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La ricerca del segno
Opere su carta del 900
Comunicato stampa
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Le invenzioni pubblicitarie del futurista Depero e quelle, realizzate trent'anni dopo, da un talento dell'avanguardia romana anni '60, Pino Pascali. I sottobicchieri di Giacomo Balla e i bozzetti teatrali di Prampolini. Ritorna allo Studio San Giacomo la Ricerca nel Segno, annuale appuntamento con il disegno italiano del '900 presentato da Maria Cristina Funghini. Quest'anno la mostra è tendenzialmente costruita attorno a tre nuclei di opere: disegni futuristi, di Scuola Romana e testimonianze della felice stagione dell'astrattismo italiano tra anni '60 e '70.
Vi sono oggetti d'uso comune introdotti nella nostra vita quotidiana dalla rivoluzione che, agli inizi del '900, sconvolse il mondo dell'arte. La vitalità delle avanguardie artistiche, movimenti al loro esordio di carattere assolutamente elitario, fu così prepotente da consentire inaspettate incursioni nelle abitudini dell'uomo medio. La riflessione è d'obbligo osservando il nucleo di opere futuriste esposto nell'edizione 2007 della Ricerca nel Segno, l'annuale appuntamento con il disegno italiano del '900 proposto da Maria Cristina Funghini nella sua galleria di Via San Giacomo a Roma.
Un bozzetto pubblicitario del 1927 ci svela ad esempio che la bottiglietta triangolare del Campari, oggetto di culto del moderno rituale dell'aperitivo al bar, venne ideata da Fortunato Depero. Così come un mazzo di fiori futuristi firmato da Thayaht negli anni '30 rimanda al versatile artista cui si deve l'invenzione della tuta, oggi diffuso abito da lavoro, ma, all'epoca, eccentrica novità per i giovanotti e le signorine della Firenze snob. "Abbellire l'utile" reinterpretando con tematiche futuriste gli oggetti della vita di tutti i giorni era d'altronde dichiarata intenzione di Giacomo Balla, autore di due piccoli oli dipinti su entrambi i lati: LIEVILINEEDIFORZAMARE e DINAMISMO OTTIMISMO PESSIMISMO I. Le due tavolette del 1922 sono in realtà sottobicchieri provenienti dalla famosa casa integralmente futurista allestita dall'artista in Via Nicola Porpora a Roma.
Accanto alle carte degli aeropittori Umberto Bonetti e Gerardo Dottori, di Enrico Prampolini, Mario Sironi e Gino Severini vengono esposti anche un nucleo di opere di artisti della Scuola Romana ed uno ascrivibile al generoso capitolo dell'astrattismo italiano anni '60.
Si evidenziano nel primo gruppo i nomi di Emanuele Cavalli, Antonietta Raphael, Fausto Pirandello e, soprattutto, Scipione, mentre a testimoniare la freschezza della produzione italiana degli anni '60 provvedono le carte di Afro, Carla Accardi, Franco Angeli, Achille Perilli e Pino Pascali. In particolare quest'ultimo, geniale talento dell'avanguardia romana del secondo dopoguerra morto a soli trentatre anni in un incidente motociclistico, è anche presente con una di quelle preziose curiosità che aumentano la godibilità dell'appuntamento con La Ricerca nel Segno. Si tratta di Races western, una matita, penna e pennarello su carta eseguita da Pino Pascali nel 1966. L'opera fa parte della serie di pubblicità e piccoli corti televisivi realizzati dall'artista durante la lunga e proficua collaborazione con Sandro Lodolo, il cui studio produsse decine di sigle TV, caroselli e pubblicità. Molti sono i bozzetti dedicati, come quello in mostra, al mondo dei gangsters e dei poliziotti, personaggi trasformati dal tratto rapido e deciso di Pascali in forme basilari ma estremamente espressive: un microcosmo comico che prende vita da pochi tratti marcati.
Vi sono oggetti d'uso comune introdotti nella nostra vita quotidiana dalla rivoluzione che, agli inizi del '900, sconvolse il mondo dell'arte. La vitalità delle avanguardie artistiche, movimenti al loro esordio di carattere assolutamente elitario, fu così prepotente da consentire inaspettate incursioni nelle abitudini dell'uomo medio. La riflessione è d'obbligo osservando il nucleo di opere futuriste esposto nell'edizione 2007 della Ricerca nel Segno, l'annuale appuntamento con il disegno italiano del '900 proposto da Maria Cristina Funghini nella sua galleria di Via San Giacomo a Roma.
Un bozzetto pubblicitario del 1927 ci svela ad esempio che la bottiglietta triangolare del Campari, oggetto di culto del moderno rituale dell'aperitivo al bar, venne ideata da Fortunato Depero. Così come un mazzo di fiori futuristi firmato da Thayaht negli anni '30 rimanda al versatile artista cui si deve l'invenzione della tuta, oggi diffuso abito da lavoro, ma, all'epoca, eccentrica novità per i giovanotti e le signorine della Firenze snob. "Abbellire l'utile" reinterpretando con tematiche futuriste gli oggetti della vita di tutti i giorni era d'altronde dichiarata intenzione di Giacomo Balla, autore di due piccoli oli dipinti su entrambi i lati: LIEVILINEEDIFORZAMARE e DINAMISMO OTTIMISMO PESSIMISMO I. Le due tavolette del 1922 sono in realtà sottobicchieri provenienti dalla famosa casa integralmente futurista allestita dall'artista in Via Nicola Porpora a Roma.
Accanto alle carte degli aeropittori Umberto Bonetti e Gerardo Dottori, di Enrico Prampolini, Mario Sironi e Gino Severini vengono esposti anche un nucleo di opere di artisti della Scuola Romana ed uno ascrivibile al generoso capitolo dell'astrattismo italiano anni '60.
Si evidenziano nel primo gruppo i nomi di Emanuele Cavalli, Antonietta Raphael, Fausto Pirandello e, soprattutto, Scipione, mentre a testimoniare la freschezza della produzione italiana degli anni '60 provvedono le carte di Afro, Carla Accardi, Franco Angeli, Achille Perilli e Pino Pascali. In particolare quest'ultimo, geniale talento dell'avanguardia romana del secondo dopoguerra morto a soli trentatre anni in un incidente motociclistico, è anche presente con una di quelle preziose curiosità che aumentano la godibilità dell'appuntamento con La Ricerca nel Segno. Si tratta di Races western, una matita, penna e pennarello su carta eseguita da Pino Pascali nel 1966. L'opera fa parte della serie di pubblicità e piccoli corti televisivi realizzati dall'artista durante la lunga e proficua collaborazione con Sandro Lodolo, il cui studio produsse decine di sigle TV, caroselli e pubblicità. Molti sono i bozzetti dedicati, come quello in mostra, al mondo dei gangsters e dei poliziotti, personaggi trasformati dal tratto rapido e deciso di Pascali in forme basilari ma estremamente espressive: un microcosmo comico che prende vita da pochi tratti marcati.
23
novembre 2007
La ricerca del segno
Dal 23 novembre 2007 al 23 gennaio 2008
arte contemporanea
Location
STUDIO SAN GIACOMO
Roma, Via Di San Giacomo, 14, (Roma)
Roma, Via Di San Giacomo, 14, (Roma)
Orario di apertura
11-13.30 17,00-19.30
Chiuso il lunedì mattina,il sabato pomeriggio e nei giorni festivi
Vernissage
23 Novembre 2007, ore 18
Ufficio stampa
SCARLETT MATASSI
Autore
Curatore