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Sex is a Pain in the Ass
Ciclo di proiezioni cinematografiche, dedicate ad alcuni artisti contemporanei e ad esponenti illustri della cosiddetta body-art, performance e mostra
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Sex is a Pain in the Ass è un progetto multidisciplinare che consiste;
in un ciclo di proiezioni cinematografiche, dedicate ad alcuni artisti contemporanei (Matthew Barney, Jack Smith, Joseph Beuys) e ad esponenti illustri della cosiddetta body-art, (Azionismo Viennese, Chris Burden)
in una serie di performance (SKOIDLAB, FREAKS BLOODY TRICKS)
in una mostra con opere di F&D Cartier, Massimo Drago, Giacinto Occhionero, Donato Piccolo, Antonio Salieri, Alice Schivardi.
Venerdi 30 novembre al termine del programma CORPO E MENTE IN MOTUS (proiezioni + performance) seguirà un party con selezioni musicali di THE SUBWAY BOX e selezioni visive dall’archivio COMPLUS EVENTS e dal Web.
Il cinema d’artista qui proposto comprenderà una retrospettiva sull’artista americano Matthew Barney (con l’anteprima italiana del suo primo video Scabaction,1988, e dell’ultima produzione filmica Drawing Restraint 13)
il documentario realizzato da Mary Jordan Jack Smith and the Destruction of Atlantis sulla vita del pionere della performance e del cinema underground, ed una selezione di opere video dell’Azionismo Viennese, Chris Burden, e su Joseph Beuys realizzate dal cineasta Mario Franco.
Il titolo del progetto si riferisce oltre alla sua accezione sessuale ad un diffuso modo di dire nelle società anglosassoni ed in particolare in quella americana nel reagire a differenti turbamenti.
MATTHEW BARNEY a retrospective (1988-2007)
JACK SMITH and the Destruction of Atlantis
by Mary Jordan
CORPO E MENTE IN MOTUS:
Performance video by
WIENER AKTIONISMUS
JOSEPH BEUYS, CHRIS BURDEN
performance by
SKOIDLAB “finchè morte non ci separi"
vs
FREAKS BLOODY TRICKS "IN BLOOD WE TRUST"
Artworks by
F&D Cartier
Massimo Drago
Giacinto Occhionero
Donato Piccolo
Antonio Salieri
Alice Schivardi
COMPLUS EVENTS PARTY
selezioni musicali THE SUBWAY BOX
selezioni visive dall’archivio Complus Events e dal Web
(ingresso solo con abbonamento nominativo)
MATTHEW BARNEY
SCABACTION, USA, 1988, video, 8 min.
THE CREMASTER CYCLE
CREMASTER 4 CREMASTER 1 CREMASTER 5
C4-Loughton Can blue-yell C1- Orchidella.AMB109P C5-Ursula QueenChain
Matthew Barney CREMASTER 4, Matthew Barney CREMASTER 1, Matthew Barney CREMASTER 5,
1994 production still photo: 1995 production still photo: 1997 production still photo:
Michael James O'Brien (c)1994 Michael James O'Brien (c)1995 Larry Lamé (c)1997
CREMASTER 2
Matthew Barney CREMASTER 2, 1999 photo by Peter Strietmann | © Matthew Barney
CREMASTER 3
(musica di Jonathan Bepler e Agnostic Front, Murphys Law, 182min)
stills from CREMASTER 3, Aimee Mullins and Richard Serra by Chris Winget
Matthew Barney Courtesy Gladstone Gallery
DE LAMA LAMINA
(musica di Arto Linsday, 56min.)
DRAWING RESTRAINT 9
(musica di Björk, 135min.)
DRAWING RESTRAINT 13, (2006) video, b/n, 28min.
photo: Chris Winget
MARY JORDAN
Jack Smith and the Destruction of Atlantis, USA, DigiBeta, 96min.
*Awarded at the Tribeca Film Festival*
Executive produced by artist Richard Prince (GUGGENHEIM MUSEUM, BARBARA GLADSTONE GALLERY)
Jack Smith, (unidentified man), Harry Smith, Panna Grady, William S. Burroughs, Andy Warhol; 1964-65
“the only person I would ever copy” Andy Warhol
“I genuflect before Jack Smith, the only true underground filmmaker”
John Waters
“the godfather of performance art” Laurie Anderson
“the genius of his four-hour slide showwas a major inspiration for my
life’s work” Nan Goldin
“He was uncompromising. He had everything” Robert Wilson“ Half the rock videos you see look like a Jack Smith.” Mike Kelley
CORPO E MENTE IN MOTUS:
GüNTER BRUS
Zerreissprobe, 1970, 16mm, colore, sonoro, 16min
CHRIS BURDEN
SHOOT, 1971, video, b/n, sonoro, 4min.
MARIO FRANCO
LA RIVOLUZIONE SIAMO NOI, 1971, 16mm, colour, music by John Cage, 8min.
JOSEPH BEUYS, PALAZZO REGALE, 1985, Video, colour, 10min.
AMICHAEL BIELICKY / RICARDO PEREDO
DIE FETTECKE, 1986/87, 16mm, 40min.
With Joseph Beuys, Nam June Paik……..
SKOIDLAB FREAK BLOODY TRICKS
PROIEZIONI CINEMATOGRAFICHE
RETROSPETTIVA MATTHEW BARNEY
SCABACTION (1988) video, 8min.
L'immagine principale è quella di Barney sottoposto -in primo piano prolungato- alla chirurgia praticata dallo stesso artista con il rasoio e le pinze.
CREMASTER 4 (1994), 35mm, 42min.
