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La collezione Artemisia
opere acquisite nel tempo dalla Galleria Artemisia Arte Contemporanea
Comunicato stampa
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L’Associazione Artistica Artemisia accoglie l’invito di Alfredo Trifogli e Paolo Benvenuti rispettivamente Presidente e Direttore dell’Associazione Marchigiana Iniziative Artistiche, per presentare in questa mostra la collezione di opere della Galleria Artemisia Arte Contemporanea. L’occasione si pone come un peculiare momento di incontro e riflessione su due importanti realtà istituzionali. La prima, raccoglie ad Ancona l’eredità di oltre cinquant’anni di attività espositiva, documentaria e divulgativa dell’arte contemporanea (dalla ormai storica Galleria Puccini al Premio Marche), mentre la seconda rappresenta un’importante realtà territoriale attiva nella valorizzazione dell’esperienza artistica contemporanea. Le opere, accuratamente scelte dal “vigile occhio” del collezionista, narrano alcune fra le più importanti ed accattivanti esperienze artistiche delle Avanguardie del Secondo Novecento. Dalla Pop Art, all’Arte Concettuale, alla Transavanguardia fino alle tendenze Anacroniste e Citazioniste, la rassegna costituisce un vivo “spaccato” e un’importante testimonianza, di un percorso estetico delle più interessanti esperienze artistiche e culturali del Ventesimo Secolo.
La scelta delle opere acquisite nel tempo dalla Galleria Artemisia Arte Contemporanea, rivela un indirizzo espositivo figurativo orientato alla valorizzazione critica di alcuni importanti movimenti delle Neo avanguardie protagoniste della scena artistica a partire dagli anni Sessanta e la particolare considerazione espositiva di alcuni autori come Giorgio Bompadre, Bruno Ceccobelli, Fabio Mauri, Omar Galliani, o Mario Schifano, oltreché di Claudio Cintoli e di Bruno d’Arcevia. La Galleria ha comunque trattato fenomeni espositivi come ad esempio quello delle installazioni, e della fotografia. Volendo presentare una breve selezione dei più importanti artisti della collezione della Galleria Artemisia, si citano le seguenti personalità. Mario Schifano, lucido interprete della Pop, maestro del dettaglio, decostruisce l’immagine massificata in virulenta energia cromatica, in scattante e polemico accento visivo. E così nel violento contrappunto, nel corposo, fluido e penetrante flusso, le sue fotografie ritoccate appaiono come sorda critica alla società ed al costume, e dal gesto meccanico, mimetico, è chiara la volontà di esprimere come in Senza titolo, la gioiosa potenza dell’immaginazione. Gino De Dominicis pittore, scultore, filosofo ed architetto, anch’egli di origine anconetana e formazione romana, è una delle più eclettiche ed interessanti personalità del panorama artistico del Secondo Novecento. L’impiego di diversi supporti espressivi, non tradisce la volontà di comunicare con intensità e lirismo, con icastica gestualità il valore del segno, che si fa pensiero, contemplazione, suggestione, dialogo muto su temi di grande attualità. Evocativa è l’opera Auronia. Enzo Cucchi, protagonista di spicco della stagione della Transavanguardia, artista eccentrico e sperimentatore, si caratterizza per una poetica di forte impianto narrativo dove una segnica gestualità si fonde con la volontà di trasmettere, evocare, le eterne energie che animano le vicende umane; in una cornice dove i valori spazio-temporali si sposano alla dottrina degli archetipi. Così nell’impiego di supporti che esaltano i propri, peculiari, caratteri materici, si imprimono con delicata leggerezza o con dura, profonda concisione come nell’opera forme vibranti. Quando lavora legno, terriccio o ferro è possibile leggere una sospirata traccia di ruralismo magico, di intima comunione con la natura. Omar Galliani è ormai unanimamente considerato uno dei più insigni artisti contemporanei e vanto della collezione della Galleria. L’intera sua opera è allusione ad una dimensione irreale, onirica, frammento di una poetica che dall’ineffabile, dalla controversa ed epifanica materializzazione estatica della forma, si fa coscienza, sublime citazione. Nella tecnica resa del soggetto, nella creazione alchemica, l’errore è metafora, ludica concitazione, stimolo visivo, come si può osservare dalla serie di opere Puttaparti e Nuovi Santi. .
Si fa infine riferimento ad una importante personalità artistica della Collezione della Galleria che sarà presentata con una mostra monografica, in occasione della seconda edizione del Premio Nazionale Artemisia 2007. In Bruno d’Arcevia, si esplica una poetica che guarda ai modelli classici, di sapore vagamente arcadico, come stimoli alla teatralizzazione, ad una dimensione plastico-pittorica dalla solida, incisiva resa scultorea, che si fa vanitas, velato e raffinato, (a volte ironico), compiacimento espressivo. La narrazione come nell’opera Incontro di bellezza è dinamica testimone del gesto, in un’aerea quanto ponderata articolazione formale, frutto di mitologie nostalgiche e di incredibili, titaniche, apparizioni.
