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Ettore Frassinetti
Sontuose teorie di volatili e di cani, raffigurazioni di denuncia sociale e paesaggi dall’arrembante cromatismo
Comunicato stampa
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Nell'ultracinquantennale attività pittorica Ettore Frassinetti non ha mai smesso di esprimere le incondizionate sfumature della natura e del proprio animo. La sua irrefrenabile e straripante voglia di confrontarsi con qualsiasi stimolo provenisse dal reale o dall'umanità circostante gli ha consentito di esprimersi su più livelli e in più fasi della vita. Imprenditore, allevatore, cacciatore, ristoratore, amministratore pubblico e infine, ma non da meno, pittore. L'eclettismo viene spesso bistrattato da molti parrucconi e 'puristi', che non riescono a comprendere l'estrema articolazione e ricchezza degli stimoli esistenziali. Secondo questa 'blasonata' teoria non si dovrebbe nemmeno ascoltare l'enorme incostanza delle proprie pulsioni o delle sollecitazioni che l'umanità sofferente o esultante ci propina quotidianamente, bensì scegliere una ed una sola via (nella vita o nell'arte;) non si dovrebbe cogliere l'eco della storia che ci ricorda l'inevitabile ricorrenza di sofferenza e crudeltà (i campi di sterminio o la guerra). Addirittura bisognerebbe privarsi di ogni mezzo di intuizione o di comunicazione nel rapporto con la natura o nell'adoperare ogni mezzo creativo. Frassinetti non ha rinunciato a niente. Non ha mai smesso di ricercare, ha riconosciuto la propria umanità in ogni dettaglio della natura e della società costituita, ha voluto dare dignità anche al confronto con la muta, ma pura, fauna che lo circondava tra le colline castellinesi. Nella pittura si sono alternati, anche in fasi contemporanee, quadri raffiguranti sontuose teorie di volatili e di cani, così come raffigurazioni di denuncia sociale (la mafia, lo stupro, la guida imprudente, l'inquinamento, ecc.) o paesaggi dall'arrembante cromatismo. E in questi sono percepibili irruenti – talora struggenti - spaccati dell'animo dell'artista che consentiva spesso al gesto e alla mano di mettere in comunicazione i sentimenti più reconditi con la superficie pittorica. E' nell'informale che Ettore Frassinetti raggiunge l'apice della propria ricerca, è il leit motiv che costella tutta la sua produzione e che è riconoscibile di frequente in dettagli della produzione cosiddetta 'figurativa'. Il sentimento dell'autore si trasferisce pertanto sul 'preoccupato' piumaggio dell'upupa che si affanna a sfamare i propri piccoli (si noti la ricorrenza del bianco), o nelle silenti figure che campeggiano nei liquidi orizzonti cobalto di taluni notturni. O ancora la trasposizione dell'eterna lotta con il destino o con la vita del torero che si accinge a 'matare' il predestinato animale... Ci sono capolavori in questa produzione così narrativa e rispecchiante l'animo del nostro perito agrario che già nelle origini familiari (padre ligure e madre valdostana) doveva prefigurare molti dei percorsi che avrebbe intrapreso. Di certo l'opera più sorprendente ed allarmante è 'Il Segregatore', che solo ad un'attenta analisi permette di scoprire che l'autore aveva raggiunto la sintesi del confronto che lo impegnò per tutta una vita. Paura e insicurezza si erano concentrati nell'oscuro profilo di un nerboruto personaggio dalle gigantesche mani e dal minaccioso sguardo... quello di un animale ! Infatti gli occhi non erano quelli di un uomo ma della bestia alla quale ciascuno di noi mai vorrebbe soggiacere e che ritorna a inseguirci nei nostri incubi; la bestia che mai mollò – io credo – l'animo di Ettore, fino all'ultimo istante.
Novembre 2007, Roberto Russo
Novembre 2007, Roberto Russo
15
dicembre 2007
Ettore Frassinetti
Dal 15 dicembre 2007 al 27 gennaio 2008
arte contemporanea
Location
ECOMUSEO DELL’ALABASTRO
Castellina Marittima, Via Fratelli Rosselli, (Pisa)
Castellina Marittima, Via Fratelli Rosselli, (Pisa)
Orario di apertura
Venerdì, Sabato e Domenica ore 15.30-19
Vernissage
15 Dicembre 2007, ore 15
Autore
Curatore