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Giorgio Chiesi
40 opere recenti
Comunicato stampa
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Giorgio Chiesi nasce a Felina, nell’Appennino Emiliano, in provincia di Reggio Emilia. La famiglia si trasferisce a Milano, dove Chiesi completa gli studi. Dai primi anni Sessanta svolge varie attività e il lavoro non gli permette di dedicarsi a pieno tempo alla pittura, che già si manifesta come il suo interesse primario. Conosce nel frattempo alcuni artisti e tra questi, in particolare Enzo Vicentini e Gianfranco Ferroni, con il loro incoraggiamento comincia a dedicarsi completamente all’arte.
La ricerca del proprio segno, del proprio stile e lo studio dei soggetti lo accompagnano fino ad oggi. Nel 1970 conosce Giuseppe Migneco e ne frequenta assiduamente lo studio approfondendo così i suoi interessi culturali con il mondo dell’arte. Migneco lo presenta a Paolo Marini, gallerista di Firenze che nel 1979 gli organizza la prima personale, con presentazione in catalogo di Renzo Bertoni. Negli anni successivi, il legame con Marini e Bertoni sarà determinante per il proseguimento dell’attività di Chiesi, che terrà mostre personali nelle maggiori città italiane, sostenuto ed incoraggiato da numerosi collezionisti. Ad oggi contiamo al suo attivo più di cinquanta collettive e oltre cinquantacinque personali.
Il percorso artistico del maestro parte dal realismo sociale degli anni ’60 con Ferroni, Vespignani, Cappelli e Sughi; negli anni ’70 scopre e studia Bacon e Giacometti: metabolizzando e rielaborando queste conoscenze crea le prime figure distorte che urlano dolore in un mondo che appare già senza futuro, travolto da un finto benessere. Negli anni ’80 prosegue con figure che gridano con la stessa forza e alle quali attribuisce quel tono grigio della morte apparente. Passa negli anni ’90 a dipingere oggetti di tutti i giorni in un’assolutezza formale: oggetti totemici della nuova civiltà del vedere, una pittura fantastica e ludica. Negli ultimi anni dipinge grosse teste vuote da ogni loro pensiero, instradate da vari divieti e cartelli e contornate da auto, cellulari e lampade. Il tutto eseguito con un primitivismo infantile che rende queste figure il segno più libero della pittura-non pittura vista e colta sui muri delle città, nelle gallerie della metropolitana e nelle stazioni ferroviarie e che rielaborata dal profondo io dell’artista sfocia in un espressionismo gestuale senza ripensamenti.
La ricerca del proprio segno, del proprio stile e lo studio dei soggetti lo accompagnano fino ad oggi. Nel 1970 conosce Giuseppe Migneco e ne frequenta assiduamente lo studio approfondendo così i suoi interessi culturali con il mondo dell’arte. Migneco lo presenta a Paolo Marini, gallerista di Firenze che nel 1979 gli organizza la prima personale, con presentazione in catalogo di Renzo Bertoni. Negli anni successivi, il legame con Marini e Bertoni sarà determinante per il proseguimento dell’attività di Chiesi, che terrà mostre personali nelle maggiori città italiane, sostenuto ed incoraggiato da numerosi collezionisti. Ad oggi contiamo al suo attivo più di cinquanta collettive e oltre cinquantacinque personali.
Il percorso artistico del maestro parte dal realismo sociale degli anni ’60 con Ferroni, Vespignani, Cappelli e Sughi; negli anni ’70 scopre e studia Bacon e Giacometti: metabolizzando e rielaborando queste conoscenze crea le prime figure distorte che urlano dolore in un mondo che appare già senza futuro, travolto da un finto benessere. Negli anni ’80 prosegue con figure che gridano con la stessa forza e alle quali attribuisce quel tono grigio della morte apparente. Passa negli anni ’90 a dipingere oggetti di tutti i giorni in un’assolutezza formale: oggetti totemici della nuova civiltà del vedere, una pittura fantastica e ludica. Negli ultimi anni dipinge grosse teste vuote da ogni loro pensiero, instradate da vari divieti e cartelli e contornate da auto, cellulari e lampade. Il tutto eseguito con un primitivismo infantile che rende queste figure il segno più libero della pittura-non pittura vista e colta sui muri delle città, nelle gallerie della metropolitana e nelle stazioni ferroviarie e che rielaborata dal profondo io dell’artista sfocia in un espressionismo gestuale senza ripensamenti.
15
settembre 2007
Giorgio Chiesi
Dal 15 settembre al 15 ottobre 2007
arte contemporanea
Location
GALLERIA CINQUANTASEI
Bologna, Via Mascarella, 59B, (Bologna)
Bologna, Via Mascarella, 59B, (Bologna)
Orario di apertura
dal mercoledì alla domenica 9.30-12.30 - 15.30-19.30
Vernissage
15 Settembre 2007, ore 18
Autore