Ciò non toglie che nella collezione siano presenti autori anche occasionalmente “integrati” secondo una scelta che, basata sulle prerogative di partenza, è confortata dall’altro aspetto “selettivo”, quello dell’importanza e del grande valore storico dell’artista. Uno per tutti Claudio Cintoli, il noto artista marchigiano al quale un giudizio critico concorde riconosce il merito di essere stato uno tra i maggiori autori del secondo Novecento.
In conclusione si vuole richiamare un’idea “poetica” di Silvia Cuppini che riguarda la definizione dell’itinerario collezionistico: un desiderio nascosto, profondo, anima il collezionista alla “disperata” ricerca della propria identità artistica. E’ lo specchio di un’emozione, di un ricordo perduto nel tempo, di un attimo intenso dove l’opera, sublime e tersa condanna, ci richiama alla sua contemplazione. E, come in un’estasi mistica, ci troviamo attratti ad un simulacro, ad un’immagine che è rivelazione della mostra memori.
Quello che, però, è fondamentale in questo contesto di acquisizioni, acquisti e accantonamenti, è che si può parlare solo di percorso, ancor meglio di collezione in divenire, perché “l’amatore d’arte è simile all’artista per il quale l’ultima opera in senso cronologico è quella che riassume il senso della ricerca” (S. Cuppini), ma, soprattutto, perché la curiosità è strettamente legata al divenire delle cose, della storia e, quindi, in questo caso, dell’arte che, della storia del mondo, è una forma di testimonianza e rappresentazione.
Artisti presenti nella collezione della Galleria Artemisia con opere uniche o multipli:
Roberto Barni, Luigi Bartolini, Davide Benati, Carlo Bertocci, Giorgio Bompadre, Pierpaolo Calzolai, Bruno Ceccobelli, Claudio Cintoli, Fabrizio Clerici, Sandro Chia, Enzo Cucchi, Gino De Dominicis, Buno D’Arcevia, Tano Festa, Giosetta Fioroni, Mario Giacomelli, Omar Galliani, Paola Gandolfi, Osvaldo Licini, Lucia Marcucci, Umberto Mastroianni, Fabio Mauri, Eliseo Mattiacci, Bruno Munari, Magdalo Mussio, Romano Notari, Luciano Ori, Giulio Paolini, Mimmo Paladino, Giò Pomodoro, Vettor Pisani, Piero Pizzi Cannella, Emilio Prini, Concetto Pozzati, Aligi Sassu, Mario Schifano, Emilio Tadini, Walter Valentini.
La scelta delle opere acquisite nel tempo dalla Galleria Artemisia Arte Contemporanea, rivela un indirizzo espositivo figurativo orientato alla valorizzazione critica di alcuni importanti movimenti delle Neo avanguardie protagoniste della scena artistica a partire dagli anni Sessanta e la particolare considerazione espositiva di alcuni autori come Giorgio Bompadre, Bruno Ceccobelli, Fabio Mauri, Omar Galliani, o Mario Schifano, oltreché di Claudio Cintoli e di Bruno d’Arcevia. La Galleria ha comunque trattato fenomeni espositivi come ad esempio quello delle installazioni, e della fotografia. Volendo presentare una breve selezione dei più importanti artisti della collezione della Galleria Artemisia, si citano le seguenti personalità. Mario Schifano, lucido interprete della Pop, maestro del dettaglio, decostruisce l’immagine massificata in virulenta energia cromatica, in scattante e polemico accento visivo. E così nel violento contrappunto, nel corposo, fluido e penetrante flusso, le sue fotografie ritoccate appaiono come sorda critica alla società ed al costume, e dal gesto meccanico, mimetico, è chiara la volontà di esprimere come in Senza titolo, la gioiosa potenza dell’immaginazione. Gino De Dominicis pittore, scultore, filosofo ed architetto, anch’egli di origine anconetana e formazione romana, è una delle più eclettiche ed interessanti personalità del panorama artistico del Secondo Novecento. L’impiego di diversi supporti espressivi, non tradisce la volontà di comunicare con intensità e lirismo, con icastica gestualità il valore del segno, che si fa pensiero, contemplazione, suggestione, dialogo muto su temi di grande attualità. Evocativa è l’opera Auronia. Enzo Cucchi, protagonista di spicco della stagione della Transavanguardia, artista eccentrico e sperimentatore, si caratterizza per una poetica di forte impianto narrativo dove una segnica gestualità si fonde con la volontà di trasmettere, evocare, le eterne energie che animano le vicende umane; in una cornice dove i valori spazio-temporali si sposano alla dottrina degli archetipi. Così nell’impiego di supporti che esaltano i propri, peculiari, caratteri materici, si imprimono con delicata leggerezza o con dura, profonda concisione come nell’opera forme vibranti. Quando lavora legno, terriccio o ferro è possibile leggere una sospirata traccia di ruralismo magico, di intima comunione con la natura. Omar Galliani è ormai unanimamente considerato uno dei più insigni artisti contemporanei e vanto della collezione della Galleria. L’intera sua opera è allusione ad una dimensione irreale, onirica, frammento di una poetica che dall’ineffabile, dalla controversa ed epifanica materializzazione estatica della forma, si fa coscienza, sublime citazione. Nella tecnica resa del soggetto, nella creazione alchemica, l’errore è metafora, ludica concitazione, stimolo visivo, come si può osservare dalla serie di opere Puttaparti e Nuovi Santi. .
