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Farid Rahimi
In occasione della sua prima personale alla galleria ZERO…, Farid Rahimi presenta una serie di lavori pensati per creare un ambiente avvolto nel buio, dove le uniche fonti di luce sono i riverberi dei video
Comunicato stampa
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In occasione della sua prima personale alla galleria ZERO…, Farid Rahimi presenta una serie di lavori pensati per creare un ambiente avvolto nel buio, dove le uniche fonti di luce sono i riverberi dei video.
L’esposizione si sviluppa attraverso l’articolazione di più tecniche espressive - un’animazione 3D, un video e delle tele a olio - che, come indizi, suggeriscono il percorso che l’artista segue da qualche anno: la ricerca e la costruzione di un’immagine. La sua ambizione è quella di sviluppare nel tempo e mediante diverse forme espressive un percorso che, in maniera spontanea, generi delle “immagini naturali”. Il loro punto di forza è nella messa in scena della visione di una super natura cristallizzata in una perenne tensione verso una bellezza classica.
La fissazione quando non l’ossessione nel definire determinate forme suggerisce la caparbietà dell’artista nel voler dipanare le problematiche che stanno dietro all’atto del guardare messo in relazione a quello del raccontare. Alcuni lavori compiuti di recente sono frammenti di racconti che l'artista scrive per costruire delle storie misteriose ed enigmatiche che diventano viaggi visivi, quando non visionari.
Nel video dal titolo F_______H (2007), Rahimi applica un procedimento per la scoperta di un'immagine progettando un lungometraggio. Dalla sceneggiatura di questo, l’artista estrapola e gira infine una sola sequenza, che isolata dal suo contesto risulta misteriosa e incomprensibile. In questo modo, l’attenzione si sposta dalle premesse narrative alla dinamica costruttiva interna all'immagine.
Il frammento è quello della storia di un uomo qualunque che, sopraffatto dalla visione casuale di un paesaggio, dà sfogo alla sua indole folle. Vuole forse spiccare un salto verso l’ignoto profondo? Ambisce a diventare parte di un paesaggio remoto o semplicemente soccombe al confronto di una forza immensamente più grande di lui?
Arduo cimentarsi con l’assuefazione di immagini da cartolina, scomodo confrontarsi con il piacere quasi infantile di guardare da un oblò a migliaia di metri di altezza, difficile eleggere un punto di vista privilegiato rispetto ad un altro. La soluzione spesso sta nel semplificare e ridurre un paesaggio alle sue linee essenziali come nei dipinti a olio, o nella scelta di un taglio eccentrico come nel video Ernest Mach (2007). Il taglio visivo di quest’ultimo - il cui titolo prende nome dal famoso fisico e filosofo austriaco - tiene in considerazione un disegno compiuto da Mach di un interno, dove egli stesso appare nel quadro visivo mediante l’arcata sopraccigliare, il naso e i baffi. Questa immagine, frutto di una totale attinenza al vero, ha suggestionato l’artista che, nell’animazione 3D, cerca di ricreare lo stesso taglio prospettico dando vita ad una immagine fortemente suggestiva.
E’ evidente che la forma preferita dall’artista è quella di suggerire per frammenti, per indizi spesso ambigui, che mettono in evidenza un percorso visivo suggestivo e, se non suonasse demodè, romantico.
Elena Bordignon
L’esposizione si sviluppa attraverso l’articolazione di più tecniche espressive - un’animazione 3D, un video e delle tele a olio - che, come indizi, suggeriscono il percorso che l’artista segue da qualche anno: la ricerca e la costruzione di un’immagine. La sua ambizione è quella di sviluppare nel tempo e mediante diverse forme espressive un percorso che, in maniera spontanea, generi delle “immagini naturali”. Il loro punto di forza è nella messa in scena della visione di una super natura cristallizzata in una perenne tensione verso una bellezza classica.
La fissazione quando non l’ossessione nel definire determinate forme suggerisce la caparbietà dell’artista nel voler dipanare le problematiche che stanno dietro all’atto del guardare messo in relazione a quello del raccontare. Alcuni lavori compiuti di recente sono frammenti di racconti che l'artista scrive per costruire delle storie misteriose ed enigmatiche che diventano viaggi visivi, quando non visionari.
Nel video dal titolo F_______H (2007), Rahimi applica un procedimento per la scoperta di un'immagine progettando un lungometraggio. Dalla sceneggiatura di questo, l’artista estrapola e gira infine una sola sequenza, che isolata dal suo contesto risulta misteriosa e incomprensibile. In questo modo, l’attenzione si sposta dalle premesse narrative alla dinamica costruttiva interna all'immagine.
Il frammento è quello della storia di un uomo qualunque che, sopraffatto dalla visione casuale di un paesaggio, dà sfogo alla sua indole folle. Vuole forse spiccare un salto verso l’ignoto profondo? Ambisce a diventare parte di un paesaggio remoto o semplicemente soccombe al confronto di una forza immensamente più grande di lui?
Arduo cimentarsi con l’assuefazione di immagini da cartolina, scomodo confrontarsi con il piacere quasi infantile di guardare da un oblò a migliaia di metri di altezza, difficile eleggere un punto di vista privilegiato rispetto ad un altro. La soluzione spesso sta nel semplificare e ridurre un paesaggio alle sue linee essenziali come nei dipinti a olio, o nella scelta di un taglio eccentrico come nel video Ernest Mach (2007). Il taglio visivo di quest’ultimo - il cui titolo prende nome dal famoso fisico e filosofo austriaco - tiene in considerazione un disegno compiuto da Mach di un interno, dove egli stesso appare nel quadro visivo mediante l’arcata sopraccigliare, il naso e i baffi. Questa immagine, frutto di una totale attinenza al vero, ha suggestionato l’artista che, nell’animazione 3D, cerca di ricreare lo stesso taglio prospettico dando vita ad una immagine fortemente suggestiva.
E’ evidente che la forma preferita dall’artista è quella di suggerire per frammenti, per indizi spesso ambigui, che mettono in evidenza un percorso visivo suggestivo e, se non suonasse demodè, romantico.
Elena Bordignon
21
settembre 2007
Farid Rahimi
Dal 21 settembre al 05 ottobre 2007
arte contemporanea
Location
EX FABBRICA PRESBITERO
Milano, Via Carlo Farini, 57, (Milano)
Milano, Via Carlo Farini, 57, (Milano)
Orario di apertura
sabato 22 - domenica 23 settembre: 12.00 - 21.00
Vernissage
21 Settembre 2007, ore 11-23
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