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Ottobre. Uscita, Desiderio e Memoria
un’ampia rassegna dedicata all’universo artistico dell’ ex blocco socialista europeo.
Comunicato stampa
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Martedi 23 ottobre la galleria Artra di Milano apre il nuovo spazio espositivo di via Burlamacchi 1 con un’ampia rassegna dedicata all’universo artistico dell’ ex blocco socialista europeo.
Gli oltre 600 mq della nuova sede della galleria Artra ospiteranno i lavori di 25 artisti di differenti generazioni provenienti da vari paesi che vanno dalla Russia al Baltico fino ai Balcani.
”Ottobre”, il titolo della mostra a cura di Marco Scotini e Andris Brinkmanis, non solo intende ricordare volutamente il titolo del noto film di Sergei Ejzenstejn quanto riattivare una domanda generale sulla nostra attuale capacità di trasformazione collettiva e di emancipazione sociale.
Dopo il fallimento delle utopie moderniste e dopo la crisi del presente neo-liberista e globalizzato, la mostra cerca di mettere a fuoco la divergenza contemporanea tra urgenza e apparente impossibiltà della trasformazione, attraverso la lente dell’arte. ”Ottobre” è in sostanza una mostra sulla storia ma anche sulla possibilità di una fuoriuscita da essa.
C’è chi, come Eric Hobsbawm, ha identificato il 900 come il secolo della Rivoluzione d’Ottobre. La rivoluzione è stata senza dubbio il catalizattore di tutte le idee sulla trasformazione e sul sovvertimento dello stato delle cose. Dietro questo parametro si è celebrata la relazione tra avanguardia artistica e avanguardia politica come tratto fondamentale del modernismo. Ma oggi qual’è il suo significato? Come salvare quanto è stato vivo in ciò che stato storicamente sconfitto? Il progetto di emancipazione sociale è ormai un capitolo chiuso? É ancora possibile pensare al progetto modernista come ad una domanda colletiva? E, nel caso affermativo, di quale eredità può farsi carico un progetto sociale completamente inedito?
Se da un lato filosofi come Zizek, Badiou, Holloway hanno proposto tre prospettive diverse a questi interrogativi recenti, dall’altro lato, nessuno più dei paesi dell’area post socialista ha vissuto questo gap tra idee radicali di emancipazione, loro fallimento reale e nuovi desideri collettivi. La mostra intende prendere le mosse da questa condizione per riproporre, attraverso un’ampia serie di riflessioni, la ricerca condotta all’interno della scena artistica. Tanto le nouve strategie di carattere collettivo dei gruppi artistici come Chto Delat?What is to be done?, quanto i gesti di una singolarità qualunque e multitudinaria di Martin Zet, Jaan Toomik e Ion Grigorescu, pur nella apparente divergenza, condividono lo stesso spazio.
Il sottotitolo ”Uscita, memoria e desiderio” raccoglie alcune parole chiave che indicano le aree tematiche della mostra. ”Uscita” come abbandono di una rappresentazione tradizionale dell’idea del conflitto e dell’idea classica di rivoluzione, ”memoria” come metodo per non disperdere e cancellare l’idea del passato e ”desiderio” come ripetizione dei tentativi mancati della storia e delle sue possibilita perdute. Un’altra parte della rassegna ”Filming Capital”, come ulteriore riferimento a Ejzenstejn, ripropone tutta una serie di opere sul monumento teorico di Karl Marx „Il capitale” (Zbynek Baladran, Armando Lulaj, Mona Vatamanu e Florin Tudor etc), mentre l’ultima sezione è dedicata alla trasformazione della condizione del lavoro.
Artisti invitati: Zbynek Baladran (CZ), Chto delat?/What has to be done? (RU), Redas Dirzys (LT), Ion Grigorescu (RO), Igor Grubic (HR), Dmitry Gutov (RU), Iosif Kiraly (RO), Kwiekulik (PL), Neeme Kulm (EST), Armando Lulaj (AL), Gintaras Makarevicius (LT), Tadei Pogacar (SLO), Kirill Preobrazhenskiy (RU), David Riff (GB/RU), Mladen Stilinovic (HR), Szacsva y Pál (H), Milica Tomic (SRB), Jaan Toomik (EST), Vilius Vanagas (LT), Mona Vatamanu and Florin Tudor (RO), Dmitry Vilensky (RU), Martin Zet (CZ)
Gli oltre 600 mq della nuova sede della galleria Artra ospiteranno i lavori di 25 artisti di differenti generazioni provenienti da vari paesi che vanno dalla Russia al Baltico fino ai Balcani.