Scritto e diretto da Matthew Barney
Prodotto da prodotto da Artangel, James Lingwood e Matthew Barney USA, FRA, UK
Director della fotografia: Peter Strietmann
Musica composta da Jonathan Bepler
con Matthew Barney, Christa Bauch, Colette Guimond, Sharon Marvel, Dave Molyneux, Graham Molyneux, Steve Sinnot, Karl Sinnot
Rispecchiando in maniera più diretta il modello biologico del progetto, questo episodio descrive il progressivo adempimento della differenziazione del sistema. Il film è ambientanto sull’Isola di Man, dipinta sia nei suoi tratti folkloristici sia nella sua veste pi_ recente di località di svolgimento della corsa motociclistica Tourist Trophy. L’evidenziazione di questo duplice aspetto rende possibile la coesistenza di leggenda e modernità, mito e macchina, che prendono entrambi parte al racconto della storia. La narrazione, il cui motivo dominante è la messa alla prova della forza di volontà, ruota attorno a tre categorie di personaggi principali: il Candidato Loughton (interpretato da Barney)–un satiro con due protuberanze sulla testa che successivamente si svilupperanno in corna, la cui struttura, formata da due archi ascendenti e due discendenti, rappresenta lo stato di equlibrio tra indifferenziazione e differenziazione – e due squadre di sidecar, gli Ascending Hacks e i Descending Hacks, che simboleggiano i due estremi della massima potenzialità originaria, precedente al processo embrionale di divisione, e della massima specializzazione raggiunta nella fase finale di formazione del feto.
CREMASTER 1 (1995), 35mm, 40min.
scritto e diretto da Matthew Barney
prodotto da Barbara Gladstone e Matthew Barney, USA
con Gemma Bourdon Smith, Kathleen Crepeau, Marti Domination, Nina Kotov, Jessica Sherwood
Ambientato in uno stadio (il Bronco Stadium di Boise, Idaho, la città natale di Barney) su cui sorvolano due dirigibili Goodyear, Cremaster 1 è costruito come una rivista musicale che rappresenta la fase di indifferenziazione sessuale – il momento di massima apertura della vita umana. Quattro hostess occupano la cabina di ciascun aerostato, in ognuna delle quali Ë collocata una tavolata coperta da una tovaglia bianca su cui sono disposti dei grappoli d’uva. Al di sotto di questi tavoli, e occupando contemporaneamente entrambi i dirigibili, si trova Goodyear, che coglie acini d’uva e li usa per formare diagrammi. Nello stadio sottostante, un corpo di ballo esegue coreografie i cui passi e sequenze sono basati sulle forme da lei composte. Le ballerine si muovono in formazioni che tracciano i contorni di cellule e organi riproduttivi, delineando la struttura di gonadi ancora indifferenziate, simbolo di uno stadio di piena potenzialità.
CREMASTER 5 (1997), 35mm, 54min.
scritto e diretto da Matthew Barney
prodotto da Barbara Gladstone e Matthew Barney, USA
con Ursula Andress, M. Barney, A. Chiang, M.C. Chiu, Y. Kuroiwa, Joanne e Susan Rha
L’episodio finale rappresenta il raggiungimento dell’ultima fase del processo di differenziazione. Le metafore biologiche dei film precedenti si trasformano qui in allegorie di stati emozionali, dal desiderio alla disperazione, e diventano gli ingredienti di una storia d’amore dall’esito tragico, ambientata in una romatica e quasi onirica Budapest di fine Ottocento, i cui eventi sono enfatizzati dalle arie d’opera eseguite da un’orchestra. I personaggi principali, la Regina delle Catene (Ursula Andress) e la triplice figura di Diva, Mago e Gigante (Barney) portano collettivamente a compimento l’obiettivo dell’intero ciclo, sebbene il simbolismo del finale suggerisca il differimento di qualsiasi conclusione definitiva, aprendo cosÏ molteplici possibilità di lettura.
CREMASTER 2 (1999), 35mm, 79min.
scritto e diretto da Matthew Barney, prodotto da Barbara Gladstone e M. Barney, USA
con Matthew Barney, Scott Ewalt, Patty Griffin, Norman Mailer, Lauren Pine
Realizzato come un western con una vena gotica, questo secondo episodio introduce l’elemento del conflitto nel sistema delineato dal film precedente. Questa fase corrisponde all’inizio del processo di differenziazione sessuale ed è presentata come una lotta di resistenza alla specializzazione in difesa dell’equilibrio originario. Tale impulso regressivo Ë reso attraverso un sistema narrativo circolare che ruota attorno a tre temi principali: il paesaggio, Gary Gilmore – personaggio della cronaca nera americana – e la vita delle api. Ruolo del paesaggio Ë di essere testimone della storia principale, quella di Gilmore (interpretato da Barney), criminale psicopatico autore del feroce omicidio di un benzinaio, per cui fu condannato a morte e giustiziato nel 1977, dopo aver ripetutamente rifiutato di avvalersi del diritto di appello. Rappresentata come una scelta attraverso cui sfuggire al proprio destino, la morte di Gilmore ha la sua controparte allegorica nelle api, il cui sviluppo dipende da processi metamorfici, a simboleggiare che la trasformazione è una componente indispensabile per il raggiungimento di una condizione di libertà.
CREMASTER 3, (2002), 35mm, 182min.
Scritto e diretto da Matthew Barney, prodotto da Barbara Gladstone e M. Barney, USA
Direttore della fotografia: Peter Strietmann
Musica composta da Jonathan Bepler e Agnostic Front, Murphys Law,
con Matthew Barney, Richard Serra, Paul Brady, Terry Gillespie, Aimee Mullins,
L’ultimo episodio del Cremaster Cycle è ambientato a New York e narra la costruzione
del Chrysler Building, il quale è in se stesso un elemento– ospitatane, al cui interno
agiscono forze antagonistiche per accedere al processo di (spirituale) trascendenza.
