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Trait-d’union
Le ultime produzioni artistiche degli artisti Itala Gasparini, Giovanna Beneduce e Luigia Sirtori
Comunicato stampa
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La Lombardia e il Canton Ticino costituiscono due territori limitrofi da sempre in comunicazione, fin dall'epoca romana, vuoi per la vicinanza geografica, vuoi per l'affinità linguistica e culturale.
Milano – Lugano, una cooperazione socio-culturale fra due città produttrici di arte, cultura e servizi per l'intera area europea. Ancora oggi, Milano e Lugano sono due città che, sebbene profondamente differenti, mantengono numerosi punti in comune, e relazioni che si basano su una lunga tradizione di intensi scambi economici, culturali, sociali e artistici.
Su queste basi la mostra è preludio alla rassegna "Trait-d'union 2008".
Le tre artiste milanesi, le cui opere saranno esposte dal 1° al 29 dicembre nelle sale delle gallerie Jansonius, rappresentano un esempio di quello che è oggi il clima estremamente vivace della pittura milanese.
Si tratta di tre modi eterogenei di concepire la pittura: lontano dalla tanto annunciata decandenza, il linguaggio pittorico mostra la sua versatilità, con richiami al passato più o meno remoto e una buona dose di originalità e attualità.
I soggetti proposti sono vari e spaziano dai ritratti, di cui Giovanna Beneduce è specialista, ai paesaggi, affrontati da Luigia Sirtori, alle architetture, presenti nelle opere di Itala Gasparini. La maniera di trattare il colore è un ulteriore elemento di caratterizzazione dei tre diversi approcci, alcuni più tradizionali, altri più innovativi.
La Beneduce predilige campiture di colore sfilettate, tra le quali si insinuano lame di luce quasi bianca, per un effetto fortemente contrastato di sapore quasi caravaggesco.
Ad accrescere il carattere teatrale delle immagini concorrono le frasi dipinte sulle tele, allo scopo di far parlare i personaggi ivi rappresentati, come nella serie di quattro tavole dedicate alle donne del mondo. Anche lo studio della composizione, con tagli obliqui, piani molto ravvicinati e inquadrature concentrate su un dettaglio del viso, sortiscono un effetto teatrale. Itala Gasparini sottolinea con il colore, steso però in larghe campiture spesso di forma geometrica, le linee di forza delle architetture che mette in scena nelle sue tele.
Esse diventano quindi le linee di costruzione della composizione e sono spesso sottolineate da colori saturi e contrastanti.
La scelta delle tinte si fa quindi, come nelle opere della Beneduce, volontariamente antinaturalistica e occhieggia ad una resa di tipo espressionista, di grande impatto visivo.
Nei paesaggi di Luigia Sirtori, invece, il colore è fortemente dosato e domato da un tipo di tecnica più vicina a quella impressionista e pointilliste dei maestri francesi dell'Ottocento (Monet, Sisley, Seurat).
Con il tocco lieve del pennello, la Sirtori intende quindi rendere la visione fugace dell'attimo, il brillìo lento delle vedute, lo stesso tipo di sguardo affettuoso che lei stessa posa sui paesaggi che dipinge.
I soggetti, anch'essi classici, spaziano dalle marine, a visioni montane, a prati in fiore, tutte percorse da un sottile senso di magia.
Anche le architetture della Gasparini nascondono un vago senso di mistero, di dechirichiana suggestione, nonostante lo spettatore si trovi assolutamente in grado di riconoscere gli hightlights della città di cui l'artista è originaria: la Torre Velasca, il Duomo, il grattacielo Pirelli... luoghi che parlano da soli anche al visitatore meno avvezzo.
Tra riferimenti alla pittura "alta" della storia dell'arte, a nomi rinomati ed altri meno conosciuti, le tre artiste milanesi costituiscono il termometro artistico di una città in pieno fermento, esportandosi sulle rive del lago Ceresio.
