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21
giugno 2012
fino al 28.VII.2012 Nature vs Nurture Verona, FaMa Gallery
venezia
Natura, artificio e costruzioni mentali. Cinque artisti internazionali evidenziano quanto tutto ciò che ci circonda può avere una doppia valenza, una doppia natura, in base all’occhio dell’uomo che osserva -
di Erika Prandi
La mostra collettiva alla FaMa Gallery mostra i lavori di cinque artisti che, in modo indipendente, hanno sviluppato la tematica del rapporto tra natura, artificio e costruzioni mentali, evidenziando quanto tutto ciò che ci circonda può avere una doppia valenza in base all’occhio dell’osservatore. Indagine intuibile subito, dalle prime opere di Mat Collishaw (Nottingham, 1966) esposte sulla parete di fronte all’ingresso, intitolate Venal Muse: fotografie alte più di un metro che raffigurano dei fiori su fondo nero, lucido e profondo; in ogni opera ve ne è solamente uno a trasmettere il messaggio dell’artista attraverso piaghe, deformazioni e cicatrici del fiore in omaggio a Les Fleurs du Mal di Baudelaire. Perché se per il poeta maledetto ogni elemento poteva avere una doppia valenza, amabile e terribile, anche per l’artista inglese vi è un messaggio evidente frutto del decadimento morale dell’uomo. Il fiore viene così associato all’individuo, gli vengono mostrati, come in uno specchio, i segni tangibili di un cambiamento interiore.
Ma di fronte all’evidenza l’uomo non può fare altro che sentirsi impotente e provare un senso di rifiuto, così le opere di Patricia Piccinini (Sierra Leone, 1965) mostrano la doppia natura dell’uomo, essere umano e mostro. Siamo come appariamo e questa apparenza è la nostra vera natura oppure è frutto di una costruzione mentale di chi ci guarda? In The student e in The Coup vi è questa ambivalenza pirandelliana che sembra non trovare soluzione se non nella consapevolezza che c’è dell’altro oltre alla maschera che portiamo. Questa ricerca continua dell’oltre è presente anche nelle opere di David Casini (Montevarchi, Arezzo, 1973) mediante l’utilizzo dello specchio e di alcune frammenti organici sospesi nello spazio, dando vita ad una sorta di microcosmo dell’essere o apparire. Lo specchio ci permette di andare oltre ciò che vediamo, di scrutare ciò che accade attorno a noi e di dare profondità alla vista, mentre le figure geometriche posizionate su di esso sono piccoli elementi che “interferiscono” e danno un senso al panorama visivo. Sono costruzioni, artifici visivi che si contrappongono a ciò che ci circonda, la natura. Natura che si mostra palesemente nell’installazione di Sissi (Bologna, 1977) attraverso la sua forma che rimanda a un grande giaciglio, dove poter dimorare e far nascere la vita. L’inganno, se esiste, è sempre nell’occhio di chi guarda. In questo caso è nel materiale di cui è fatto: corde di tapparelle. Artificiali, sì, ma estremamente convincenti nel trasmettere il messaggio ambivalente che, attraverso un fil rouge, tocca tutte le opere.
Infine emerge l’opera di Barry Reigate (Londra, 1971) attraverso fotografie di elementi geometrici dipinti su tela, tutti apparentemente inseriti a caso ma che danno l’idea di come può essere confusionaria, disordinata, e chiusa la mente della società moderna in continua contrapposizione alla natura.
erika prandi
mostra visitata l’8 giugno 2012
dal 9 giugno al 28 luglio 2012
Nature vs Nurture
David Casini – Mat Collishaw – Patricia Piccinini – Barry Reigate – Sissi
FaMa Gallery
Corso Cavour 25/27, Verona
Orario: da martedì a sabato ore 10-13 e 14.30-19.30. Chiuso il lunedì e festivi.
Info: tel. +390458030985 – info@famagallery.com – www.famagallery.com