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Orodè
giovane artista tarantino di sicuro talento e forte impeto creativo. In esposizione i disegni, i dipinti e soprattutto i mosaici pittorici che più di ogni altra produzione rispecchiano lo stile e le doti di questo artista
Comunicato stampa
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La galleria ARCH, dal 14 al 28 settembre sarà pervasa dalla intensità poetica delle opere di Orodè, giovane artista tarantino di sicuro talento e forte impeto creativo. In esposizione i disegni, i dipinti e soprattutto i mosaici pittorici che più di ogni altra produzione rispecchiano lo stile e le doti di questo artista.
Orodè sfida quegli artisti che si riferiscono alla contemporaneità in forma burlesca e provocatoria, rifiuta ogni ingerenza o compromesso rispetto al suo lavoro e allo stesso tempo riscopre i fondamenti del fare creativo. Nonostante la sua giovane età, Orodè prescinde da qualsivoglia innovazione di tecnica e di stile e da tutto ciò che possa compromettere il rapporto diretto che c’è tra la sua manualità e la sua sensibilità artistica.
Nel Domasguardi emerge il carattere anticonformista e ribelle dell’artista, il suo disinteresse rispetto alla quotidianità a scapito di una realtà superiore. Per Orodè l’arte è uno strumento necessario, è acqua e pane. I suoi modelli culturali sono Henry Miller e Kerouac, passando per Modigliani e Van Gogh, ovvero quei geni assoluti che hanno sacrificato la propria vita nel perseguimento di esperienze estetiche uniche ed assolute.
Orodè dimostra capacità di composizione fuori dal comune, il suo segno ricorda quello dei grandi maestri dell’espressionismo. Nei momenti di alterazione psichica ed emotiva che consapevolmente si procura, re-interpreta la realtà tracciando deformazioni ben definite che scuotono i sensi e sollecitano attivamente lo sguardo.
Orodè, autodidatta, è nato a Sava in provincia di Taranto il 18 giugno del 1974. Conseguita la maturità si iscrive alla facoltà di Filosofia di Perugia, ma abbandona poco dopo gli studi per dedicarsi pienamente e definitivamente alla ricerca spirituale e alla sua arte. Nel 2000 si trasferisce nella casa-museo di Vincent Brunetti, a Guagnano in provincia di Lecce, qui, dal 2000 al 2005, decora oltre 250 mq di superficie muraria con opere realizzate in ceramica, specchi e sassi, a questa tecnica, che contraddistingue più di ogni altra il suo lavoro, attribuisce il nome di Fragmentart.
L’estate del 2007 lo ha visto tra gli artisti in assoluto più apprezzati dalla critica e dal pubblico del Supermart, l’evento artistico curato da Junior Zunica e Leonardo Tizi presso la galleria ARCH.
Orodè è inoltre scrittore e poeta, numerose le sue performance, molte delle quali presso l’attivissima Associazione Fondo Verri di Lecce e in occasione dei più importanti vernissage organizzati dalla galleria ARCH.
“La gente delle mie parti è solo capace di lavorare sodo, non conosce il significato della parola arte, ma solo la fatica ed un’oppressione secolare dalla quale è difficile salvarsi”. In questo modo Orodè definisce il clima culturale in cui è cresciuto, senza mai rinnegare le proprie origini né il mondo contadino che ne ha forgiato l’infanzia, questo substrato rivive ogni volta nella sua opera arricchito da voci dialettali e da gesti rituali, come la favetta, caratteristica pietanza della cucina salentina, che lo stesso artista ama preparare in occasione dei suoi vernissage e alla quale attribuisce una funzione d’iniziazione alla sua arte.
Orodè sfida quegli artisti che si riferiscono alla contemporaneità in forma burlesca e provocatoria, rifiuta ogni ingerenza o compromesso rispetto al suo lavoro e allo stesso tempo riscopre i fondamenti del fare creativo. Nonostante la sua giovane età, Orodè prescinde da qualsivoglia innovazione di tecnica e di stile e da tutto ciò che possa compromettere il rapporto diretto che c’è tra la sua manualità e la sua sensibilità artistica.
Nel Domasguardi emerge il carattere anticonformista e ribelle dell’artista, il suo disinteresse rispetto alla quotidianità a scapito di una realtà superiore. Per Orodè l’arte è uno strumento necessario, è acqua e pane. I suoi modelli culturali sono Henry Miller e Kerouac, passando per Modigliani e Van Gogh, ovvero quei geni assoluti che hanno sacrificato la propria vita nel perseguimento di esperienze estetiche uniche ed assolute.
Orodè dimostra capacità di composizione fuori dal comune, il suo segno ricorda quello dei grandi maestri dell’espressionismo. Nei momenti di alterazione psichica ed emotiva che consapevolmente si procura, re-interpreta la realtà tracciando deformazioni ben definite che scuotono i sensi e sollecitano attivamente lo sguardo.
Orodè, autodidatta, è nato a Sava in provincia di Taranto il 18 giugno del 1974. Conseguita la maturità si iscrive alla facoltà di Filosofia di Perugia, ma abbandona poco dopo gli studi per dedicarsi pienamente e definitivamente alla ricerca spirituale e alla sua arte. Nel 2000 si trasferisce nella casa-museo di Vincent Brunetti, a Guagnano in provincia di Lecce, qui, dal 2000 al 2005, decora oltre 250 mq di superficie muraria con opere realizzate in ceramica, specchi e sassi, a questa tecnica, che contraddistingue più di ogni altra il suo lavoro, attribuisce il nome di Fragmentart.
L’estate del 2007 lo ha visto tra gli artisti in assoluto più apprezzati dalla critica e dal pubblico del Supermart, l’evento artistico curato da Junior Zunica e Leonardo Tizi presso la galleria ARCH.
Orodè è inoltre scrittore e poeta, numerose le sue performance, molte delle quali presso l’attivissima Associazione Fondo Verri di Lecce e in occasione dei più importanti vernissage organizzati dalla galleria ARCH.
“La gente delle mie parti è solo capace di lavorare sodo, non conosce il significato della parola arte, ma solo la fatica ed un’oppressione secolare dalla quale è difficile salvarsi”. In questo modo Orodè definisce il clima culturale in cui è cresciuto, senza mai rinnegare le proprie origini né il mondo contadino che ne ha forgiato l’infanzia, questo substrato rivive ogni volta nella sua opera arricchito da voci dialettali e da gesti rituali, come la favetta, caratteristica pietanza della cucina salentina, che lo stesso artista ama preparare in occasione dei suoi vernissage e alla quale attribuisce una funzione d’iniziazione alla sua arte.
14
settembre 2007
Orodè
Dal 14 al 28 settembre 2007
arte contemporanea
Location
ARCH LAB
Roma, Via Giovanni Lanza, 91a, (Roma)
Roma, Via Giovanni Lanza, 91a, (Roma)
Orario di apertura
dal martedì al sabato 16.00 - 22.00, domenica 18.30 - 22.00, lunedì chiuso
Vernissage
14 Settembre 2007, ore 19:30
Autore
Curatore