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Alessandro Savelli -Taccuino del viaggiatore
Le opere assemblate in questa occasione da Savelli si possono etichettare come “taccuino del viaggiatore” anche quando è stanzialmente residente a casa
Comunicato stampa
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Giovedì 11 ottobre dalle ore 18 alla Galleria SCOGLIO DI QUARTO, nel nuovo spazio di via Ascanio Sforza 3, si inaugura la mostra personale del pittore Alessandro Savelli.
Le opere assemblate in questa occasione da Savelli - precisa Alberto Veca curatore della mostra - si possono etichettare come “taccuino del viaggiatore” anche quando è stanzialmente residente a casa. In effetti il “viaggio” di cui si parla è della fantasia, meglio di concentrare nella circostanza espressiva del quadro frammenti di esperienza, di memoria, anche di previsione, di proiezione al futuro. Se vogliamo si tratta di una “tavola di appunti” che dal disordine della successione cronologica con cui si affolla la lavagna, inizia a prendere una sua forma, una messa in relazione che prevede una composizione, una messa in relazione plastica perché l’affastellamento di documenti e memoria si sedimenti in un campo pittorico “composto”. E la composizione appare uno dei temi nevralgici del discorso, se vogliamo disciplinata dal soggetto referente con cui queste note hanno preso inizio: l’esperienza del paesaggio, quando non si tratti di una sua replica oleografica – ma in questo caso non si tratterebbe di “esperienza” – è un interrogarsi sul proprio “esserci” su un piano d’appoggio e uno sguardo che delimita, soggettivamente, un vicino/lontano, un limite dell’orizzonte e un alzato che acquista le caratteristiche dell’infinito. Catturare segnali del primo, come del secondo e del terzo luogo è l’esperienza d’esordio. Poi evidentemente la traduzione, nella bidimensione della superficie, di queste e quelle memorie, eventualmente anche espresse in frammenti – il termine è importante perché, per associazione e sovrapposizione di lacerti, spesso si esercita Savelli – ma sempre disciplinate da una regola compositiva, ha come immediato referente la linea dell’orizzonte, la demarcazione fra una terra e un cielo, un basso e un alto: nonostante questo deve anche rispondere a regole di “armonia” che non appartengono evidentemente a una classica simmetria, ma che trovano una logica ogni volta diversa.
Le opere assemblate in questa occasione da Savelli - precisa Alberto Veca curatore della mostra - si possono etichettare come “taccuino del viaggiatore” anche quando è stanzialmente residente a casa. In effetti il “viaggio” di cui si parla è della fantasia, meglio di concentrare nella circostanza espressiva del quadro frammenti di esperienza, di memoria, anche di previsione, di proiezione al futuro. Se vogliamo si tratta di una “tavola di appunti” che dal disordine della successione cronologica con cui si affolla la lavagna, inizia a prendere una sua forma, una messa in relazione che prevede una composizione, una messa in relazione plastica perché l’affastellamento di documenti e memoria si sedimenti in un campo pittorico “composto”. E la composizione appare uno dei temi nevralgici del discorso, se vogliamo disciplinata dal soggetto referente con cui queste note hanno preso inizio: l’esperienza del paesaggio, quando non si tratti di una sua replica oleografica – ma in questo caso non si tratterebbe di “esperienza” – è un interrogarsi sul proprio “esserci” su un piano d’appoggio e uno sguardo che delimita, soggettivamente, un vicino/lontano, un limite dell’orizzonte e un alzato che acquista le caratteristiche dell’infinito. Catturare segnali del primo, come del secondo e del terzo luogo è l’esperienza d’esordio. Poi evidentemente la traduzione, nella bidimensione della superficie, di queste e quelle memorie, eventualmente anche espresse in frammenti – il termine è importante perché, per associazione e sovrapposizione di lacerti, spesso si esercita Savelli – ma sempre disciplinate da una regola compositiva, ha come immediato referente la linea dell’orizzonte, la demarcazione fra una terra e un cielo, un basso e un alto: nonostante questo deve anche rispondere a regole di “armonia” che non appartengono evidentemente a una classica simmetria, ma che trovano una logica ogni volta diversa.
11
ottobre 2007
Alessandro Savelli -Taccuino del viaggiatore
Dall'undici ottobre al 04 novembre 2007
arte contemporanea
Location
GALLERIA SCOGLIO DI QUARTO
Milano, via Scoglio di Quarto, 4, (Milano)
Milano, via Scoglio di Quarto, 4, (Milano)
Orario di apertura
martedì a venerdì dalle 17 alle 19,30 o per appuntamento
Vernissage
11 Ottobre 2007, ore 18
Autore
Curatore