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Hidetoshi Nagasawa – Ombra d’Angelo
Il campo dell’esperienza è misurato dalla durata. Il cosiddetto “tempo reale” della civiltà tecnologica e informatizzata annullando le distanze spazio-temporali, e quindi la durata, nega la possibilità stessa di esperire, limitando il reale alla sola dimensione fenomenica
Comunicato stampa
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Quando il tempo si muove più adagio, un profumo attraversa lo spazio. Quando il profumo aumenta d’intensità si avvicina il tempo zero. Il tempo zero è la via che congiunge i due mondi (Nagasawa)
Il campo dell’esperienza è misurato dalla durata. Il cosiddetto “tempo reale” della civiltà tecnologica e informatizzata annullando le distanze spazio-temporali, e quindi la durata, nega la possibilità stessa di esperire, limitando il reale alla sola dimensione fenomenica.
La posizione assunta da Nagasawa, fin dal suo esordio, è quella della dilatazione percettiva del sensibile e della dimensione metafisica della realtà: come lo storico indaga le zone buie e non documentate degli accadimenti, conferendo loro carattere di pregnanza e realtà, così l’artista indirizza la sua ricerca formale verso il non visibile e l’immateriale creando “la parte che non può essere vista”.
Le opere di questa mostra, allestita negli spazi dell’ex chiesa sconsacrata del Monastero delle Lucrezie a Todi, appartengono al ciclo delle “Visioni di Giovanni” (2005-2006): sei pannelli in rame e ottone (superfici ritagliate, arrotolate, modulate, quindi ripensate volumetricamente) aggrediti da acidi che disegnano “macchie salmastre”, occuperanno integralmente una parete della chiesa. Saranno esposti, inoltre, due recenti disegni di grande formato, ciascuno costituito da nove fogli, in cui l’artista traccia il perimetro di una immaginifica architettura. Viene così a mostrarsi, nel lavoro di Nagasawa, l’irrilevanza del medium utilizzato nel definire e, soprattutto, nel modificare le convenzioni spazio-temporali.
enrica petrarulo
Il campo dell’esperienza è misurato dalla durata. Il cosiddetto “tempo reale” della civiltà tecnologica e informatizzata annullando le distanze spazio-temporali, e quindi la durata, nega la possibilità stessa di esperire, limitando il reale alla sola dimensione fenomenica.
La posizione assunta da Nagasawa, fin dal suo esordio, è quella della dilatazione percettiva del sensibile e della dimensione metafisica della realtà: come lo storico indaga le zone buie e non documentate degli accadimenti, conferendo loro carattere di pregnanza e realtà, così l’artista indirizza la sua ricerca formale verso il non visibile e l’immateriale creando “la parte che non può essere vista”.
Le opere di questa mostra, allestita negli spazi dell’ex chiesa sconsacrata del Monastero delle Lucrezie a Todi, appartengono al ciclo delle “Visioni di Giovanni” (2005-2006): sei pannelli in rame e ottone (superfici ritagliate, arrotolate, modulate, quindi ripensate volumetricamente) aggrediti da acidi che disegnano “macchie salmastre”, occuperanno integralmente una parete della chiesa. Saranno esposti, inoltre, due recenti disegni di grande formato, ciascuno costituito da nove fogli, in cui l’artista traccia il perimetro di una immaginifica architettura. Viene così a mostrarsi, nel lavoro di Nagasawa, l’irrilevanza del medium utilizzato nel definire e, soprattutto, nel modificare le convenzioni spazio-temporali.
enrica petrarulo
13
luglio 2007
Hidetoshi Nagasawa – Ombra d’Angelo
Dal 13 luglio al 13 agosto 2007
arte contemporanea
Location
COMPLESSO DELLE LUCREZIE
Todi, Via Paolo Rolli, (Perugia)
Todi, Via Paolo Rolli, (Perugia)
Vernissage
13 Luglio 2007, ore 18
Autore