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Valerio Melchiotti – Parte del giardino di Espen
Prima personale elvetica di Valerio Melchiotti, veronese, classe 1967. La mostra è costituita da circa trentacinque tavole e si divide in tre parti:antologica, didattica e rappresentativa.
Comunicato stampa
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Prima personale elvetica di Valerio Melchiotti, veronese, classe 1967.
La mostra è costituita da circa trentacinque tavole e si divide in tre parti:antologica, didattica e rappresentativa.
La prima parte è composta da alcune opere, in cui l’autore mette in rilievo il percorso artistico della sua attività dal 1995 ad oggi. La seconda, la parte didattica, dove si mette in luce l’aspetto tecnico-creativo di Melchiotti, dalla prima idea alla realizzazione finale del dipinto. L’ultima e terzo nucleo, è costituito da una ventina di lavori, fra dipinti e disegni, dove il pittore “racconta” attraverso l’indagine di alcuni personaggi, la storia della piccola Espen:
“…L’immobilità del tempo, il passaggio dei dirigibili, il blu e la neve che cade…
i pensieri (e talvolta le paure) della piccola Espen sono il punto centrale di tutta l’esposizione;
quasi tutti i personaggi (e i luoghi) che compaiono sono frutto della fantasia della bambina. A volte, essi sono reali come nel caso, ad esempio, dell’amica Agostina Morrel o, ancora, della giovane Giulia. Per altri, invece, il tutto rientra nel magico mondo della protagonista: in un tempo non ben definito, i pensieri fluttuano leggeri e l’osservatore può scivolare in due ambiti diversi, il reale ed il non reale, la parte visibile del giardino e quella, invece nascosta…”
Sono molteplici le citazioni che Melchiotti analizza nel suo modo di “fare arte”. Dal Munch degli esordi al secessionista Klimt, dagli ottocentisti lombardi al Comics contemporaneo. Il risultato è una personalissima interpretazione metafico/surrealista, realizzata con una tavolozza solo apparentemente, monocromatica, dell’imaginario fantasioso del mondo dell’infanzia. Le atmosfere sono senza dubbio alcuno, quelle di “Metropolis”, capolavoro cinematografico di Fritz Lang, rese vibranti dal sapiente gesto pittorico dell’artista.
Valerio Melchiotti è nato Verona, dove attualmente vive e lavora. Diplomato al Liceo Artistico Statale. Dipinge praticamente da sempre. Tra le più significative esperienze professionali sono da sottolineare quelle relative al Museo d’arte Contemporanea di Palzzo Forti a Verona, nel 1996, e le varie partecipazioni alle più importanti fiere d’Italia. Nel 2000 è stato finalista al Premio Arte Mondadori e da allora collabora con le più importanti gallerie italiane ed europee.
La mostra è costituita da circa trentacinque tavole e si divide in tre parti:antologica, didattica e rappresentativa.
La prima parte è composta da alcune opere, in cui l’autore mette in rilievo il percorso artistico della sua attività dal 1995 ad oggi. La seconda, la parte didattica, dove si mette in luce l’aspetto tecnico-creativo di Melchiotti, dalla prima idea alla realizzazione finale del dipinto. L’ultima e terzo nucleo, è costituito da una ventina di lavori, fra dipinti e disegni, dove il pittore “racconta” attraverso l’indagine di alcuni personaggi, la storia della piccola Espen:
“…L’immobilità del tempo, il passaggio dei dirigibili, il blu e la neve che cade…
i pensieri (e talvolta le paure) della piccola Espen sono il punto centrale di tutta l’esposizione;
quasi tutti i personaggi (e i luoghi) che compaiono sono frutto della fantasia della bambina. A volte, essi sono reali come nel caso, ad esempio, dell’amica Agostina Morrel o, ancora, della giovane Giulia. Per altri, invece, il tutto rientra nel magico mondo della protagonista: in un tempo non ben definito, i pensieri fluttuano leggeri e l’osservatore può scivolare in due ambiti diversi, il reale ed il non reale, la parte visibile del giardino e quella, invece nascosta…”
Sono molteplici le citazioni che Melchiotti analizza nel suo modo di “fare arte”. Dal Munch degli esordi al secessionista Klimt, dagli ottocentisti lombardi al Comics contemporaneo. Il risultato è una personalissima interpretazione metafico/surrealista, realizzata con una tavolozza solo apparentemente, monocromatica, dell’imaginario fantasioso del mondo dell’infanzia. Le atmosfere sono senza dubbio alcuno, quelle di “Metropolis”, capolavoro cinematografico di Fritz Lang, rese vibranti dal sapiente gesto pittorico dell’artista.
Valerio Melchiotti è nato Verona, dove attualmente vive e lavora. Diplomato al Liceo Artistico Statale. Dipinge praticamente da sempre. Tra le più significative esperienze professionali sono da sottolineare quelle relative al Museo d’arte Contemporanea di Palzzo Forti a Verona, nel 1996, e le varie partecipazioni alle più importanti fiere d’Italia. Nel 2000 è stato finalista al Premio Arte Mondadori e da allora collabora con le più importanti gallerie italiane ed europee.
30
novembre 2007
Valerio Melchiotti – Parte del giardino di Espen
Dal 30 novembre al 15 dicembre 2007
arte contemporanea
Location
GALLERIA SPAZIO DESIGN
Bellinzona, Via San Bernardino, 3, (Bellinzona)
Bellinzona, Via San Bernardino, 3, (Bellinzona)
Orario di apertura
dal lunedì al venerdi 9’30-12’30 e su appuntamento
Vernissage
30 Novembre 2007, ore 18
Autore
Curatore