La Biblioteca Berio, in occasione della riunione internazionale delle istituzioni partecipanti al Progetto europeo Interreg III B Medocc “Aristoth. Sciences en Méditerranée”, ripropone, dopo il successo del 2004, la mostra Saperi e meraviglie dedicata a una delle sue raccolte più prestigiose, il Fondo Canevari, costituito dai libri di studio e di svago raccolti dal medico genovese Demetrio Canevari tra il Cinquecento e il Seicento.

Un’eccellente occasione per ricostruire, dal punto di osservazione privilegiato di un intellettuale dell’epoca, uno spaccato della cultura scientifica rinascimentale nel momento cruciale del passaggio dall’antico alle nuove scienze.

E’ un viaggio nella storia della scienza, e della medicina, e dell’arte della stampa tra straordinarie tavole anatomiche, sontuosi frontespizi, splendide illustrazioni di piante, animali, mostri e prodigi.

Il visitatore può seguire lo sviluppo dell’anatomia dalle prime schematiche rappresentazioni del corpo umano nelle tavole di Mondino de’ Liuzzi o di Jacopo Berengario fino alle magnifiche tavole silografiche della De humani corporis fabrica di Andrea Vesalio, che rivoluzionò il mondo della medicina. In mostra la celeberrima “Lezione di anatomia” tenuta da Vesalio a Basilea nel 1543, raffigurata nella silografia sul frontespizio della Fabrica.

Accanto alle tavole di Vesalio e degli altri grandi anatomisti, come Fabrizi d’Acquapendente, Casserio, Falloppio, le grandi tavole incise dell’Ornitologia di Ulisse Aldrovandi, il padre della storia naturale, e delle Aquatilium animalium historiae di Ippolito Salviani, che riprende dal vero i pesci del Mediterraneo in efficacissime incisioni su rame.

Non mancano innovazioni come la rinoplastica attuata dal medico bolognese Gaspare Tagliacozzo, che ricostruiva i nasi deturpati dalla sifilide o sfigurati in duello o in battaglia.

La biblioteca di Canevari era aperta alle ultime novità scientifiche con le opere di Keplero, Galilei e Tycho Brahe (di cui è esposto un esemplare stampato direttamente dall’autore su carta prodotta dal mulino da carta di sua proprietà).

E in questo periodo, caratterizzato da grande apertura degli orizzonti e da avventurose esplorazioni geografiche che via via facevano conoscere regioni sempre più ampie del mondo, non potevano mancare a Canevari gli atlanti e i racconti di viaggio, come quelli delle spedizioni verso il Polo Nord narrati da Gerrit de Veer o la relazione sul Regno del Congo del frate portoghese Lopez Duarte, volumi tutti corredati da illustrazioni che raffigurano paesaggi, usi e costumi di quelle terre lontane e misteriose.