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Rafael Y. Herman – Bereshit-Genesis
Mostra di fotografie di Rafael Y. Herman
Comunicato stampa
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BERESHIT genesis
L’albero. Scelta e sopravvivenza
Le immagini degli alberi del deserto israeliano, fotografati da Rafael Y. Herman, nascono qualche anno fa dal desiderio del giovane artista di confrontarsi con due questioni fondamentali dell’essere umano: la sopravvivenza e la scelta.
L’albero è metafora della vita dell’essere umano e insieme metafora della scelta, “albero della conoscenza” del Bene e del Male.
Gli alberi di Israele, la terra di Bereshit (Genesi, in ebraico), solitari nel deserto, nelle notti di luna piena anelano alla vita, lottano, soffrono. Forse tremano impauriti nella luce del buio, nel vuoto che ricorda ogni cosa.
Scelta quindi come sopravvivenza in condizioni di vita apparentemente impossibili, nel deserto, nella solitudine.
Emozioni che vivono nel profondo dell’animo umano.
Rafael Y. Herman è nato nel deserto e la sua esperienza di vita lo porta a “sentire”, talvolta, come i “suoi alberi”.
Luce dell’oscurità
Le fotografie sono state scattate di notte alla luce della luna e non hanno subito alcun tipo di manipolazione digitale.
Ne risultano immagini di una realtà che il nostro occhio non riesce a percepire: una realtà surreale di colori e luce, priva di ombre.
Gli alberi sono inondati da una luce che sembra senza spazio e senza confine, come la luce del primo giorno, che secondo la tradizione ebraica era una luce spirituale. Precedente alla creazione del sole e della luna, la luce assoluta di Bereshit pervadeva il mondo dall’inizio alla fine, e permetteva di vedere senza limiti.
Gli alberi fotografati da Rafael Y. Herman diventano immagini astratte, illuminati da una luce che non proietta ombra, infinita, spirituale.
Bereshit. Il progetto Genesi
Le fotografie esposte presso lo Studio Guastalla costituiscono il fulcro del progetto Genesi che è durato tre estati, nel corso dei soggiorni di Herman in patria, in Israele.
“…Partendo da casa, nel mezzo dell’antico deserto di Beer-Sheva (Genesi 21), con l’ultima luce del giorno, avanzavo nella notte, nel silenzio che grida, seguendo una direzione certa ma senza la certezza del cammino.
Sono poche le notti in cui si può lavorare. Poche le immagini che si producono ogni notte. E la ricerca non è mai certa”.
Silenzio, paura, attesa, solitudine, riflessione. Sono i sentimenti che il visitatore rivive di fronte a queste immagini.
Il progetto Genesi vuole riportarci indietro, alla Genesi - il Principio -, al momento in cui abbiamo cominciato a scegliere e prendere decisioni. Anzi, ad un istante prima, per ripensare alle decisioni da prendere, come esseri umani in generale e come visitatori in particolare.
Il progetto Genesi comprende anche l’installazione Tunnel to Genesis, esposta nella Sala delle Cariatidi a Palazzo Reale, a Milano, nel dicembre 2006. L’opera ha suscitato l’interesse di pubblico e critica, e in particolare dei curatori del Centro Pompidou che intendono esporla a Parigi e in Cina.
Rafael Yossef Herman è nato nel 1974 in pieno deserto israeliano, a Beer-Sheva, la biblica città fondata da Abramo. Durante l’infanzia si dedica allo studio delle percussioni e della musica classica per undici anni, e si diploma al Conservatorio nel 1992. Successivamente al conseguimento della laurea in Economy and Management nel 2000, all’Università di Tel Aviv, R.Y.Herman decide di dedicarsi alla sua antica e forte passione: la fotografia.
Le diverse esperienze di studio e lavoro lo portano a viaggiare attraverso l’intera l’America Latina. Durante questi tre anni i suoi progetti fotografici spaziano dalla collaborazione con Amnesty International alla partecipazione alla comune di artisti a Santiago del Cile, di cui è testimonianza il documentario Telleres. Espone le sue opere nelle maggiori capitali sudamericane, oltre che in patria. Attualmente il suo multiforme lavoro, che varia dalla moda agli scatti di reportage, dalla fotografia di cinema alla ricerca sperimentale, si divide tra l’Europa e gli Stati Uniti.
ESPOSIZIONI
Sinergia, progetto per Amnesty International sponsorizzato da Catholic University e Fuji, Centro Giapponese di Cultura, Asuncion, Paraguay, 2002
Viajes (Viaggi), festival d’arte Kultraltum, Plaza Brazil, Santiago, Cile, 2002
Respirar Pasado (Respiro passato), collettiva, Palacio Larrain, con il patrocinio dell’Ambasciata di Israele, Santiago, Cile, 2002
Colores de Brazil, El Taller gallery, Santiago, Cile, 2003
Ritos, Centro Culturale Israeliano del Cile, Santiago, Cile, 2003
Ritos, Centro Culturale Sharet, Peteh Tikva, Israele, giugno 2004
Beauty, Goethe Institute, Budapest, Ungheria, dicembre 2005
Magà, Sala delle Cariatidi, Palazzo Reale, Milano, Italia, dicembre 2006
Omanut. Israele Arte e Vita, Collettiva, Palazzo Reale, Milano, novembre 2006-gennaio 2007
Spazio Modular, Collettiva, Bologna, febbraio 2007
L’albero. Scelta e sopravvivenza
Le immagini degli alberi del deserto israeliano, fotografati da Rafael Y. Herman, nascono qualche anno fa dal desiderio del giovane artista di confrontarsi con due questioni fondamentali dell’essere umano: la sopravvivenza e la scelta.
