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David LaChapelle
La mostra è la più ampia e completa esposizione dedicata al famoso fotografo americano. Saranno esposte circa 350 opere e per la prima volta, sarà presentato Deluge (Il Diluvio) un ciclo inedito ispirato ai capolavori michelangioleschi della Cappella Sistina
La mostra è la più ampia e completa esposizione dedicata al famoso fotografo americano. Saranno esposte circa 350 opere e per la prima volta, sarà presentato Deluge (Il Diluvio) un ciclo inedito ispirato ai capolavori michelangioleschi della Cappella Sistina.LaChapelle rivela in questa grande retrospettiva la complessità del proprio lavoro. Oltre ai suoi scatti più famosi, tra cui i ritratti delle più importanti star internazionali e le immagini realizzate per le più note riviste del mondo, saranno esposte una serie di fotografie inedi-te, create negli ultimi anni come, Deluge, Museum, Statue, Cathedral ed il ciclo degli Awakened.
Queste opere confermano un intenso coinvolgimento da parte dell’artista su tematiche che da sempre inducono l’essere umano allariflessione, quali, la paura, la morte, il senso dell’esistenza stessa, la presenza del divino e l’idea del sublime. Non a caso egli ha preso a modello, aggiornando stile e contenuti, uno dei più grandi interpreti di tutti i tempi, creando così una serie di immagini di straordinaria forza evocativa. L’esposizione che nasce quindi da una accurata rilettura critica dell’opera di LaChapelle presenta tredici sezioni che consentono una comprensione approfondita dell’iter e del lavoro dell’artista.
Diluvio/DelugeIn questa sezione sono esposti gli ultimi lavori di LaChapelle. Deluge, ispirato al Diluvio Universale dipinto da Michelangelo nella Cappella Sistina, in cui l’artista denuncia la corsa al consumismo e la caduta di valori universali quali l’alleanza tra i popoli e la pietà, l’attaccamento spasmodico ai beni materiali. Museum in cui viene messo in discussione il sistema dell’arte ed il concetto di proprietà, Cathedral in cui denuncia la perdita del senso della spiritualità ed infine la serie degli Awakened (Risvegliati) in cui LaChapelle afferma che la possibilità di una rinascita universale passa per i destini individuali.
Dal Paradiso all’Inferno/Heaven to HellLa sezione trae il nome dall’ultima pubblicazione dell’artista, edita da Taschen, che conclude la trilogia LaChapelle Land (1996) e Hotel LaChapelle (1999), e presenta una serie di tre fotografie in cui si affronta il tema della morte che quotidianamente ci sfiora o ci coglie.
Meditazione/MeditationLa propensione di LaChapelle per i temi trascendentali, quali la presenza del divino tra gli spazi del quotidiano o l’ineludibile momento della morte che tutti attende, è ben rappresentata da questa sezione, cui appartengono le serie Jesus is My Homeboy e What Will You Wear When You’re Dead.
Ricordi americani/Recollections in AmericaLe immagini appartenenti a questa sezione sono state acquistate di seconda mano. Si tratta di fotografie risalenti agli anni Settanta che ritraggono gruppi di amici riuniti in casa in occasione di feste di famiglia e commemorazioni varie. LaChapelle, che le ha manipolate mediante l’inserimento di oggetti e personaggi estranei al contesto originale, analizza con ironia la crisi della “middle class” americana e dei suoi valori.Dopo la Pop/After PopPer LaChapelle la cultura pop trova un’immediata corrispondenza con un linguaggio indirizzato al largo pubblico. In alcuni dei suoi lavori qui presentati la relazione con la Pop Art è esplicita e ripropone in maniera diretta le iconografie di James Rosenquist, Claes Oldenburg, Tom Wesselmann, Allen Jones, Richard Hamilton, Wayne Thiebaud e, naturalmente, Andy Warhol.
Accumulazione/AccumulationLa spinta al benessere, indotta dalle culture a capitalismo avanzato, l’accesso facile a ogni genere di consumo creano le condizioni per una sorta di nevrosi compulsiva volta all’accumulo: acquistare, collezionare oggetti d’ogni tipo, condividere un’illimitata rete di contat-ti e di scambi interpersonali sono comportamenti tipici di una società occidentale che David LaChapelle ritrae con occhio impietoso e ironico.
Il sogno evoca il surrealismo/Dream Evokes SurrealismL’inclinazione verso la dimensione onirica e l’evasione dalla realtà caratterizza gran parte del lavoro di David LaChapelle, ma questa sezione raccoglie alcune delle immagini più marcatamente irreali, in cui il fantastico si coniuga con il paradosso poetico.
Distruzione e disastri/ Destruction and DisastersLa sezione raccoglie una serie di opere, realizzate in anni differenti, che mettono in scena visioni apocalittiche e di distruzione. Realtà e immaginazione si intrecciano nella composizione di paesaggi devastati da calamità naturali o da catastrofi tecnologiche, dal rapido diffondersi di pandemie, ma anche dalla furia di raptus individuali rivolti contro oggetti e persone.
Violenza come intrattenimento/Violence as EntertainmentLaChapelle ricostruisce liberamente alcune delle sequenze più famose tratte da due film cult, Taxi Driver (1976) di Martin Scorsese e Scarface (1983), per la regia di Brian De Palma. Le immagini sono specchio di una società violenta in cui emarginazione e frustra-zione procedono su piani paralleli e mostrano scene di malavita, di prostituzione e sfruttamento, giocando a mettere a confronto invenzione e citazione cinematografica, cronaca vera – ma simulata – e fiction.
Plastic PeopleLa sezione mostra il tema del culto del corpo, la passione per il fitness, il body-building e ogni pratica volta a ottenere un fisico ben modellato e prestante, una passione che, portata all’eccesso, degenera in sindrome ossessiva.