Queste situazioni trovano forma nella lotta tra Hiram Abiff o l’architetto (interpretato da
Richard Serra), e l’Apprendista Massone (interpretato da Barney), che stanno entrambi
lavorando nell’edificio. Essi riattuano il mito Massonico di Hiram, colui che progettò il
Tempio Salomone, e che possedeva la conoscenza dei misteri dell’universo.
L’assassinio e la resurrezione di Abiff sono riattuate durante i riti di iniziazione
Massonica nel culmine di un processo in tre parti attraverso il quale un candidato passa
dal primo livello di Apprendista Massone al terzo di Maestro Massone.
DE LAMA LAMINA (2004), 35mm, 56min.
di Matthew Barney, prodotto da Barbara Gladstone e Matthew Barney, USA, Brazil
con Arto Lindsay.
Il film/documentario, …. è stato girato durante le celebrazioni del Carnevale di Salvador de Bahia ed esplora le viscere della mitologia afrobrasiliana. Focalizzato su un immenso carro per disboscare le foreste che avanza tra un corteo in balìa di personaggi emblematici, il lavoro, che fa perno sulle divinità della religione politeistica Candomble, pone l’accento sulla deforestazione sotto forma di allegoria. Sull’albero sradicato in cima al carro si arrampica una donna: è un omaggio alla ecoattivista Julia Butterfly Hill, che ha vissuto per due anni sulle sequoie californiane che gli americani chiamano “Redwood”, per preservarle, ed allo stesso tempo simbolo di Ossaim, signore della foresta e protettore delle piante. Ai piedi del tronco, un uomo infangato, ricoperto di bulbi e radici, giace tra le ruote masturbandosi contro l’alberomotore del carro e lubrificandolo: è la personificazione di Ogun, dio della guerra, che con una lama di ferro si fece strada tra gli alberi della foresta per raggiungere la civiltà…. (Irina Zucca Alessandrelli)
DRAWING RESTRAINT 9 (2005), 35mm, 135min.
Scritto e diretto da Matthew Barney, prodotto da B. Gladstone e M. Barney, USA, JAP
Direttore della fotografia: Peter Strietmann
musica di Björk, con Matthew Barney, Björk, Sosui Oshima.
Al largo della baia di Nagasaki su una baleniera giapponese viene celebrato un matrimonio di tradizione scintoista tra l’artista americano Matthew Barney e la musicista/attrice islandese Björk, sua consorte da qualche anno. Una immensa scultura in vaselina liquida, nelle sue trasformazioni, funge da raccordo con la vicenda dei due protagonisti.
Una teatralità onnipresente, i nuclei tematici elaborati nelle differenti sequenze, la sofisticata scenografia, l’assenza dei dialoghi, la musica composta ed eseguita da Björk conferiscono al film lo statuto di opera totale. Tutto ciò che racchiude Drawing Restraint 9 è stato meticolosamente strutturato e disciplinato dal genio creativo di Barney.
DRAWING RESTRAINT 13 (2006) video, b/n, 28min.
Questo ennesimo capitolo del progetto Drawing Restraint prende spunto della performance, eseguita da Barney alla Gladstone Gallery di N.Y., durante l’inaugurazione della mostra The Occidental Guest (2006). Il film si riferisce a due siginficativi avvenimenti storici della Seconda Guerra Mondiale ed evidenzia il continuo interesse dell’artista americano nei drammatici incontri tra gli Occidentali e il Giappone. Questo lavoro concepito sullo sciagurato approdo del Generale Douglas MacArthur nella spiaggia delle Filippine (un evento che creò la leggenda di MacArthur che reclamò il territorio per gli Stati Uniti d’America come risarcimento allo scippo subito dal Giappone), vede Barney vestito come Generale MacArthur che si muove su una scultura a forma di cuneo di vaselina che prende il nome di Drawing Restraint 13.
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MARY JORDAN
Jack Smith and the Destruction of Atlantis, USA, DigiBeta, 96min. Musica: vintage exotica from Jack Smith’s own record collection, John Zorn, Thurston Moore, Destroy All Monsters, The Velvet Undergound….. Jack Smith (1932-1989) Artista multimediale, performer, fotografo, cineasta d'avanguardia, costume designer è stato uno dei protagonisti assoluti della scena newyorkese underground dagli anni Sessanta, proponendo un'estetica solo in apparenza frivola, segnata dalle più radicali esperienze della danza moderna, delle arti visive, del cinema esotico, dei B-movies e della critica sociale antagonista. Smith oltrepassò il manierismo metaforico e allegorico della rappresentazione della sessualità degli omosessuali anticipando la nascita del cosiddetto cinema queer. Il suo controverso film Flaming Creatures ebbe un grande influenza su Fellini, Godard e Jarmusch.
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CORPO E MENTE IN MOTUS
GüNTER BRUS
Zerreissprobe (Endurance Test), 1970, 16mm, colore, sonoro, 16min.
L’ultima Aktion di Burs consiste in azioni fisiche radicali attraverso autolesionismo. Le sue azioni si svilupparono nell’arco di sei anni e dopo questa Brus capì che spingersi oltre significava la sua morte.
CHRIS BURDEN
SHOOT, 1971, video, b/n, sonoro, 4min.
Shoot è considerata una delle performance più spettacolari degli anni settanta, che spinse i giornalisti a chiedersi, "sopravvivrà ai 30 anni?" Tali osservazioni hanno trasformato Burden in un mito vivente ma hanno anche delineato la polemica che ha sempre circondato il suo lavoro. Questa polemica è stata alimentata dalle fantasie e dai timori innescati dalle ferite subite e dalla fucilazione. (Peter Noever)
MARIO FRANCO
JOSEPH BEUYS, LA RIVOLUZIONE SIAMO NOI, 1971, 16mm, b/n, 8min.