S.M.
Milano – Lugano, una cooperazione socio-culturale fra due città produttrici di arte, cultura e servizi per l'intera area europea. Ancora oggi, Milano e Lugano sono due città che, sebbene profondamente differenti, mantengono numerosi punti in comune, e relazioni che si basano su una lunga tradizione di intensi scambi economici, culturali, sociali e artistici.
Su queste basi la mostra è preludio alla rassegna "Trait-d'union 2008".
Le tre artiste milanesi, le cui opere saranno esposte dal 1° al 29 dicembre nelle sale delle gallerie Jansonius, rappresentano un esempio di quello che è oggi il clima estremamente vivace della pittura milanese.
Si tratta di tre modi eterogenei di concepire la pittura: lontano dalla tanto annunciata decandenza, il linguaggio pittorico mostra la sua versatilità, con richiami al passato più o meno remoto e una buona dose di originalità e attualità.
I soggetti proposti sono vari e spaziano dai ritratti, di cui Giovanna Beneduce è specialista, ai paesaggi, affrontati da Luigia Sirtori, alle architetture, presenti nelle opere di Itala Gasparini. La maniera di trattare il colore è un ulteriore elemento di caratterizzazione dei tre diversi approcci, alcuni più tradizionali, altri più innovativi.
La Beneduce predilige campiture di colore sfilettate, tra le quali si insinuano lame di luce quasi bianca, per un effetto fortemente contrastato di sapore quasi caravaggesco.
Ad accrescere il carattere teatrale delle immagini concorrono le frasi dipinte sulle tele, allo scopo di far parlare i personaggi ivi rappresentati, come nella serie di quattro tavole dedicate alle donne del mondo. Anche lo studio della composizione, con tagli obliqui, piani molto ravvicinati e inquadrature concentrate su un dettaglio del viso, sortiscono un effetto teatrale. Itala Gasparini sottolinea con il colore, steso però in larghe campiture spesso di forma geometrica, le linee di forza delle architetture che mette in scena nelle sue tele.
Esse diventano quindi le linee di costruzione della composizione e sono spesso sottolineate da colori saturi e contrastanti.
La scelta delle tinte si fa quindi, come nelle opere della Beneduce, volontariamente antinaturalistica e occhieggia ad una resa di tipo espressionista, di grande impatto visivo.
Nei paesaggi di Luigia Sirtori, invece, il colore è fortemente dosato e domato da un tipo di tecnica più vicina a quella impressionista e pointilliste dei maestri francesi dell'Ottocento (Monet, Sisley, Seurat).
Con il tocco lieve del pennello, la Sirtori intende quindi rendere la visione fugace dell'attimo, il brillìo lento delle vedute, lo stesso tipo di sguardo affettuoso che lei stessa posa sui paesaggi che dipinge.
I soggetti, anch'essi classici, spaziano dalle marine, a visioni montane, a prati in fiore, tutte percorse da un sottile senso di magia.
Anche le architetture della Gasparini nascondono un vago senso di mistero, di dechirichiana suggestione, nonostante lo spettatore si trovi assolutamente in grado di riconoscere gli hightlights della città di cui l'artista è originaria: la Torre Velasca, il Duomo, il grattacielo Pirelli... luoghi che parlano da soli anche al visitatore meno avvezzo.
Tra riferimenti alla pittura "alta" della storia dell'arte, a nomi rinomati ed altri meno conosciuti, le tre artiste milanesi costituiscono il termometro artistico di una città in pieno fermento, esportandosi sulle rive del lago Ceresio.
S.M.
01
dicembre 2007
Trait-d’union
Dal primo al 29 dicembre 2007
arte contemporanea
Location
JANSONIUS ART GALLERY
Lugano, Via Canova, 18, (Lugano)
Lugano, Via Canova, 18, (Lugano)
Vernissage
1 Dicembre 2007, ore 17
Ufficio stampa
MDA EVENTI
Autore