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Erminia De Luca – Cantici
Con Cantici, Erminia De Luca supera la fase della ricerca del sé, aprendosi all’altro, e inizia un percorso esplorativo che la conduce all’incontro con la natura ed in particolare con l’albero, figura accogliente ed incapace di nuocere
Comunicato stampa
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Si inaugura mercoledì 24 ottobre alle ore 18.30, presso la Galleria Sottopasso della Stua in Largo Europa, la personale fotografica di Erminia De Luca: “Cantici”.
La mostra, promossa dall’Assessorato alle Politiche Culturali e Spettacolo – Centro Nazionale di Fotografia e curata da Enrico Gusella nell’ambito della serie “Racconti di donne”, presenta una serie di immagini in bianco e nero realizzate dall’artista nel 2003, appositamente stampate per questa occasione su lastre d’alluminio di grande formato.
Con Cantici, Erminia De Luca supera la fase della ricerca del sé, aprendosi all’altro, e inizia un percorso esplorativo che la conduce all’incontro con la natura ed in particolare con l’albero, figura accogliente ed incapace di nuocere. La scelta del soggetto, una figura classica, è molto efficace visivamente per la sua doppia natura: metaforica e corporea insieme. L’artista si ispira alle radici della nostra cultura, che si espande in profondità e germoglia sotterranea, esplodendo poi in superficie.
La scelta del metallo come supporto, e come sfondo delle immagini, dona un effetto particolare all’opera di Erminia De Luca, conferendole leggerezza e rendendola vibrante. Rinunciare al bianco è una scelta impegnativa per un fotografo ma produce un effetto di grande impatto; nella serie Alberi è il fondo a emergere dalle figure grazie all’assenza di rilievo, data appunto dalla mancanza di sfumature.
Negli scatti in mostra non compare alcuna enfasi; la fotografa, di origini pugliesi, compie piuttosto un’opera di sottrazione, eliminando ogni artificio come una mano invisibile, eppure presente. Una chiave d’argento definisce la tonalità del lavoro, portandolo a compimento, e trasferendo dall’occhio all’orecchio la percezione emotiva dei soggetti.
L’armonia della natura e quella musicale corrono in parallelo per incontrarsi in territori inaspettati, come la sequenza di opere fotografiche in mostra: una primavera senza colore, una pausa d’argento in cui cielo, terra e foglie sembrano fondersi e confondersi in perfetto equilibrio grafico e visivo.
______________________________________________________________________________
Biografia
Erminia De Luca è nata nel 1968 a San Giovanni Rotondo (Fg).
Nel 1994 realizza la sua prima mostra personale “Il colore della luna” e partecipa alla III Rassegna Internazionale di Arte Fotografica di “Photogrammatica” a Roma. Viene poi selezionata per la IV edizione del premio Sebastiano Oschman Gradenigo, a cura de Il Fotogramma (Roma), con la serie “Ritratti”.
Nel 1995 inizia una sperimentazione sulle inversioni dei toni che si espliciterà nel lavoro “Autoritratti”, esposto nella mostra collettiva de Il Fotogramma “D’Apres Claude Cahun, Autoritratto al femminile”, a cura di Francesca Vitale (Roma 1996).
Nel 1997, sempre presso Il Fotogramma, la De Luca partecipa alla collettiva “Omaggio a Tina Modotti” a cura di Maristella Campolunghi (Roma), con il lavoro “Rosa”.
Ancora nel 1997 espone per Istruzione e Cultura - Città di Taranto al Castello Aragonese e, nello stesso anno, al Palazzo Ducale di Martina Franca.
Si conclude nel 1999, con la partecipazione alla Biennale dei giovani artisti dell’Europa e del Mediterraneo (Il Mattatoio, Roma), il primo ciclo di lavoro.
Nel 1999 l’artista si trasferisce a Milano in seguito all’assegnazione di una borsa di studio biennale che le permette di frequentare l’Università dell’Immagine del fotografo Fabrizio Ferri.
Nel 2001 l’incontro con il critico Elio Grazioli, che le commissiona un lavoro per la rivista di arte contemporanea Ipso Facto, e le propone di partecipare ad un anomalo evento artistico: “Un altro tavolo per Marcel Duchamp (e Costantin Brancusi)” (Milano 2002), con un ritratto dello stesso Grazioli.
Nel 2003 la De Luca partecipa, con un progetto speciale, alla manifestazione Arte all’Arte a cura di Elio Grazioli e Hou Hanru. Le immagini, in formato di video-clip, restano parte della collezione permanente del Museo della Mezzadria di Buonconvento e costituiscono inoltre il corredo iconografico della Guida del viaggiatore di Arte all’Arte 2003.
Nel 2005 l’incontro con Paola Barbara Sega porta la De Luca alla galleria Il Diaframma di Milano dove, nel settembre dello stesso anno, inaugura una personale e presenta il catalogo “25 ASA”.
Nel maggio 2005 realizza l’immagine “Gaia” per la copertina di Parametro, rivista internazionale di architettura e urbanistica.
Nel 2006 l’invito da parte di Anna Barbara, architetto sensoriale, a realizzare sette immagini per il libro “Architetture invisibili” pubblicato dalla casa editrice SKIRA.
Nel 2007 partecipa alla collettiva Lattuada’s Photographers organizzata da Lattuada Studio a Milano.
