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Gilda Gubiotti – Una sfera di cristallo chiamata Terra
Questa nuova mostra di Gilda Gubiotti che viene presentata a Taormina nella splendida cornice della Fondazione Giuseppe mette in risalto qualora ce ne fosse bisogna la sensibilità di questa straordinaria artista del rapporto che ha con la madre terra
Comunicato stampa
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Questa nuova mostra di Gilda Gubiotti che viene presentata a Taormina nella splendida cornice della Fondazione Giuseppe mette in risalto qualora ce ne fosse bisogna la sensibilità di questa straordinaria artista del rapporto che ha con la madre terra. Scrive Vinny Scorsone, autrice del testo in catalogo: “(…) Vista dallo spazio, la Terra appare come una lucente sfera di cristallo solcata da larghe venature colorate. Com’è blu la terra vista dall’alto. Il blu dei mari, dei fiumi, ma anche il bianco dei ghiacciai, il verde delle poche foreste rimaste e poi il caldo colore della terra, di quella terra sempre più assetata di pioggia.
Le ultime opere di Gilda Gubiotti rendono omaggio alla parte più profonda e vasta del nostro pianeta: l’acqua.
Abituati ad essere travolti dai suoi vulcani in fermento che trascinano le emozioni e tolgono i pensieri, questa volta dobbiamo fermarci un po’ a riflettere. L’acqua di Gilda non è ferma. Ogni tanto qualche lago vulcanico emerge tra le montagne come fosse un occhio indagatore, regalando un attimo di sosta, ma nelle sue viscere tutto continua a scorrere. Il tumulto della corrente fluviale, ora lenta ora forte, trascina materia organica e inorganica; la sbatte contro le rocce, la disgrega.
Il Rio delle Amazzoni penetra e feconda la terra serpeggiando per la foresta amazzonica (tanto decantata e amata dalla poetessa brasiliana Marcia Theophilo n.d.r.).
Ma nei quadri dell’artista il fiume lascia presto il posto al mare, quel mare impetuoso di tempesta. Come dio pagano, esso si infrange sulla costa disegnando, ogni giorno, nuovi paesaggi.
I suoi abissi pulsano di vita ancora misteriosa e le sue onde raccontano, a chi sappia ascoltarla, una storia sempre uguale a se stessa ma sempre differente. (…)”
Nella Sala del Palazzo Duchi di Santo Stefano, si mostrano in tutta la loro straordinaria incisività paesaggi dai colori violenti come la lava dei vulcani ma anche oceaniche distese di acqua che solo la distanza non ci fa rendere conto della capacità devastante che può avere la stessa di incidere sulla nostra vita ed in particolare sulla vita del pianeta. In catalogo presentazione di Vilma Maria Costa che scrive: “(…) C’è un desiderio da parte dell’artista di cristallizzare sulla tela parti ancora incontaminate del globo per trasmettere un messaggio: ammirate, rispettate e salvaguardate la Terra, spettacolo di vita e colore! Un grido d’amore di un’artista che apprezza la natura e desidera preservarla. (…)”
Le ultime opere di Gilda Gubiotti rendono omaggio alla parte più profonda e vasta del nostro pianeta: l’acqua.
Abituati ad essere travolti dai suoi vulcani in fermento che trascinano le emozioni e tolgono i pensieri, questa volta dobbiamo fermarci un po’ a riflettere. L’acqua di Gilda non è ferma. Ogni tanto qualche lago vulcanico emerge tra le montagne come fosse un occhio indagatore, regalando un attimo di sosta, ma nelle sue viscere tutto continua a scorrere. Il tumulto della corrente fluviale, ora lenta ora forte, trascina materia organica e inorganica; la sbatte contro le rocce, la disgrega.
Il Rio delle Amazzoni penetra e feconda la terra serpeggiando per la foresta amazzonica (tanto decantata e amata dalla poetessa brasiliana Marcia Theophilo n.d.r.).
Ma nei quadri dell’artista il fiume lascia presto il posto al mare, quel mare impetuoso di tempesta. Come dio pagano, esso si infrange sulla costa disegnando, ogni giorno, nuovi paesaggi.
I suoi abissi pulsano di vita ancora misteriosa e le sue onde raccontano, a chi sappia ascoltarla, una storia sempre uguale a se stessa ma sempre differente. (…)”
Nella Sala del Palazzo Duchi di Santo Stefano, si mostrano in tutta la loro straordinaria incisività paesaggi dai colori violenti come la lava dei vulcani ma anche oceaniche distese di acqua che solo la distanza non ci fa rendere conto della capacità devastante che può avere la stessa di incidere sulla nostra vita ed in particolare sulla vita del pianeta. In catalogo presentazione di Vilma Maria Costa che scrive: “(…) C’è un desiderio da parte dell’artista di cristallizzare sulla tela parti ancora incontaminate del globo per trasmettere un messaggio: ammirate, rispettate e salvaguardate la Terra, spettacolo di vita e colore! Un grido d’amore di un’artista che apprezza la natura e desidera preservarla. (…)”
07
luglio 2007
Gilda Gubiotti – Una sfera di cristallo chiamata Terra
Dal 07 al 19 luglio 2007
arte contemporanea
Location
MUSEO MAZZULLO – PALAZZO DUCHI DI SANTO STEFANO
Taormina, Vico De Spuches, 1, (Messina)
Taormina, Vico De Spuches, 1, (Messina)
Orario di apertura
dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 15.30 alle 19.00 festivi inclusi
Vernissage
7 Luglio 2007, ore 18.30
Autore
Curatore