La fotografia che si fa arte attraverso l’elaborazione al computer, vissuto come la tavolozza del pittore; l’arte che si mette al servizio del design nelle sue varie declinazioni (arredo, abbigliamento, architettura d’interni) . Ogni progetto segue la sua strada creativa ma finisce col coincidere, anche, con un’altra finalizzazione . Ecco le coincidenze che danno il nome a questa seconda mostra personale di Anna Maria Tulli, dal 18 ottobre al 16 novembre presso la Citibank in Via Tommaso Grossi, 2 a Milano, allestita con circa trenta opere.

Il filo delle coincidenze attraversa un po’ tutta la storia artistica e personale dell’ Autrice che, da doppiatrice professionista quale tuttora è, intraprese un po’ per caso il suo lungo percorso di studio e sperimentazione tra fotografia digitale ed elaborazione elettronica. E, sempre un po’ per caso, si trovò a realizzare alcune delle sue prime opere su “Duraclear”, la pellicola trasparente con la quale vengono realizzate anche le lastre della diagnostica medica. E, coincidenza appunto, era proprio quello il materiale sul quale aveva lavorato per tutta la vita suo padre, Primario radiologo.

Il processo creativo parte sempre da uno scatto fotografico senza che l’Autrice sappia, in quel momento, dove approderà il “viaggio” dell’elaborazione , per il quale attingerà, di volta in volta, alle fonti più diverse, sovrapponendo la fotografia alla pittura digitale e fondendo l’insieme nelle caratteristiche del materiale scelto. La ricerca dei supporti sempre diversi su cui stampare (tra cui gesso, alluminio, pvc trasparente, plexiglass, legno, rame, resine) conferisce unicità ad ogni opera. La mostra propone anche una serie di realizzazioni su tessuti che intendono trasformare elementi della vita quotidiana, come ad esempio le tende, in espressioni artistiche oppure caratterizzare in forma personalizzata complementi d’arredo e abiti alcuni dei quali saranno indossati dalle sue amiche in occasione del vernissage.

Infine, come anticipazione di un nuovo percorso appena accennato, è esposto un prototipo di pavimentazione in resina reinventato in chiave artistica realizzato con l’azienda HD home design