Il film fù realizzato a partire da una performance/conferenza dell’artista tedesco Joseph Beuys a Napoli nel 1971. “Quando parlo di ‘rivoluzione’ intendo ‘trasformazione’, la trasformazione delle vite di ognuno. Ogni cosa che ho fatto è correlata al disastro, che è presente è domina il Sud e la vita delle persone del Sud, nelle condizioni sociali e politiche ….L’idea nuova è che ogni Uomo è un Artista, l’artefice del suo lavoro.” (Joseph Beuys)
JOSEPH BEUYS, PALAZZO REGALE, 1985, Video, colour, 10min.
Documentazione video realizzata in occasione dell’installazione di Beuys, Palazzo Regale, Napoli, Museo di Capodimonte, il progetto fu allestito un mese prima della sua morte.
Ogni Uomo è un re…..la dignità dell’uomo consiste nella sua sovranità…..in una vera democrazia il sovrano non è lo stat one un partito polito o un qualsiasi dittatore ma sono gli uomini I sovrani….un arte percui riferita alla dignità e alla sovrenità
AMICHAEL BIELICKY / RICARDO PEREDO
DIE FETTECKE, 1986/87, 16mm, 40min.
Questo lavoro artistico, documentario e video scultura, riguarda la distruzione dell’installazione Fat Wedge di Joseph Beuys nel suo studio all’Accademia di Belle Arti di Dusseldorf / Germania. Una video scultura con J.Beuys, K.König, N.J.Paik, H.Naegeli, K.Staeck, J.Cladders….
PERFORMANCES
SKOIDLAB
Le produzioni di Skoidlab si concretizzano in rappresentazioni teatrali, installazioni viventi, integrazioni audio-visive, tutte basate sul superamento del dolore corporeo, come mezzo per accedere ad una dimensione metafisica in cui ci si distacca dalla propria conformazione psicofisica quotidiana per una ricerca e riconoscimento della propria natura. Il superamento del dolore fisico, volontariamente inflitto a sé stessi, sulla propria pelle, nella propria carne, permette di assumere un controllo più raffinato delle proprie reazioni, e più profondo del proprio corpo. Contemporaneamente, nonostante il maggiore controllo, si verifica anche una perdita della coscienza senziente, un’anestesia naturale ed indotta, un distacco dal proprio corpo, che diventa così mezzo d’espressione ed obbiettivo di trasformazione artistica, pennello e tela nello stesso momento. Distacco, distruzione, rielaborazione e rinascita, sono le fasi che caratterizzano ogni performance Skoid. Un arricchimento attraverso la perdita. Un riordinamento del caos. SKOIDLAB: Luigi Forte, Francesco Fragapane, Ngur, Francesca Paolucci ed Emilio Rizzini.
“finchè morte non ci separi" durata 35 min.
"Dona vita ed energia vitale, spinge a nascere. Io informe/deforme divento neonato, animale ed infine uomo."
FREAKS BLOODY TRICKS
FBT è un collettivo performativo formato da Kola Alessandro a Roma nel 2003. Da subito incentra il proprio lavoro nell’ambito della body-art, utilizzando un’ iconografia estrema basata sul dolore, sul sangue, sulla violenza e sul martirio, cercando di colpire i simboli inconsci dell’immaginario comune legati al dolore al sesso e alla morte. Sospensioni corporee, ganci che attraversano la carne dove i corpi vengono liberati dalla gravità in un tentativo continuo di superare una fisicità ormai resa sterile.
"IN BLOOD WE TRUST" durata 30 min.
La performance sarà strutturata da videoproiezioni, commento dialettico all' interazione di corpi nella performazione del dolore e del martirio,indagando le implicazioni psicologiche di un dolore coscientemente autoimposto.
Programma:
venerdi 30 Novembre CINEMA AVORIO
15.30 Matthew Barney: CREMASTER 4
16.30 Matthew Barney: CREMASTER 1
17.30 Matthew Barney: CREMASTER 5
18.45 Matthew Barney: DE LAMA LAMINA+ SCABACTION+DR 13
21.00 Mary Jordan: JACK SMITH and the DESTRUCTION OF ATLANTIS
23.00 CORPO E MENTE IN MOTUS:
Performance video by
Günter Brus, Joseph Beuys, Chris Burden
Performance by
SKOIDLAB vs FREAKS BLOODY TRICKS
01.30-04.00 Party Complus Events
selezioni musicali THE SUBWAY BOX
selezioni visive dall’archivio COMPLUS EVENTS e dal Web
sabato 1 Dicembre CINEMA AVORIO
15.00 Matthew Barney: CREMASTER 2
16.30 Mary Jordan: JACK SMITH and the DESTRUCTION OF ATLANTIS
18.15 Matthew Barney: CREMASTER 3
20.30 Matthew Barney: Drawing Restraint 9
23.00 Matthew Barney: DE LAMA LAMINA+ SCABACTION+DR 13
01.00 Matthew Barney: Cremaster 4+Cremaster 1
INGRESS0 vietato ai minori di 18 anni
*INGRESS0 singola proiezione (7 Euro)
*INGRESS0 CORPO E MENTE IN MOTUS (10 Euro)
*ABBONAMENTO NOMINATIVO (9 INGRESSI: RETROSPETTIVA M. BARNEY
+ JACK SMITH DOC.+ CORPO E MENTE IN MOTUS)+ (Party) (40 Euro)
*TESSERA NOMINATIVA (5 INGRESSI proiezioni) (20 Euro)
E’ possibile acquistare l’abbonamento nominativo (9 INGRESSI+Party) entro il
20 novembre 2007 al costo speciale di (30 Euro)
in un ciclo di proiezioni cinematografiche, dedicate ad alcuni artisti contemporanei (Matthew Barney, Jack Smith, Joseph Beuys) e ad esponenti illustri della cosiddetta body-art, (Azionismo Viennese, Chris Burden)
in una serie di performance (SKOIDLAB, FREAKS BLOODY TRICKS)
in una mostra con opere di F&D Cartier, Massimo Drago, Giacinto Occhionero, Donato Piccolo, Antonio Salieri, Alice Schivardi.