Consumo/ConsumptionSe uno dei motori della vita è il desiderio, il suo appagamento sembra recare con sé il germe della dissoluzione, che progressivamen-te svuota di senso, depauperandolo, tanto l’oggetto desiderato quanto il soggetto desiderante. Il “consumo” – che nell’idioma anglo-sassone è anche sinonimo di “consunzione” – è dunque principio e fine di una dinamica sociale che rende l’individuo sempre più incline all’acquisizione di beni materiali e al tempo stesso, sempre più divorato dalla sua stessa ossessione di possesso.
Eccesso/ExcessLa sezione presenta, reinterpretandoli in chiave glamour, vizi e ossessioni che affliggono il rutilante mondo dei personaggi celebri. LaChapelle, che nelle sue opere non esprime mai posizioni moraliste, mette in scena fantasie e inclinazioni sessuali, esibizionismi e attitudini violente, indicando come gli eccessi siano strettamente intrecciati col desiderio di autoaffermazione.Star SystemL’immagine pubblica costituisce per ogni personaggio noto il più importante contrassegno d’identità. LaChapelle lo sa e punta acogliere quegli aspetti della personalità che descrivono in modo esuberante e incisivo la natura narcisista, l’attitudine esibizionista di chi appartiene allo starsystem. La normalità è out, ogni forma di eccesso è la vera attrattiva.La mostra ospiterà anche una vasta rassegna video e videoclip musicali realizzati da LaChapelle per rockstar quali Elton John, Robbie Williams, Gwen Stefani, Britney Spears, Jennifer Lopez, Christina Aguilera. Una sezione dedicata ai documentari ospiterà inoltre: Pieta dell’artista romano Luca Pizzaroni, Deluge di Frank Benvenuto ed un documentario su David LaChapelle creato per l’occasione.
La mostra si sviluppa su una superficie di oltre 2000 mq ed occuperà l’intero piano terra di Palazzo Reale e le prime sale dello spazio espositivo saranno dedicate all’introduzione all’opera ed alla vita di David LaChapelle.Il catalogoIl catalogo di circa 450 pagine in italiano e in inglese è pubblicato da Giunti Arte mostre musei. Oltre ai testi dell’Assessore alla Cultura Vittorio Sgarbi e dei curatori, Gianni Mercurio e Fred Torres, include testi critici ed interviste di Rainer Crone, Demetrio Paparoni, Carter Ratcliff e Tony Shafrazi. Contiene inoltre circa 300 immagini delle opere divise in sezioni precedute da testi introduttivi di Elena Paloscia e una sezione dedicata alle comparazioni tra le opere d’arte del passato e alcuni lavori di LaChapelle a cura di Ida Parlavecchio.
David LaChapelle – Biografia
Nato nel 1963 nel Connecticut, La Chapelle negli anni’80 ha lavorato presso lo Studio54, la piu' importante discoteca di New York; in quel periodo a soli 18 anni Andy Warhol lo fa assumere dalla rivista ''Interview''. La sua carriera esplode negli anni 90: le sue fotografie sono pubblicate da ''Paris Vogue'', ''The Face'', 'DETAILS'', ''Vanity Fair'', ''New York Times Magazine'', ''Vogue''. La prima raccolta delle sue fotografie, pubblicata nel 1997 ha vinto il premio ''Art Directors Award'' come miglior libro e miglior grafica. E' il ritrattista delle star del mondo dello spettacolo: Leonardo DiCaprio, Tricky, Marilyn Manson, Madonna, Uma Thurman, EltonJohn, Drew Barrymore e molti altri. Ha firmato le campagne pubblicitarie per Lavazza, L'Oreal, Iceberg, Mtv, Diesel. Le copertine di Madonna, Elton John, Whitney Houston, Macy Gray, Moby. Ha lavorato nella moda con Jean Paul Gaultier e Armani, (per cui ha girato anche un cortometraggio, “Salvation Armani”). Nel 1995 fu riconosciuto come il miglior fotografo dell'anno dalla rivista “Photo”, e da “American Photo”. Nel 1998 ha ricevuto dalla rivista “Life” l'Alfred Eisenstandt Awards “per lo stile fotografico più interessante”. È già da tempo anche un autore da bestseller. Oggi è ritenuto fra i primi dieci fotografi del mondo. Ha pubblicato numerosi libri fotografici tra cui: 1996 LaChapelle Land , 1999 Hotel LaChapelle, 2006 Artists and Prostitutes , 2006 Heaven to Hell.
I curatori
Gianni Mercurio ha curato alcune tra le più importanti mostre monografiche realiazzate in Italia negli ultimi anni. Vive a Roma. Esperto di arte americana dagli anni sessanta ad oggi, ha curato tra l’altro l’imponente trilogia Andy Warhol Show, Keith Haring Show, Jean Michael Basquiat Show alla Triennale di Milano. Nel 1996 ha fondato e diretto fino al 2001 il Chiostro del Bramante, a Roma. Attualmente è responsabile dell’attività espositiva del Museo Carlo Bilotti Roma, per il quale ha recentemente proposto le mostre Damien Hirst/Jenny Saville/David Salle e Willem de Kooning. Insieme a Demetrio Paparoni ha recentemente curato la mostra “Eretica” alla Galleria d’Arte Moderna di Palermo e Timer 01 Intimacy alla Triennale Bovisa a Milano.
Fred Torres co-curatore di questa mostra, lavora con David LaChapelle da quindici anni. Dopo un inizio come produttore esecutivo delle fotografie di La-Chapelle, Torres attualmente è l’agente che cura e promuove l’arte di LaChapelle nel mondo.
David LaChapelle
Milano, Piazza Del Duomo, 12, (Milano)