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In attesa di risposta
Una mostra che tocca diversi punti del processo compositivo, dal video, al disegno, alla fotografia, all’installazione
Comunicato stampa
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Il 15 dicembre 2007, Supportico Lopez, progetto curatoriale gestito da Gigiotto Del Vecchio e Stefania Palumbo , inaugura In attesa di risposta.
In mostra saranno presentate le opere di quattro artisti tra i più attivi in campo internazionale: Matthew Antezzo, Tom Burr, Kirsten Pieroth , Sean Snyder. Una mostra che tocca diversi punti del processo compositivo, dal video, al disegno, alla fotografia, all'installazione.
Attualmente la serie infinita di riflessioni politico-sociali prodotte dalla nostra società, si traduce in memoria culturale attraverso immagini che diventano vere e proprie icone di riferimento. Alcuni artisti lavorano con queste immagini, riproponendole nelle opere e reinterpretandole , riuscendole a trasformare in nuove proposte di pensiero. In questo modo Matthew Antezzo lavora con immagini preesistenti di personalità importanti tratte da riviste o da internet, creando così il suo personale cosmo di memoria culturale e sottolineando, allo stesso tempo, il potere sempre maggiore dei mass media facendo sconfinare la pittura all'interno del mondo della comunicazione di massa. Così il grande arazzo/ritratto del Subcomandante Marcos e il più piccolo ritratto a matita della leader dell'opposizione democratica birmana Aung San Suu Kyi, rappresentano due interi mondi culturali, politici e sociali espressi attraverso un'immagine immediatamente familiare.
Un progetto che, attraverso lo specifico dei quattro artisti invitati, propone più spunti di riflessione estremamente attuali e che rappresentano una possibilità ulteriore per meglio comprendere e definire le dinamiche, politiche ed esistenziali, spesso incomprensibili, del vivere odierno. Attraverso l'arte e i suoi incipit, sebbene non si tratti di soluzioni, si possono immaginare ipotesi di sopravvivenza civica, poetica ed esistenziale, così come possibili risposte.
Il lavoro di Tom Burr mette assieme l'aspetto più penetrante della forma e della struttura, le sue grandi passioni, da Dan Graham a Robert Morris fino al modernismo, con aspetti legati ad una dimensione di oscuro romanticismo e sospensione narrativa che sottolineano la sensibilità del guardare lo svolgersi delle cose da una prospettiva intima e di esprimere, attraverso la forma, la propria visione.
Sean Snyder riprende una linea più apertamente politica decidendo di mostrarci l'aspetto più debole e più ridicolo del dittatore nord coreano Kim Il Sung. Due composizioni fotografiche che riguardano i tacchi che il dittatore è solito indossare per dissimulare la sua bassa statura, particolare che Kim Il Sung ha severamente vietato fotografare e che rappresenta una stupida vanità, in stridente contrasto con le possibilità mai concesse al popolo nord-coreano. Un'attenta analisi quella di Snyder che spesso si basa sulla rilettura di materiale fotogiornalistico per metterne in discussione il valore politico e propagandistico.
Un viaggio attraverso immagini e forme che si conclude con la passeggiata al contrario che Kirsten Pieroth fa in bicicletta per le strade di Copenhagen, un piccolo sovvertimento di regole precostituite che ribalta l'intero ordine delle cose. Il riutilizzo di oggetti che normalmente appartengono a sfere domestiche, cose di tutti i giorni classificate attraverso la loro forma, funzione o identità culturale e che vengono spostati dal loro contesto originario e sottoposti a nuove ed ulteriori possibilità interpretative ed esistenziali, è una caratteristica del lavoro della Pieroth.
In mostra saranno presentate le opere di quattro artisti tra i più attivi in campo internazionale: Matthew Antezzo, Tom Burr, Kirsten Pieroth , Sean Snyder. Una mostra che tocca diversi punti del processo compositivo, dal video, al disegno, alla fotografia, all'installazione.
Attualmente la serie infinita di riflessioni politico-sociali prodotte dalla nostra società, si traduce in memoria culturale attraverso immagini che diventano vere e proprie icone di riferimento. Alcuni artisti lavorano con queste immagini, riproponendole nelle opere e reinterpretandole , riuscendole a trasformare in nuove proposte di pensiero. In questo modo Matthew Antezzo lavora con immagini preesistenti di personalità importanti tratte da riviste o da internet, creando così il suo personale cosmo di memoria culturale e sottolineando, allo stesso tempo, il potere sempre maggiore dei mass media facendo sconfinare la pittura all'interno del mondo della comunicazione di massa. Così il grande arazzo/ritratto del Subcomandante Marcos e il più piccolo ritratto a matita della leader dell'opposizione democratica birmana Aung San Suu Kyi, rappresentano due interi mondi culturali, politici e sociali espressi attraverso un'immagine immediatamente familiare.
Un progetto che, attraverso lo specifico dei quattro artisti invitati, propone più spunti di riflessione estremamente attuali e che rappresentano una possibilità ulteriore per meglio comprendere e definire le dinamiche, politiche ed esistenziali, spesso incomprensibili, del vivere odierno. Attraverso l'arte e i suoi incipit, sebbene non si tratti di soluzioni, si possono immaginare ipotesi di sopravvivenza civica, poetica ed esistenziale, così come possibili risposte.
Il lavoro di Tom Burr mette assieme l'aspetto più penetrante della forma e della struttura, le sue grandi passioni, da Dan Graham a Robert Morris fino al modernismo, con aspetti legati ad una dimensione di oscuro romanticismo e sospensione narrativa che sottolineano la sensibilità del guardare lo svolgersi delle cose da una prospettiva intima e di esprimere, attraverso la forma, la propria visione.
Sean Snyder riprende una linea più apertamente politica decidendo di mostrarci l'aspetto più debole e più ridicolo del dittatore nord coreano Kim Il Sung. Due composizioni fotografiche che riguardano i tacchi che il dittatore è solito indossare per dissimulare la sua bassa statura, particolare che Kim Il Sung ha severamente vietato fotografare e che rappresenta una stupida vanità, in stridente contrasto con le possibilità mai concesse al popolo nord-coreano. Un'attenta analisi quella di Snyder che spesso si basa sulla rilettura di materiale fotogiornalistico per metterne in discussione il valore politico e propagandistico.
Un viaggio attraverso immagini e forme che si conclude con la passeggiata al contrario che Kirsten Pieroth fa in bicicletta per le strade di Copenhagen, un piccolo sovvertimento di regole precostituite che ribalta l'intero ordine delle cose. Il riutilizzo di oggetti che normalmente appartengono a sfere domestiche, cose di tutti i giorni classificate attraverso la loro forma, funzione o identità culturale e che vengono spostati dal loro contesto originario e sottoposti a nuove ed ulteriori possibilità interpretative ed esistenziali, è una caratteristica del lavoro della Pieroth.
15
dicembre 2007
In attesa di risposta
Dal 15 dicembre 2007 al 03 febbraio 2008
fotografia
arte contemporanea
disegno e grafica
arte contemporanea
disegno e grafica
Location
SUPPORTICO LOPEZ
Napoli, Supportico Lopez, 32, (Napoli)
Napoli, Supportico Lopez, 32, (Napoli)
Orario di apertura
Dal martedì al venerdì dalle 15.30 alle 19.00 e su appuntamento
Vernissage
15 Dicembre 2007, ore 19
Autore
Curatore