”Ottobre”, il titolo della mostra a cura di Marco Scotini e Andris Brinkmanis, non solo intende ricordare volutamente il titolo del noto film di Sergei Ejzenstejn quanto riattivare una domanda generale sulla nostra attuale capacità di trasformazione collettiva e di emancipazione sociale.
Dopo il fallimento delle utopie moderniste e dopo la crisi del presente neo-liberista e globalizzato, la mostra cerca di mettere a fuoco la divergenza contemporanea tra urgenza e apparente impossibiltà della trasformazione, attraverso la lente dell’arte. ”Ottobre” è in sostanza una mostra sulla storia ma anche sulla possibilità di una fuoriuscita da essa.
C’è chi, come Eric Hobsbawm, ha identificato il 900 come il secolo della Rivoluzione d’Ottobre. La rivoluzione è stata senza dubbio il catalizattore di tutte le idee sulla trasformazione e sul sovvertimento dello stato delle cose. Dietro questo parametro si è celebrata la relazione tra avanguardia artistica e avanguardia politica come tratto fondamentale del modernismo. Ma oggi qual’è il suo significato? Come salvare quanto è stato vivo in ciò che stato storicamente sconfitto? Il progetto di emancipazione sociale è ormai un capitolo chiuso? É ancora possibile pensare al progetto modernista come ad una domanda colletiva? E, nel caso affermativo, di quale eredità può farsi carico un progetto sociale completamente inedito?
Se da un lato filosofi come Zizek, Badiou, Holloway hanno proposto tre prospettive diverse a questi interrogativi recenti, dall’altro lato, nessuno più dei paesi dell’area post socialista ha vissuto questo gap tra idee radicali di emancipazione, loro fallimento reale e nuovi desideri collettivi. La mostra intende prendere le mosse da questa condizione per riproporre, attraverso un’ampia serie di riflessioni, la ricerca condotta all’interno della scena artistica. Tanto le nouve strategie di carattere collettivo dei gruppi artistici come Chto Delat?What is to be done?, quanto i gesti di una singolarità qualunque e multitudinaria di Martin Zet, Jaan Toomik e Ion Grigorescu, pur nella apparente divergenza, condividono lo stesso spazio.
Il sottotitolo ”Uscita, memoria e desiderio” raccoglie alcune parole chiave che indicano le aree tematiche della mostra. ”Uscita” come abbandono di una rappresentazione tradizionale dell’idea del conflitto e dell’idea classica di rivoluzione, ”memoria” come metodo per non disperdere e cancellare l’idea del passato e ”desiderio” come ripetizione dei tentativi mancati della storia e delle sue possibilita perdute. Un’altra parte della rassegna ”Filming Capital”, come ulteriore riferimento a Ejzenstejn, ripropone tutta una serie di opere sul monumento teorico di Karl Marx „Il capitale” (Zbynek Baladran, Armando Lulaj, Mona Vatamanu e Florin Tudor etc), mentre l’ultima sezione è dedicata alla trasformazione della condizione del lavoro.
Artisti invitati: Zbynek Baladran (CZ), Chto delat?/What has to be done? (RU), Redas Dirzys (LT), Ion Grigorescu (RO), Igor Grubic (HR), Dmitry Gutov (RU), Iosif Kiraly (RO), Kwiekulik (PL), Neeme Kulm (EST), Armando Lulaj (AL), Gintaras Makarevicius (LT), Tadei Pogacar (SLO), Kirill Preobrazhenskiy (RU), David Riff (GB/RU), Mladen Stilinovic (HR), Szacsva y Pál (H), Milica Tomic (SRB), Jaan Toomik (EST), Vilius Vanagas (LT), Mona Vatamanu and Florin Tudor (RO), Dmitry Vilensky (RU), Martin Zet (CZ)
23
ottobre 2007
Ottobre. Uscita, Desiderio e Memoria
Dal 23 ottobre 2007 al 31 gennaio 2008
arte contemporanea
Location
GALLERIA ARTRA
Milano, Via Francesco Burlamacchi, 1, (Milano)
Milano, Via Francesco Burlamacchi, 1, (Milano)
Orario di apertura
dal martedì al sabato dalle 10.30 alle 19.00
Vernissage
23 Ottobre 2007, ore 18.00
Autore
Curatore