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Lucio Garribba – Storie di un baco [oltre il mio giardino]
Riapre in grande stile, sotto il segno dell’eleganza e della raffinatezza la Fondazione Giuseppe De Nittis
Comunicato stampa
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Riapre in grande stile, sotto il segno dell’eleganza e della raffinatezza la Fondazione Giuseppe De Nittis. In una sede nuova, in pieno centro, composta da 2 stanze viene accolta la nuova raccolta di 10 lavori di Lucio Garribba, Una esposizione personale di un artista che da sempre dipinge il suo mondo racchiudendolo in un giardino dai toni blu, verde, celeste a volte intriso di nero altre volte di un rosso infuocato. Due sale dedicate al ‘giardino’ ma anche andando oltre. Un artista che da sempre serba nei suoi lavori il giardino di una infama vissuta quasi i forma favolistica dimostra come sa anche andare oltre, approdando nella concettualità elevata di un’arte che diviene materica diversamente dal collage ricercato di ogni lavoro. Il blu si intensifica dando un rilievo diverso alla resa finale e il rosso si scurisce per lasciare all’osservatore una comprensione più elevata.
Una pittura innovativa che diviene trasgressiva in tracce dove arte e impronte di belle donne convivono in un legame indissolubile, che a volte si cela in una grande cartellina bianca, altre volte è destinata ad essere stracciata per creare il nuovo. In una società attenta prevalentemente all'auto-rappresentazione Garribba ha l’emblematico atteggiamento di tacersi apponendo una lettera d’alfabeto come marchio di fabbrica per riconoscersi ed è anche per questo che, superando il collagement, ha saputo affermare la sua personale filosofia di appropriazione di oggetti reali e rendere proprio l’insegnamento di Marcel Duchamp. Il suo iter è punteggiato dalla ricerca di oggetti: centrini stracciati, pendenti, foto, cereali che sono altrettanti ready-made di uso personale. (Anna Soricaro)
E’la natura, nelle vesti domestiche e familiari del giardino, a costituire uno dei leit-motiv della sua produzione artistica. Un giardino magico e misterioso che riporta alla mente il “il giardino delle meraviglie” che la piccola Alice di Carroll scopre oltrepassando lo specchio. Attraverso una sorta di astrazione naturalistica, i sovrasensoriali giardini di Lucio Garribba istituiscono un rapporto cooperativo con i fruitori, in quanto, trasfigurando la realtà, rievocano la dimensione del sogno e il mondo ludico dell’infanzia e delle fiabe, aprono nuove prospettive, invitano gli osservatori ad aguzzare la vista e a scoprire cosa si nasconde tra le verdi fronde brulicanti di dettagli che si affiancano e si sovrappongono in un ininterrotto pensiero decorativo. La vegetazione stessa è resa una sorta di ricamo ed è come animata, dotata di volontà; sembra una partecipante cosciente che assiste alla magia dei bagliori dell’oro e della miriade di particolari minuti che si intersecano e si tramutano l’uno nell’altro.(Rossella Falcone)
Una pittura innovativa che diviene trasgressiva in tracce dove arte e impronte di belle donne convivono in un legame indissolubile, che a volte si cela in una grande cartellina bianca, altre volte è destinata ad essere stracciata per creare il nuovo. In una società attenta prevalentemente all'auto-rappresentazione Garribba ha l’emblematico atteggiamento di tacersi apponendo una lettera d’alfabeto come marchio di fabbrica per riconoscersi ed è anche per questo che, superando il collagement, ha saputo affermare la sua personale filosofia di appropriazione di oggetti reali e rendere proprio l’insegnamento di Marcel Duchamp. Il suo iter è punteggiato dalla ricerca di oggetti: centrini stracciati, pendenti, foto, cereali che sono altrettanti ready-made di uso personale. (Anna Soricaro)
E’la natura, nelle vesti domestiche e familiari del giardino, a costituire uno dei leit-motiv della sua produzione artistica. Un giardino magico e misterioso che riporta alla mente il “il giardino delle meraviglie” che la piccola Alice di Carroll scopre oltrepassando lo specchio. Attraverso una sorta di astrazione naturalistica, i sovrasensoriali giardini di Lucio Garribba istituiscono un rapporto cooperativo con i fruitori, in quanto, trasfigurando la realtà, rievocano la dimensione del sogno e il mondo ludico dell’infanzia e delle fiabe, aprono nuove prospettive, invitano gli osservatori ad aguzzare la vista e a scoprire cosa si nasconde tra le verdi fronde brulicanti di dettagli che si affiancano e si sovrappongono in un ininterrotto pensiero decorativo. La vegetazione stessa è resa una sorta di ricamo ed è come animata, dotata di volontà; sembra una partecipante cosciente che assiste alla magia dei bagliori dell’oro e della miriade di particolari minuti che si intersecano e si tramutano l’uno nell’altro.(Rossella Falcone)
04
ottobre 2007
Lucio Garribba – Storie di un baco [oltre il mio giardino]
Dal 04 al 14 ottobre 2007
arte contemporanea
Location
FONDAZIONE GIUSEPPE DE NITTIS
Barletta, Via Xxiv Maggio, 10/12, (Bari)
Barletta, Via Xxiv Maggio, 10/12, (Bari)
Orario di apertura
11:00 – 13:00 e 19:00 – 21:30
Autore
Curatore