L’albero è metafora della vita dell’essere umano e insieme metafora della scelta, “albero della conoscenza” del Bene e del Male.
Gli alberi di Israele, la terra di Bereshit (Genesi, in ebraico), solitari nel deserto, nelle notti di luna piena anelano alla vita, lottano, soffrono. Forse tremano impauriti nella luce del buio, nel vuoto che ricorda ogni cosa.
Scelta quindi come sopravvivenza in condizioni di vita apparentemente impossibili, nel deserto, nella solitudine.
Emozioni che vivono nel profondo dell’animo umano.
Rafael Y. Herman è nato nel deserto e la sua esperienza di vita lo porta a “sentire”, talvolta, come i “suoi alberi”.
Luce dell’oscurità
Le fotografie sono state scattate di notte alla luce della luna e non hanno subito alcun tipo di manipolazione digitale.
Ne risultano immagini di una realtà che il nostro occhio non riesce a percepire: una realtà surreale di colori e luce, priva di ombre.
Gli alberi sono inondati da una luce che sembra senza spazio e senza confine, come la luce del primo giorno, che secondo la tradizione ebraica era una luce spirituale. Precedente alla creazione del sole e della luna, la luce assoluta di Bereshit pervadeva il mondo dall’inizio alla fine, e permetteva di vedere senza limiti.
Gli alberi fotografati da Rafael Y. Herman diventano immagini astratte, illuminati da una luce che non proietta ombra, infinita, spirituale.
Bereshit. Il progetto Genesi
Le fotografie esposte presso lo Studio Guastalla costituiscono il fulcro del progetto Genesi che è durato tre estati, nel corso dei soggiorni di Herman in patria, in Israele.
“…Partendo da casa, nel mezzo dell’antico deserto di Beer-Sheva (Genesi 21), con l’ultima luce del giorno, avanzavo nella notte, nel silenzio che grida, seguendo una direzione certa ma senza la certezza del cammino.
Sono poche le notti in cui si può lavorare. Poche le immagini che si producono ogni notte. E la ricerca non è mai certa”.
Silenzio, paura, attesa, solitudine, riflessione. Sono i sentimenti che il visitatore rivive di fronte a queste immagini.
Il progetto Genesi vuole riportarci indietro, alla Genesi - il Principio -, al momento in cui abbiamo cominciato a scegliere e prendere decisioni. Anzi, ad un istante prima, per ripensare alle decisioni da prendere, come esseri umani in generale e come visitatori in particolare.
Il progetto Genesi comprende anche l’installazione Tunnel to Genesis, esposta nella Sala delle Cariatidi a Palazzo Reale, a Milano, nel dicembre 2006. L’opera ha suscitato l’interesse di pubblico e critica, e in particolare dei curatori del Centro Pompidou che intendono esporla a Parigi e in Cina.
Rafael Yossef Herman è nato nel 1974 in pieno deserto israeliano, a Beer-Sheva, la biblica città fondata da Abramo. Durante l’infanzia si dedica allo studio delle percussioni e della musica classica per undici anni, e si diploma al Conservatorio nel 1992. Successivamente al conseguimento della laurea in Economy and Management nel 2000, all’Università di Tel Aviv, R.Y.Herman decide di dedicarsi alla sua antica e forte passione: la fotografia.
Le diverse esperienze di studio e lavoro lo portano a viaggiare attraverso l’intera l’America Latina. Durante questi tre anni i suoi progetti fotografici spaziano dalla collaborazione con Amnesty International alla partecipazione alla comune di artisti a Santiago del Cile, di cui è testimonianza il documentario Telleres. Espone le sue opere nelle maggiori capitali sudamericane, oltre che in patria. Attualmente il suo multiforme lavoro, che varia dalla moda agli scatti di reportage, dalla fotografia di cinema alla ricerca sperimentale, si divide tra l’Europa e gli Stati Uniti.
ESPOSIZIONI
Sinergia, progetto per Amnesty International sponsorizzato da Catholic University e Fuji, Centro Giapponese di Cultura, Asuncion, Paraguay, 2002
Viajes (Viaggi), festival d’arte Kultraltum, Plaza Brazil, Santiago, Cile, 2002
Respirar Pasado (Respiro passato), collettiva, Palacio Larrain, con il patrocinio dell’Ambasciata di Israele, Santiago, Cile, 2002
Colores de Brazil, El Taller gallery, Santiago, Cile, 2003
Ritos, Centro Culturale Israeliano del Cile, Santiago, Cile, 2003
Ritos, Centro Culturale Sharet, Peteh Tikva, Israele, giugno 2004
Beauty, Goethe Institute, Budapest, Ungheria, dicembre 2005
Magà, Sala delle Cariatidi, Palazzo Reale, Milano, Italia, dicembre 2006
Omanut. Israele Arte e Vita, Collettiva, Palazzo Reale, Milano, novembre 2006-gennaio 2007
Spazio Modular, Collettiva, Bologna, febbraio 2007
21
novembre 2007
Rafael Y. Herman – Bereshit-Genesis
Dal 21 novembre 2007 al 16 febbraio 2008
arte contemporanea
Location
STUDIO GUASTALLA
Milano, Via Senato, 24, (Milano)
Milano, Via Senato, 24, (Milano)
Orario di apertura
10-13, 15-19. Chiusi lunedì e festivi e dal 25/12 al 7/1
Vernissage
21 Novembre 2007, ore 18-21
Autore