Si fa infine riferimento ad una importante personalità artistica della Collezione della Galleria che sarà presentata con una mostra monografica, in occasione della seconda edizione del Premio Nazionale Artemisia 2007. In Bruno d’Arcevia, si esplica una poetica che guarda ai modelli classici, di sapore vagamente arcadico, come stimoli alla teatralizzazione, ad una dimensione plastico-pittorica dalla solida, incisiva resa scultorea, che si fa vanitas, velato e raffinato, (a volte ironico), compiacimento espressivo. La narrazione come nell’opera Incontro di bellezza è dinamica testimone del gesto, in un’aerea quanto ponderata articolazione formale, frutto di mitologie nostalgiche e di incredibili, titaniche, apparizioni.
Ciò non toglie che nella collezione siano presenti autori anche occasionalmente “integrati” secondo una scelta che, basata sulle prerogative di partenza, è confortata dall’altro aspetto “selettivo”, quello dell’importanza e del grande valore storico dell’artista. Uno per tutti Claudio Cintoli, il noto artista marchigiano al quale un giudizio critico concorde riconosce il merito di essere stato uno tra i maggiori autori del secondo Novecento.
In conclusione si vuole richiamare un’idea “poetica” di Silvia Cuppini che riguarda la definizione dell’itinerario collezionistico: un desiderio nascosto, profondo, anima il collezionista alla “disperata” ricerca della propria identità artistica. E’ lo specchio di un’emozione, di un ricordo perduto nel tempo, di un attimo intenso dove l’opera, sublime e tersa condanna, ci richiama alla sua contemplazione. E, come in un’estasi mistica, ci troviamo attratti ad un simulacro, ad un’immagine che è rivelazione della mostra memori.
Quello che, però, è fondamentale in questo contesto di acquisizioni, acquisti e accantonamenti, è che si può parlare solo di percorso, ancor meglio di collezione in divenire, perché “l’amatore d’arte è simile all’artista per il quale l’ultima opera in senso cronologico è quella che riassume il senso della ricerca” (S. Cuppini), ma, soprattutto, perché la curiosità è strettamente legata al divenire delle cose, della storia e, quindi, in questo caso, dell’arte che, della storia del mondo, è una forma di testimonianza e rappresentazione.
Artisti presenti nella collezione della Galleria Artemisia con opere uniche o multipli:
Roberto Barni, Luigi Bartolini, Davide Benati, Carlo Bertocci, Giorgio Bompadre, Pierpaolo Calzolai, Bruno Ceccobelli, Claudio Cintoli, Fabrizio Clerici, Sandro Chia, Enzo Cucchi, Gino De Dominicis, Buno D’Arcevia, Tano Festa, Giosetta Fioroni, Mario Giacomelli, Omar Galliani, Paola Gandolfi, Osvaldo Licini, Lucia Marcucci, Umberto Mastroianni, Fabio Mauri, Eliseo Mattiacci, Bruno Munari, Magdalo Mussio, Romano Notari, Luciano Ori, Giulio Paolini, Mimmo Paladino, Giò Pomodoro, Vettor Pisani, Piero Pizzi Cannella, Emilio Prini, Concetto Pozzati, Aligi Sassu, Mario Schifano, Emilio Tadini, Walter Valentini.
30
agosto 2007
La collezione Artemisia
Dal 30 agosto al 30 settembre 2007
arte contemporanea
Location
ATELIER DELL’ARCO AMOROSO
Ancona, Piazza Plebiscito, (Ancona)
Ancona, Piazza Plebiscito, (Ancona)
Orario di apertura
tutti i giorni 10.30 – 12.30 e 17.30 – 20.00
Vernissage
30 Agosto 2007, ore 17.30
Autore