La Stazione Leopolda ospita la mostra-vendita “Mao for sale” curata da Gherardo Frassa: in scena le Mao memorabilia originali made in “Popular Republic of China”.
Il pubblico di appassionati di vintage potrà acquistare le giacche, i pantaloni, i cappelli, le borse, le fascette delle divise delle guardie rosse, bandiere, badge, fiori di carta, poster, libretti di appunti, libretti d’arte, manifesti, schede illustrate della vita di Mao, e molti altri oggetti - fermacarte, specchi, ricami, orologi, tazze da tè, teiere, servizi di piatti, sveglie - strumenti fondamentali della propaganda maoista.
La Stazione Leopolda si riempirà anche di statuine di Mao di ogni dimensione e tecnica, gruppi di ceramiche che raffigurano momenti chiave della Rivoluzione Culturale attraverso i suoi protagonisti: le guardie rosse, i contadini, gli operai, gli studenti, i medici scalzi, le ballerine del distaccamento rosso femminile ecc…, e anche a scene di processi ed esecuzioni di intellettuali, di proprietari terrieri e di tutti i “non allineati” ai dettami del regime.
Inoltre ci sarà anche il celebre “libretto rosso”: centinaia di versioni - in diversi formati e lingue - del libro che fu stampato in Cina in 740 milioni di copie; libretti di grafica contenenti dettagliate istruzioni su ogni attività della società cinese: dall'impaginazione dei giornali alla realizzazione di un “da zi bao”, dai ricami per le bandiere all'allestimento di un palco ufficiale.
In Cina dal 1993, anno del centenario della nascita di Mao Zedong, ha preso il via una corsa all’accaparramento dei pezzi originali della Rivoluzione Culturale da parte dei collezionisti, con il conseguente lievitare del loro valore sul mercato. E il rinato interesse per gli oggetti della propaganda ha generato una rinascita della produzione, con i vecchi artigiani che hanno riaperto le botteghe e oggi si arricchiscono realizzando ogni sorta di gadget.