Venerdi 30 novembre al termine del programma CORPO E MENTE IN MOTUS (proiezioni + performance) seguirà un party con selezioni musicali di THE SUBWAY BOX e selezioni visive dall’archivio COMPLUS EVENTS e dal Web.
Il cinema d’artista qui proposto comprenderà una retrospettiva sull’artista americano Matthew Barney (con l’anteprima italiana del suo primo video Scabaction,1988, e dell’ultima produzione filmica Drawing Restraint 13)
il documentario realizzato da Mary Jordan Jack Smith and the Destruction of Atlantis sulla vita del pionere della performance e del cinema underground, ed una selezione di opere video dell’Azionismo Viennese, Chris Burden, e su Joseph Beuys realizzate dal cineasta Mario Franco.
Il titolo del progetto si riferisce oltre alla sua accezione sessuale ad un diffuso modo di dire nelle società anglosassoni ed in particolare in quella americana nel reagire a differenti turbamenti.
MATTHEW BARNEY a retrospective (1988-2007)
JACK SMITH and the Destruction of Atlantis
by Mary Jordan
CORPO E MENTE IN MOTUS:
Performance video by
WIENER AKTIONISMUS
JOSEPH BEUYS, CHRIS BURDEN
performance by
SKOIDLAB “finchè morte non ci separi"
vs
FREAKS BLOODY TRICKS "IN BLOOD WE TRUST"
Artworks by
F&D Cartier
Massimo Drago
Giacinto Occhionero
Donato Piccolo
Antonio Salieri
Alice Schivardi
COMPLUS EVENTS PARTY
selezioni musicali THE SUBWAY BOX
selezioni visive dall’archivio Complus Events e dal Web
(ingresso solo con abbonamento nominativo)
MATTHEW BARNEY
SCABACTION, USA, 1988, video, 8 min.
THE CREMASTER CYCLE
CREMASTER 4 CREMASTER 1 CREMASTER 5
C4-Loughton Can blue-yell C1- Orchidella.AMB109P C5-Ursula QueenChain
Matthew Barney CREMASTER 4, Matthew Barney CREMASTER 1, Matthew Barney CREMASTER 5,
1994 production still photo: 1995 production still photo: 1997 production still photo:
Michael James O'Brien (c)1994 Michael James O'Brien (c)1995 Larry Lamé (c)1997
CREMASTER 2
Matthew Barney CREMASTER 2, 1999 photo by Peter Strietmann | © Matthew Barney
CREMASTER 3
(musica di Jonathan Bepler e Agnostic Front, Murphys Law, 182min)
stills from CREMASTER 3, Aimee Mullins and Richard Serra by Chris Winget
Matthew Barney Courtesy Gladstone Gallery
DE LAMA LAMINA
(musica di Arto Linsday, 56min.)
DRAWING RESTRAINT 9
(musica di Björk, 135min.)
DRAWING RESTRAINT 13, (2006) video, b/n, 28min.
photo: Chris Winget
MARY JORDAN
Jack Smith and the Destruction of Atlantis, USA, DigiBeta, 96min.
*Awarded at the Tribeca Film Festival*
Executive produced by artist Richard Prince (GUGGENHEIM MUSEUM, BARBARA GLADSTONE GALLERY)
Jack Smith, (unidentified man), Harry Smith, Panna Grady, William S. Burroughs, Andy Warhol; 1964-65
“the only person I would ever copy” Andy Warhol
“I genuflect before Jack Smith, the only true underground filmmaker”
John Waters
“the godfather of performance art” Laurie Anderson
“the genius of his four-hour slide showwas a major inspiration for my
life’s work” Nan Goldin
“He was uncompromising. He had everything” Robert Wilson“ Half the rock videos you see look like a Jack Smith.” Mike Kelley
CORPO E MENTE IN MOTUS:
GüNTER BRUS
Zerreissprobe, 1970, 16mm, colore, sonoro, 16min
CHRIS BURDEN
SHOOT, 1971, video, b/n, sonoro, 4min.
MARIO FRANCO
LA RIVOLUZIONE SIAMO NOI, 1971, 16mm, colour, music by John Cage, 8min.
JOSEPH BEUYS, PALAZZO REGALE, 1985, Video, colour, 10min.
AMICHAEL BIELICKY / RICARDO PEREDO
DIE FETTECKE, 1986/87, 16mm, 40min.
With Joseph Beuys, Nam June Paik……..
SKOIDLAB FREAK BLOODY TRICKS
PROIEZIONI CINEMATOGRAFICHE
RETROSPETTIVA MATTHEW BARNEY
SCABACTION (1988) video, 8min.
L'immagine principale è quella di Barney sottoposto -in primo piano prolungato- alla chirurgia praticata dallo stesso artista con il rasoio e le pinze.
CREMASTER 4 (1994), 35mm, 42min.
