso sull’Innocenza del Vivere giacché l’innocenza ci viene strappata dall’infanzia….
”Le mie fiabe sono imprigionate in un roveto di giorni senza tempo… e Lady Morgana svanisce in una bolla/ e riceve in ammezzato a giorni alterni”: così recitano i versi di una splendida poesia di Nicola Romano che evidenziano quanto in un mondo di decadenza di valori vi sia poco posto per L’Innocenza del Vivere.
Da qui l’esigenza di una pausa di riflessione, d’arte, che conducesse per mano una manciata di artisti, valenti artisti, sotto l’egida di un sigillo: una sfera di valori forti che sorreggesse le loro opere, in una mostra dal tema comune, un tema importante.
A questo punto, sotto la spinta di un gallerista attento e di critici forse in parte carismatici, sono state prodotte delle opere che ciascun artista ha ritenuto maggiormente confacenti alla “consegna”. Ne sono derivate opere apparentemente diverse e lontane tra loro ma, invece, un fil rouge le unisce e conferisce loro una certa “sacralità” nell’interrogarsi, insieme, sul ruolo e la funzione dell’artista, oggi, nella società.
L’artista è specchio del suo tempo soltanto nell’adozione di tecniche nuove o rispecchia il suo tempo, pur adottando tecniche “tradizionali”, bensì nel determinare pause di riflessione, lanciando input alla comunità in cui vive? La domanda è aperta.
Ma a questo punto, c’è da dire che Aurelio Valentini, con le sue sobrie e composte opere, esplora l’universo dell’infanzia e ci regala intense pagine di delicata poesia, prustiana recherche d’un tempo perduto, di una felicità fatta di niente; Patrizia Tomarchio, attraverso la sua spiccata atmosfera fiabesca ed il suo stile pittorico naif, con una tavolozza di colori pastello, canta di sogni che hanno forma di violini-palloncini o di una donna che sogna una rosa che le dia un’illusione, la sua “ Innocenza del vivere”; Daniele Luraschi, invece, con tratti semplici, con la purezza di un artista che si affaccia da poco tempo alla ribalta dell’arte, racconta dell’Innocenza del Vivere in armonia con la natura, nel bosco, lontani da quelle che sono le contaminazioni “pericolose” del mondo antropizzato; Giuliano Giuliani forse, è il più misterioso, enigmatico, con i suoi volti dalla particolare tecnica, originale che lo diversifica dalle altre, denunciano, forse, la perdita della loro innocenza ed infine, una pittrice emergente, Carmen Currò , valente ritrattista, capta sguardi innocenti di ragazzine e di giovani donne, di bambine e di straniere: il mondo non ha ancora divelto sogni ed illusioni…
Concludendo, intenderei ricordare una frase che lo sceneggiatore di E.T. fa recitare al suo protagonista: “Il mondo finirà quando l’uomo finirà di sognare”… e…
Perderà… L’ Innocenza del vivere.
Mariateresa.prestigiacom@tin.it
09
febbraio 2008
L’innocenza del Vivere
Dal 09 al 20 febbraio 2008
arte contemporanea
Location
ART GALLERY VALORE
Palermo, Via Principe Di Paternò, 46, (Palermo)
Palermo, Via Principe Di Paternò, 46, (Palermo)
Orario di apertura
da martedì a Venerdì ore 9.45 - 13.00
16.30 - 19.30
Lunedì e sabato mattina chiuso
Mercoledi pomeriggio chiuso
Domenica chiuso
Vernissage
9 Febbraio 2008, 18.30
Autore
Curatore