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Paul B. Davis – Now I just stand here silently among data that grows cold
Comunicato stampa
Segnala l'evento
La Galleria Bruna Soletti Arte Contemporanea presenta per la prima
volta in Italia una selezione di video di Paul B. Davis, proseguendo la
sua avventura nel territorio dell’arte digitale già iniziata l’anno
scorso con la mostra personale di Jeremy Blake.
Paul B. Davis è nato nel 1977 a Saint Louis negli USA, ma da tempo vive
e lavora a Londra, dove fa parte del gruppo BEIGE, un collettivo
artistico-musicale che ha sviluppato la contaminazione dei mezzi
espressivi elaborando in modo creativo le risorse dell’informatica.
Davis colloca alle origini del suo modo di fare arte due fonti che non
potrebbero essere più diverse: il formalismo logico-matematico di Alan
Turing, scienziato inglese amico di Wittgenstein, Einstein e Gödel, e
il personaggio di Mario, l’idraulico italo-americano protagonista di
una celebre famiglia di videogiochi creata nel 1981 da Shigeru
Miyamoto.
Dalla fusione di queste sorgenti di ispirazione Davis è partito
iniziando a manipolare le vecchie tecnologie dei computer degli anni
’80, specialmente quelle connesse ai programmi dei videogiochi della
serie Nintendo, per creare produzioni video derivanti dalle cartucce
modificate del gioco giapponese. Servendosi di materiali destinati al
consumo di massa Davis interviene in modo artigianale, alterando i
codici dei prodotti originari allo scopo di farne un uso alternativo
per catturare l’intima connessione tra computer, realtà virtuale e
arte, teoria e prassi. Successivamente ha esteso la sua prospettiva
passando alla realizzazione di video che valorizzano esteticamente le
potenzialità inerenti nella modifica del formato di compressione dei
video di produzione industriale, creando quella che lui ha chiamato
estetica della compressione. Si tratta secondo Davis di liberare il
potenziale creativo che è nascosto in ogni software industriale,
trovando un valore estetico attraverso lo stravolgimento delle
produzioni di massa.
Dietro modalità visive accattivanti e innovative, ottenute con l’uso
sofisticato della tecnologia, emerge un filo diretto e profondo con le
tematiche dell’arte concettuale della fine degli anni ’60, a cui Davis
è unito dal rigore essenziale della sua ispirazione e dalla ricerca di
una spinta liberatoria che si cela nei manufatti della vita quotidiana.
Paul B. Davis ha esposto al Museum of Modern Art di San Francisco, al
Whitney Museum di New York, in gallerie e musei negli Stati Uniti, in
Inghilterra, in Germania e in Olanda.
L’artista sarà presente all’inaugurazione.
Guido Barbato
volta in Italia una selezione di video di Paul B. Davis, proseguendo la
sua avventura nel territorio dell’arte digitale già iniziata l’anno
scorso con la mostra personale di Jeremy Blake.
Paul B. Davis è nato nel 1977 a Saint Louis negli USA, ma da tempo vive
e lavora a Londra, dove fa parte del gruppo BEIGE, un collettivo
artistico-musicale che ha sviluppato la contaminazione dei mezzi
espressivi elaborando in modo creativo le risorse dell’informatica.
Davis colloca alle origini del suo modo di fare arte due fonti che non
potrebbero essere più diverse: il formalismo logico-matematico di Alan
Turing, scienziato inglese amico di Wittgenstein, Einstein e Gödel, e
il personaggio di Mario, l’idraulico italo-americano protagonista di
una celebre famiglia di videogiochi creata nel 1981 da Shigeru
Miyamoto.
Dalla fusione di queste sorgenti di ispirazione Davis è partito
iniziando a manipolare le vecchie tecnologie dei computer degli anni
’80, specialmente quelle connesse ai programmi dei videogiochi della
serie Nintendo, per creare produzioni video derivanti dalle cartucce
modificate del gioco giapponese. Servendosi di materiali destinati al
consumo di massa Davis interviene in modo artigianale, alterando i
codici dei prodotti originari allo scopo di farne un uso alternativo
per catturare l’intima connessione tra computer, realtà virtuale e
arte, teoria e prassi. Successivamente ha esteso la sua prospettiva
passando alla realizzazione di video che valorizzano esteticamente le
potenzialità inerenti nella modifica del formato di compressione dei
video di produzione industriale, creando quella che lui ha chiamato
estetica della compressione. Si tratta secondo Davis di liberare il
potenziale creativo che è nascosto in ogni software industriale,
trovando un valore estetico attraverso lo stravolgimento delle
produzioni di massa.
Dietro modalità visive accattivanti e innovative, ottenute con l’uso
sofisticato della tecnologia, emerge un filo diretto e profondo con le
tematiche dell’arte concettuale della fine degli anni ’60, a cui Davis
è unito dal rigore essenziale della sua ispirazione e dalla ricerca di
una spinta liberatoria che si cela nei manufatti della vita quotidiana.
Paul B. Davis ha esposto al Museum of Modern Art di San Francisco, al
Whitney Museum di New York, in gallerie e musei negli Stati Uniti, in
Inghilterra, in Germania e in Olanda.
L’artista sarà presente all’inaugurazione.
Guido Barbato
15
novembre 2007
Paul B. Davis – Now I just stand here silently among data that grows cold
Dal 15 novembre 2007 al 12 gennaio 2008
giovane arte
Location
BRUNA SOLETTI ARTE CONTEMPORANEA
Milano, Via Bramante, 40, (Milano)
Milano, Via Bramante, 40, (Milano)
Vernissage
15 Novembre 2007, ore 18-21
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