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Adriano Fabiani
Esperto nella grafica e di recente pure nella videoarte, l’artista dimostra in ogni sua opera un gentile e appropriato senso della misura e una perizia tecnica, che si avvale anche di una lieve soglia di matericità per aumentare la rifrazione della luce e la brillantezza dei colori
Comunicato stampa
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In un periodo storico come quello attuale, in cui la creatività prende strade non sempre facilmente decrittabili – scrive Accerboni - la pittura identificabile e genuina di Adriano Fabiani assume una funzione rasserenante e in un certo senso “didattica”, insegna cioè che l’equilibrio armonico del comporre i volumi nello spazio e un convincente contrappunto tonale non vanno mai fuori moda, anzi, rasserenano l’animo e la mente.
Ho iniziato ad apprezzare la sua pittura fin da quando vidi, nella tipografia che gestiva in via della Fornace, un suo lavoro che rappresentava, con guizzo gestuale d’ispirazione espressionista, declinato con amore, una linotype. Da quell’opera degli anni sessanta, libera ed estrosa per la vivezza e l’immediatezza del tratto – un quadro da cui per altro Fabiani non si staccherebbe mai – la maturazione dell’artista si è articolata verso una direttiva meno libera e ardita, ma ugualmente capace di testimoniarne il talento innato verso una pittura sempre più luminosa, che non avrebbe bisogno di spiegazioni: un’ordito ordinato e consequenziale nei confronti della realtà, pervaso dalla luce e dall’amore per la propria terra, Trieste, per il mare e il Carso, riletti attraverso angolature e punti vista ariosi e generosi di particolari, a volte assurti a valenza simbolica, elegante e discreta.
Esperto nella grafica e di recente pure nella videoarte, l’artista dimostra in ogni sua opera un gentile e appropriato senso della misura e una perizia tecnica, che si avvale anche di una lieve soglia di matericità per aumentare la rifrazione della luce e la brillantezza dei colori. Figlio del suo tempo, ma anche consapevole interprete della tradizione - conclude il critico - Fabiani è altresì un abile disegnatore, dote che gli consente di controllare con grande proprietà e sensibilità la composizione, sostenuta sempre da una griglia a matita o a carboncino a punta fine, declinata su una base di cementite trattata, come nelle opere recentissime realizzate appositamente per questa mostra.
Ho iniziato ad apprezzare la sua pittura fin da quando vidi, nella tipografia che gestiva in via della Fornace, un suo lavoro che rappresentava, con guizzo gestuale d’ispirazione espressionista, declinato con amore, una linotype. Da quell’opera degli anni sessanta, libera ed estrosa per la vivezza e l’immediatezza del tratto – un quadro da cui per altro Fabiani non si staccherebbe mai – la maturazione dell’artista si è articolata verso una direttiva meno libera e ardita, ma ugualmente capace di testimoniarne il talento innato verso una pittura sempre più luminosa, che non avrebbe bisogno di spiegazioni: un’ordito ordinato e consequenziale nei confronti della realtà, pervaso dalla luce e dall’amore per la propria terra, Trieste, per il mare e il Carso, riletti attraverso angolature e punti vista ariosi e generosi di particolari, a volte assurti a valenza simbolica, elegante e discreta.
Esperto nella grafica e di recente pure nella videoarte, l’artista dimostra in ogni sua opera un gentile e appropriato senso della misura e una perizia tecnica, che si avvale anche di una lieve soglia di matericità per aumentare la rifrazione della luce e la brillantezza dei colori. Figlio del suo tempo, ma anche consapevole interprete della tradizione - conclude il critico - Fabiani è altresì un abile disegnatore, dote che gli consente di controllare con grande proprietà e sensibilità la composizione, sostenuta sempre da una griglia a matita o a carboncino a punta fine, declinata su una base di cementite trattata, come nelle opere recentissime realizzate appositamente per questa mostra.
10
novembre 2007
Adriano Fabiani
Dal 10 al 23 novembre 2007
arte contemporanea
Location
GALLERIA RETTORI TRIBBIO 2
Trieste, Piazza Vecchia, 6, (Trieste)
Trieste, Piazza Vecchia, 6, (Trieste)
Vernissage
10 Novembre 2007, ore 18
Autore
Curatore