Attualmente vive e lavora a Milano.
La mostra, promossa dall’Assessorato alle Politiche Culturali e Spettacolo – Centro Nazionale di Fotografia e curata da Enrico Gusella nell’ambito della serie “Racconti di donne”, presenta una serie di immagini in bianco e nero realizzate dall’artista nel 2003, appositamente stampate per questa occasione su lastre d’alluminio di grande formato.
Con Cantici, Erminia De Luca supera la fase della ricerca del sé, aprendosi all’altro, e inizia un percorso esplorativo che la conduce all’incontro con la natura ed in particolare con l’albero, figura accogliente ed incapace di nuocere. La scelta del soggetto, una figura classica, è molto efficace visivamente per la sua doppia natura: metaforica e corporea insieme. L’artista si ispira alle radici della nostra cultura, che si espande in profondità e germoglia sotterranea, esplodendo poi in superficie.
La scelta del metallo come supporto, e come sfondo delle immagini, dona un effetto particolare all’opera di Erminia De Luca, conferendole leggerezza e rendendola vibrante. Rinunciare al bianco è una scelta impegnativa per un fotografo ma produce un effetto di grande impatto; nella serie Alberi è il fondo a emergere dalle figure grazie all’assenza di rilievo, data appunto dalla mancanza di sfumature.
Negli scatti in mostra non compare alcuna enfasi; la fotografa, di origini pugliesi, compie piuttosto un’opera di sottrazione, eliminando ogni artificio come una mano invisibile, eppure presente. Una chiave d’argento definisce la tonalità del lavoro, portandolo a compimento, e trasferendo dall’occhio all’orecchio la percezione emotiva dei soggetti.
L’armonia della natura e quella musicale corrono in parallelo per incontrarsi in territori inaspettati, come la sequenza di opere fotografiche in mostra: una primavera senza colore, una pausa d’argento in cui cielo, terra e foglie sembrano fondersi e confondersi in perfetto equilibrio grafico e visivo.
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Biografia
Erminia De Luca è nata nel 1968 a San Giovanni Rotondo (Fg).
Nel 1994 realizza la sua prima mostra personale “Il colore della luna” e partecipa alla III Rassegna Internazionale di Arte Fotografica di “Photogrammatica” a Roma. Viene poi selezionata per la IV edizione del premio Sebastiano Oschman Gradenigo, a cura de Il Fotogramma (Roma), con la serie “Ritratti”.
Nel 1995 inizia una sperimentazione sulle inversioni dei toni che si espliciterà nel lavoro “Autoritratti”, esposto nella mostra collettiva de Il Fotogramma “D’Apres Claude Cahun, Autoritratto al femminile”, a cura di Francesca Vitale (Roma 1996).
Nel 1997, sempre presso Il Fotogramma, la De Luca partecipa alla collettiva “Omaggio a Tina Modotti” a cura di Maristella Campolunghi (Roma), con il lavoro “Rosa”.
Ancora nel 1997 espone per Istruzione e Cultura - Città di Taranto al Castello Aragonese e, nello stesso anno, al Palazzo Ducale di Martina Franca.
Si conclude nel 1999, con la partecipazione alla Biennale dei giovani artisti dell’Europa e del Mediterraneo (Il Mattatoio, Roma), il primo ciclo di lavoro.
Nel 1999 l’artista si trasferisce a Milano in seguito all’assegnazione di una borsa di studio biennale che le permette di frequentare l’Università dell’Immagine del fotografo Fabrizio Ferri.
Nel 2001 l’incontro con il critico Elio Grazioli, che le commissiona un lavoro per la rivista di arte contemporanea Ipso Facto, e le propone di partecipare ad un anomalo evento artistico: “Un altro tavolo per Marcel Duchamp (e Costantin Brancusi)” (Milano 2002), con un ritratto dello stesso Grazioli.
Nel 2003 la De Luca partecipa, con un progetto speciale, alla manifestazione Arte all’Arte a cura di Elio Grazioli e Hou Hanru. Le immagini, in formato di video-clip, restano parte della collezione permanente del Museo della Mezzadria di Buonconvento e costituiscono inoltre il corredo iconografico della Guida del viaggiatore di Arte all’Arte 2003.
Nel 2005 l’incontro con Paola Barbara Sega porta la De Luca alla galleria Il Diaframma di Milano dove, nel settembre dello stesso anno, inaugura una personale e presenta il catalogo “25 ASA”.
Nel maggio 2005 realizza l’immagine “Gaia” per la copertina di Parametro, rivista internazionale di architettura e urbanistica.
Nel 2006 l’invito da parte di Anna Barbara, architetto sensoriale, a realizzare sette immagini per il libro “Architetture invisibili” pubblicato dalla casa editrice SKIRA.
Nel 2007 partecipa alla collettiva Lattuada’s Photographers organizzata da Lattuada Studio a Milano.
Attualmente vive e lavora a Milano.
24
ottobre 2007
Erminia De Luca – Cantici
Dal 24 ottobre all'otto dicembre 2007
fotografia
Location
GALLERIA SOTTOPASSO DELLA STUA
Padova, Largo Europa, (Padova)
Padova, Largo Europa, (Padova)
Orario di apertura
dal lunedì al sabato 11.00/13.00 - 15.00/19.00. Domenica chiuso
Vernissage
24 Ottobre 2007, ore 18.30
Autore
Curatore