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Nata – Quidditas
La mostra raccoglie gli esempi più prossimi del pluridecennale lavoro dell’artista caratterizzati da un linguaggio segnico squisitamente decorativo, dagli arabeschi capricciosamente snodati e dalle gamme cromatiche pure ed elettriche
Comunicato stampa
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Venerdì 30 novembre 2007 alle ore 17, presso lo Spazio la Feltrinelli di Udine (via Paolo Canciani, 15) si inaugurerà l’esposizione personale di Nata dal titolo Quidditas.
La mostra raccoglie gli esempi più prossimi del pluridecennale lavoro dell’artista caratterizzati da un linguaggio segnico squisitamente decorativo, dagli arabeschi capricciosamente snodati e dalle gamme cromatiche pure ed elettriche. Il ciclo Quidditas, in particolare, continua nel solco della ricerca intrapresa da Nata negli ultimi anni in cui le opere risultano costituite dall’assemblaggio di scampoli di tessuto: creando irregolari dittici mistilinei, essi completano e arricchiscono la superficie dipinta. Quest’ultima, sempre in divenire, popolata da irrazionali segni e campiture di colore, risulta esclusivamente governata da una logica di bizzarri quanto esuberanti incontri e compenetrazioni. Linee zigzaganti che si inseguono per bande, punti colorati che si sovrappongono, sinuose forme organiche e biomorfe, a volte vagamente erotiche, determinate dall’imprevedibile tragitto di una pennellata imbevuta di colore o da un convulso automatismo grafico su una superficie che dichiara esclusivamente la propria bidimensionalità: sono questi alcuni degli elementi, iterati e disposti secondo una strategia compositiva ossessionata dall’accumulo e dalla moltiplicazione, che contraddistinguono la grammatica e il lessico visivo di Nata. Sostituendo inoltre di preferenza alla canonica tela un supporto rigido come il cartone che, opportunamente esibito, si evidenzia maggiormente per le sue qualità oggettuali, i lavori dell’artista si distinguono per una sorta di rarefazione e labilità, un letterale assottigliamento; qualità capaci di assecondare immagini di sempre maggior definizione percettiva. Stilisticamente si configura come una ricerca di non scontata codificazione, idealmente in linea con alcuni campioni internazionali come Hodgkin, Uslé o Tuttle; essenzialmente di carattere astratto e autoreferenziale ma che, in taluni casi, non indietreggia di fronte alle risorse di una figurazione sottilmente crittata.
La pittura attuale di Nata, autorigenerandosi continuamente anche grazie ad un simile amalgama di linguaggi e sottraendosi al novero abituale delle esperienze ottiche, rivendica solo in se stessa i motivi della propria esistenza per sfociare in singolari quanto curiose micronarrazioni che, non di rado, a loro modo, si appellano al regressivo, all’ironico, al burlesco.
La mostra raccoglie gli esempi più prossimi del pluridecennale lavoro dell’artista caratterizzati da un linguaggio segnico squisitamente decorativo, dagli arabeschi capricciosamente snodati e dalle gamme cromatiche pure ed elettriche. Il ciclo Quidditas, in particolare, continua nel solco della ricerca intrapresa da Nata negli ultimi anni in cui le opere risultano costituite dall’assemblaggio di scampoli di tessuto: creando irregolari dittici mistilinei, essi completano e arricchiscono la superficie dipinta. Quest’ultima, sempre in divenire, popolata da irrazionali segni e campiture di colore, risulta esclusivamente governata da una logica di bizzarri quanto esuberanti incontri e compenetrazioni. Linee zigzaganti che si inseguono per bande, punti colorati che si sovrappongono, sinuose forme organiche e biomorfe, a volte vagamente erotiche, determinate dall’imprevedibile tragitto di una pennellata imbevuta di colore o da un convulso automatismo grafico su una superficie che dichiara esclusivamente la propria bidimensionalità: sono questi alcuni degli elementi, iterati e disposti secondo una strategia compositiva ossessionata dall’accumulo e dalla moltiplicazione, che contraddistinguono la grammatica e il lessico visivo di Nata. Sostituendo inoltre di preferenza alla canonica tela un supporto rigido come il cartone che, opportunamente esibito, si evidenzia maggiormente per le sue qualità oggettuali, i lavori dell’artista si distinguono per una sorta di rarefazione e labilità, un letterale assottigliamento; qualità capaci di assecondare immagini di sempre maggior definizione percettiva. Stilisticamente si configura come una ricerca di non scontata codificazione, idealmente in linea con alcuni campioni internazionali come Hodgkin, Uslé o Tuttle; essenzialmente di carattere astratto e autoreferenziale ma che, in taluni casi, non indietreggia di fronte alle risorse di una figurazione sottilmente crittata.
La pittura attuale di Nata, autorigenerandosi continuamente anche grazie ad un simile amalgama di linguaggi e sottraendosi al novero abituale delle esperienze ottiche, rivendica solo in se stessa i motivi della propria esistenza per sfociare in singolari quanto curiose micronarrazioni che, non di rado, a loro modo, si appellano al regressivo, all’ironico, al burlesco.
30
novembre 2007
Nata – Quidditas
Dal 30 novembre 2007 al 27 gennaio 2008
arte contemporanea
Location
LA FELTRINELLI
Udine, Via Paolo Canciani, 15, (Udine)
Udine, Via Paolo Canciani, 15, (Udine)
Orario di apertura
Dicembre: tutti i giorni (domeniche comprese) 9.30 – 20.00. Gennaio da lunedì a venerdì: 9.30 – 19.30; sabato: 9.30 – 20.00; domenica: 9.30 – 13.00/15.30 – 19.30
Vernissage
30 Novembre 2007, ore 17
Sito web
www.nata-studio.it
Autore
Curatore