Scritto e diretto da Matthew Barney
Prodotto da prodotto da Artangel, James Lingwood e Matthew Barney USA, FRA, UK
Director della fotografia: Peter Strietmann
Musica composta da Jonathan Bepler
con Matthew Barney, Christa Bauch, Colette Guimond, Sharon Marvel, Dave Molyneux, Graham Molyneux, Steve Sinnot, Karl Sinnot
Rispecchiando in maniera più diretta il modello biologico del progetto, questo episodio descrive il progressivo adempimento della differenziazione del sistema. Il film è ambientanto sull’Isola di Man, dipinta sia nei suoi tratti folkloristici sia nella sua veste pi_ recente di località di svolgimento della corsa motociclistica Tourist Trophy. L’evidenziazione di questo duplice aspetto rende possibile la coesistenza di leggenda e modernità, mito e macchina, che prendono entrambi parte al racconto della storia. La narrazione, il cui motivo dominante è la messa alla prova della forza di volontà, ruota attorno a tre categorie di personaggi principali: il Candidato Loughton (interpretato da Barney)–un satiro con due protuberanze sulla testa che successivamente si svilupperanno in corna, la cui struttura, formata da due archi ascendenti e due discendenti, rappresenta lo stato di equlibrio tra indifferenziazione e differenziazione – e due squadre di sidecar, gli Ascending Hacks e i Descending Hacks, che simboleggiano i due estremi della massima potenzialità originaria, precedente al processo embrionale di divisione, e della massima specializzazione raggiunta nella fase finale di formazione del feto.
CREMASTER 1 (1995), 35mm, 40min.
scritto e diretto da Matthew Barney
prodotto da Barbara Gladstone e Matthew Barney, USA
con Gemma Bourdon Smith, Kathleen Crepeau, Marti Domination, Nina Kotov, Jessica Sherwood
Ambientato in uno stadio (il Bronco Stadium di Boise, Idaho, la città natale di Barney) su cui sorvolano due dirigibili Goodyear, Cremaster 1 è costruito come una rivista musicale che rappresenta la fase di indifferenziazione sessuale – il momento di massima apertura della vita umana. Quattro hostess occupano la cabina di ciascun aerostato, in ognuna delle quali Ë collocata una tavolata coperta da una tovaglia bianca su cui sono disposti dei grappoli d’uva. Al di sotto di questi tavoli, e occupando contemporaneamente entrambi i dirigibili, si trova Goodyear, che coglie acini d’uva e li usa per formare diagrammi. Nello stadio sottostante, un corpo di ballo esegue coreografie i cui passi e sequenze sono basati sulle forme da lei composte. Le ballerine si muovono in formazioni che tracciano i contorni di cellule e organi riproduttivi, delineando la struttura di gonadi ancora indifferenziate, simbolo di uno stadio di piena potenzialità.
CREMASTER 5 (1997), 35mm, 54min.
scritto e diretto da Matthew Barney
prodotto da Barbara Gladstone e Matthew Barney, USA
con Ursula Andress, M. Barney, A. Chiang, M.C. Chiu, Y. Kuroiwa, Joanne e Susan Rha
L’episodio finale rappresenta il raggiungimento dell’ultima fase del processo di differenziazione. Le metafore biologiche dei film precedenti si trasformano qui in allegorie di stati emozionali, dal desiderio alla disperazione, e diventano gli ingredienti di una storia d’amore dall’esito tragico, ambientata in una romatica e quasi onirica Budapest di fine Ottocento, i cui eventi sono enfatizzati dalle arie d’opera eseguite da un’orchestra. I personaggi principali, la Regina delle Catene (Ursula Andress) e la triplice figura di Diva, Mago e Gigante (Barney) portano collettivamente a compimento l’obiettivo dell’intero ciclo, sebbene il simbolismo del finale suggerisca il differimento di qualsiasi conclusione definitiva, aprendo cosÏ molteplici possibilità di lettura.
CREMASTER 2 (1999), 35mm, 79min.
scritto e diretto da Matthew Barney, prodotto da Barbara Gladstone e M. Barney, USA
con Matthew Barney, Scott Ewalt, Patty Griffin, Norman Mailer, Lauren Pine
Realizzato come un western con una vena gotica, questo secondo episodio introduce l’elemento del conflitto nel sistema delineato dal film precedente. Questa fase corrisponde all’inizio del processo di differenziazione sessuale ed è presentata come una lotta di resistenza alla specializzazione in difesa dell’equilibrio originario. Tale impulso regressivo Ë reso attraverso un sistema narrativo circolare che ruota attorno a tre temi principali: il paesaggio, Gary Gilmore – personaggio della cronaca nera americana – e la vita delle api. Ruolo del paesaggio Ë di essere testimone della storia principale, quella di Gilmore (interpretato da Barney), criminale psicopatico autore del feroce omicidio di un benzinaio, per cui fu condannato a morte e giustiziato nel 1977, dopo aver ripetutamente rifiutato di avvalersi del diritto di appello. Rappresentata come una scelta attraverso cui sfuggire al proprio destino, la morte di Gilmore ha la sua controparte allegorica nelle api, il cui sviluppo dipende da processi metamorfici, a simboleggiare che la trasformazione è una componente indispensabile per il raggiungimento di una condizione di libertà.
CREMASTER 3, (2002), 35mm, 182min.
Scritto e diretto da Matthew Barney, prodotto da Barbara Gladstone e M. Barney, USA
Direttore della fotografia: Peter Strietmann
Musica composta da Jonathan Bepler e Agnostic Front, Murphys Law,
con Matthew Barney, Richard Serra, Paul Brady, Terry Gillespie, Aimee Mullins,
L’ultimo episodio del Cremaster Cycle è ambientato a New York e narra la costruzione
del Chrysler Building, il quale è in se stesso un elemento– ospitatane, al cui interno
agiscono forze antagonistiche per accedere al processo di (spirituale) trascendenza.
Queste situazioni trovano forma nella lotta tra Hiram Abiff o l’architetto (interpretato da
Richard Serra), e l’Apprendista Massone (interpretato da Barney), che stanno entrambi
lavorando nell’edificio. Essi riattuano il mito Massonico di Hiram, colui che progettò il
Tempio Salomone, e che possedeva la conoscenza dei misteri dell’universo.
L’assassinio e la resurrezione di Abiff sono riattuate durante i riti di iniziazione
Massonica nel culmine di un processo in tre parti attraverso il quale un candidato passa
dal primo livello di Apprendista Massone al terzo di Maestro Massone.
DE LAMA LAMINA (2004), 35mm, 56min.
di Matthew Barney, prodotto da Barbara Gladstone e Matthew Barney, USA, Brazil
con Arto Lindsay.
Il film/documentario, …. è stato girato durante le celebrazioni del Carnevale di Salvador de Bahia ed esplora le viscere della mitologia afrobrasiliana. Focalizzato su un immenso carro per disboscare le foreste che avanza tra un corteo in balìa di personaggi emblematici, il lavoro, che fa perno sulle divinità della religione politeistica Candomble, pone l’accento sulla deforestazione sotto forma di allegoria. Sull’albero sradicato in cima al carro si arrampica una donna: è un omaggio alla ecoattivista Julia Butterfly Hill, che ha vissuto per due anni sulle sequoie californiane che gli americani chiamano “Redwood”, per preservarle, ed allo stesso tempo simbolo di Ossaim, signore della foresta e protettore delle piante. Ai piedi del tronco, un uomo infangato, ricoperto di bulbi e radici, giace tra le ruote masturbandosi contro l’alberomotore del carro e lubrificandolo: è la personificazione di Ogun, dio della guerra, che con una lama di ferro si fece strada tra gli alberi della foresta per raggiungere la civiltà…. (Irina Zucca Alessandrelli)
DRAWING RESTRAINT 9 (2005), 35mm, 135min.
Scritto e diretto da Matthew Barney, prodotto da B. Gladstone e M. Barney, USA, JAP
Direttore della fotografia: Peter Strietmann
musica di Björk, con Matthew Barney, Björk, Sosui Oshima.
Al largo della baia di Nagasaki su una baleniera giapponese viene celebrato un matrimonio di tradizione scintoista tra l’artista americano Matthew Barney e la musicista/attrice islandese Björk, sua consorte da qualche anno. Una immensa scultura in vaselina liquida, nelle sue trasformazioni, funge da raccordo con la vicenda dei due protagonisti.
Una teatralità onnipresente, i nuclei tematici elaborati nelle differenti sequenze, la sofisticata scenografia, l’assenza dei dialoghi, la musica composta ed eseguita da Björk conferiscono al film lo statuto di opera totale. Tutto ciò che racchiude Drawing Restraint 9 è stato meticolosamente strutturato e disciplinato dal genio creativo di Barney.
DRAWING RESTRAINT 13 (2006) video, b/n, 28min.
Questo ennesimo capitolo del progetto Drawing Restraint prende spunto della performance, eseguita da Barney alla Gladstone Gallery di N.Y., durante l’inaugurazione della mostra The Occidental Guest (2006). Il film si riferisce a due siginficativi avvenimenti storici della Seconda Guerra Mondiale ed evidenzia il continuo interesse dell’artista americano nei drammatici incontri tra gli Occidentali e il Giappone. Questo lavoro concepito sullo sciagurato approdo del Generale Douglas MacArthur nella spiaggia delle Filippine (un evento che creò la leggenda di MacArthur che reclamò il territorio per gli Stati Uniti d’America come risarcimento allo scippo subito dal Giappone), vede Barney vestito come Generale MacArthur che si muove su una scultura a forma di cuneo di vaselina che prende il nome di Drawing Restraint 13.
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MARY JORDAN
Jack Smith and the Destruction of Atlantis, USA, DigiBeta, 96min. Musica: vintage exotica from Jack Smith’s own record collection, John Zorn, Thurston Moore, Destroy All Monsters, The Velvet Undergound….. Jack Smith (1932-1989) Artista multimediale, performer, fotografo, cineasta d'avanguardia, costume designer è stato uno dei protagonisti assoluti della scena newyorkese underground dagli anni Sessanta, proponendo un'estetica solo in apparenza frivola, segnata dalle più radicali esperienze della danza moderna, delle arti visive, del cinema esotico, dei B-movies e della critica sociale antagonista. Smith oltrepassò il manierismo metaforico e allegorico della rappresentazione della sessualità degli omosessuali anticipando la nascita del cosiddetto cinema queer. Il suo controverso film Flaming Creatures ebbe un grande influenza su Fellini, Godard e Jarmusch.
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CORPO E MENTE IN MOTUS
GüNTER BRUS
Zerreissprobe (Endurance Test), 1970, 16mm, colore, sonoro, 16min.
L’ultima Aktion di Burs consiste in azioni fisiche radicali attraverso autolesionismo. Le sue azioni si svilupparono nell’arco di sei anni e dopo questa Brus capì che spingersi oltre significava la sua morte.
CHRIS BURDEN
SHOOT, 1971, video, b/n, sonoro, 4min.
Shoot è considerata una delle performance più spettacolari degli anni settanta, che spinse i giornalisti a chiedersi, "sopravvivrà ai 30 anni?" Tali osservazioni hanno trasformato Burden in un mito vivente ma hanno anche delineato la polemica che ha sempre circondato il suo lavoro. Questa polemica è stata alimentata dalle fantasie e dai timori innescati dalle ferite subite e dalla fucilazione. (Peter Noever)
MARIO FRANCO
JOSEPH BEUYS, LA RIVOLUZIONE SIAMO NOI, 1971, 16mm, b/n, 8min.
Il film fù realizzato a partire da una performance/conferenza dell’artista tedesco Joseph Beuys a Napoli nel 1971. “Quando parlo di ‘rivoluzione’ intendo ‘trasformazione’, la trasformazione delle vite di ognuno. Ogni cosa che ho fatto è correlata al disastro, che è presente è domina il Sud e la vita delle persone del Sud, nelle condizioni sociali e politiche ….L’idea nuova è che ogni Uomo è un Artista, l’artefice del suo lavoro.” (Joseph Beuys)
JOSEPH BEUYS, PALAZZO REGALE, 1985, Video, colour, 10min.
Documentazione video realizzata in occasione dell’installazione di Beuys, Palazzo Regale, Napoli, Museo di Capodimonte, il progetto fu allestito un mese prima della sua morte.
Ogni Uomo è un re…..la dignità dell’uomo consiste nella sua sovranità…..in una vera democrazia il sovrano non è lo stat one un partito polito o un qualsiasi dittatore ma sono gli uomini I sovrani….un arte percui riferita alla dignità e alla sovrenità
AMICHAEL BIELICKY / RICARDO PEREDO
DIE FETTECKE, 1986/87, 16mm, 40min.
Questo lavoro artistico, documentario e video scultura, riguarda la distruzione dell’installazione Fat Wedge di Joseph Beuys nel suo studio all’Accademia di Belle Arti di Dusseldorf / Germania. Una video scultura con J.Beuys, K.König, N.J.Paik, H.Naegeli, K.Staeck, J.Cladders….
PERFORMANCES
SKOIDLAB
Le produzioni di Skoidlab si concretizzano in rappresentazioni teatrali, installazioni viventi, integrazioni audio-visive, tutte basate sul superamento del dolore corporeo, come mezzo per accedere ad una dimensione metafisica in cui ci si distacca dalla propria conformazione psicofisica quotidiana per una ricerca e riconoscimento della propria natura. Il superamento del dolore fisico, volontariamente inflitto a sé stessi, sulla propria pelle, nella propria carne, permette di assumere un controllo più raffinato delle proprie reazioni, e più profondo del proprio corpo. Contemporaneamente, nonostante il maggiore controllo, si verifica anche una perdita della coscienza senziente, un’anestesia naturale ed indotta, un distacco dal proprio corpo, che diventa così mezzo d’espressione ed obbiettivo di trasformazione artistica, pennello e tela nello stesso momento. Distacco, distruzione, rielaborazione e rinascita, sono le fasi che caratterizzano ogni performance Skoid. Un arricchimento attraverso la perdita. Un riordinamento del caos. SKOIDLAB: Luigi Forte, Francesco Fragapane, Ngur, Francesca Paolucci ed Emilio Rizzini.
“finchè morte non ci separi" durata 35 min.
"Dona vita ed energia vitale, spinge a nascere. Io informe/deforme divento neonato, animale ed infine uomo."
FREAKS BLOODY TRICKS
FBT è un collettivo performativo formato da Kola Alessandro a Roma nel 2003. Da subito incentra il proprio lavoro nell’ambito della body-art, utilizzando un’ iconografia estrema basata sul dolore, sul sangue, sulla violenza e sul martirio, cercando di colpire i simboli inconsci dell’immaginario comune legati al dolore al sesso e alla morte. Sospensioni corporee, ganci che attraversano la carne dove i corpi vengono liberati dalla gravità in un tentativo continuo di superare una fisicità ormai resa sterile.
"IN BLOOD WE TRUST" durata 30 min.
La performance sarà strutturata da videoproiezioni, commento dialettico all' interazione di corpi nella performazione del dolore e del martirio,indagando le implicazioni psicologiche di un dolore coscientemente autoimposto.
Programma:
venerdi 30 Novembre CINEMA AVORIO
15.30 Matthew Barney: CREMASTER 4
16.30 Matthew Barney: CREMASTER 1
17.30 Matthew Barney: CREMASTER 5
18.45 Matthew Barney: DE LAMA LAMINA+ SCABACTION+DR 13
21.00 Mary Jordan: JACK SMITH and the DESTRUCTION OF ATLANTIS
23.00 CORPO E MENTE IN MOTUS:
Performance video by
Günter Brus, Joseph Beuys, Chris Burden
Performance by
SKOIDLAB vs FREAKS BLOODY TRICKS
01.30-04.00 Party Complus Events
selezioni musicali THE SUBWAY BOX
selezioni visive dall’archivio COMPLUS EVENTS e dal Web
sabato 1 Dicembre CINEMA AVORIO
15.00 Matthew Barney: CREMASTER 2
16.30 Mary Jordan: JACK SMITH and the DESTRUCTION OF ATLANTIS
18.15 Matthew Barney: CREMASTER 3
20.30 Matthew Barney: Drawing Restraint 9
23.00 Matthew Barney: DE LAMA LAMINA+ SCABACTION+DR 13
01.00 Matthew Barney: Cremaster 4+Cremaster 1
INGRESS0 vietato ai minori di 18 anni
*INGRESS0 singola proiezione (7 Euro)
*INGRESS0 CORPO E MENTE IN MOTUS (10 Euro)
*ABBONAMENTO NOMINATIVO (9 INGRESSI: RETROSPETTIVA M. BARNEY
+ JACK SMITH DOC.+ CORPO E MENTE IN MOTUS)+ (Party) (40 Euro)
*TESSERA NOMINATIVA (5 INGRESSI proiezioni) (20 Euro)
E’ possibile acquistare l’abbonamento nominativo (9 INGRESSI+Party) entro il
20 novembre 2007 al costo speciale di (30 Euro)
30
novembre 2007
Sex is a Pain in the Ass
Dal 30 novembre al primo dicembre 2007
arte contemporanea
Location
CINEMA AVORIO
Roma, Via Macerata, 12, (Roma)
Roma, Via Macerata, 12, (Roma)
Biglietti
ingresso a partire da 7 euro
Sito web
www.complusevents.com
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