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Light Tales
Le opere sono realizzate prevalentemente con nuove tecnologie
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Venerdì 29 giugno 2007 alle ore 19 si inaugura presso il Castello svevo di Trani (BA) la mostra Light Tales, promossa dalla Fondazione Vedetta sul Mediterraneo e curata da Lia De Venere.
Essa riunisce le installazioni di Carlo Bernardini, Bianco-Valente, Stefano Cagol, Pantani-Surace, artisti con un nutrito curriculum professionale e attivi già da tempo sul territorio nazionale e all’estero.
Il tema della mostra è la luce intesa come mezzo di orientamento, simbolo di accoglienza, indizio di sicurezza, come segnale, messaggio, codice e quindi strumento di conoscenza.
Carlo Bernardini è un esempio unico nell'arte italiana. La rigorosa essenzialità dei suoi lavori – realizzati attraverso un gioco complesso tra i materiali (acciaio, plexiglas e fibra ottica) – non contrasta con la loro capacità di evocare la sostanza fisica della scultura. Egli crea degli spazi delimitandoli con le fibre ottiche – fili sottili di luce flebile – con una geometria essenziale ma suggestiva, la cui percezione cambia a seconda del punto di vista dell’osservatore. A Trani ha creato una costellazione virtuale (Catalizzatore di luce) evocando la maniera di orientarsi degli antichi navigatori che si lasciavano guidare dall’osservazione delle stelle.
Capovolgendo il concept della mostra, Bianco-Valente hanno deciso di focalizzare l’attenzione sul concetto di buio invece che su quello di luce. Questo perchè molti antichi fari vanno in pensione e perchè l'assistenza alla navigazione (marittima, ma soprattutto quella aerea), si basa oggi molto sui radiofari, o su sistemi di posizionamento satellitare, che utilizzano le onde radio e codifiche digitali. La loro videoinstallazione (Over the Noise Floor) si basa quindi su una ambientazione sonora surround multicanale, con suoni registrati da ricevitori ad onde corte e provenienti da ogni parte del mondo, e su scene video che mettono in risalto il concetto di posizionamento, di mappa e di ricostruzione mentale della realtà, secondo modelli virtuali e simulazioni.
Stefano Cagol presenta Frequency, un’installazione costituita da una grande foto (Lambda print su alluminio) con un sottofondo sonoro con frequenza ascendente. Il progetto unisce suono e luce nel comune concetto di frequenza, di onda, di curva. La luce visibile è formata dalle onde elettromagnetiche, vibrazioni di campi magnetici ed elettrici che si propagano nello spazio. Così un’immagine delle infinite luci di Tokyo dà forma concreta all’idea di onde di frequenza della luce visto che i punti luminosi della skyline, i punti rossi sull’apice di ogni grattacielo della metropoli sono mostrati come scie in movimento oscillatorio.L’audio ribadisce il concetto di frequenza con un suono continuo ascendente che traduce e amplifica la ‘circolarità’ dell’immagine fotografica.
Lo spunto per l’installazione di Pantani-Surace, intitolata Voglio sentire il rumore di tutte le cose, è venuto dalla vicenda biografica di un’anziana donna di Bologna. Nella sua stanza da letto, il lampadario di cristallo era sempre acceso e costituiva il fulcro intorno al quale ruotava la sua vita di relazione. La luce come segnale di un punto di incontro, di accoglienza, di ospitalità. Un faro, quindi, non sulla riva del mare ma all’interno di una casa.
L’installazione è costituita da un lampadario di cristallo a gocce di tipo classico, attraverso cui una goccia d’acqua scende su un gruppo di piante di felce.
Carlo Bernardini (Viterbo, 1966)
Vive e lavora a Roma e Milano.
Bianco-Valente
Giovanna Bianco (Latronico-PZ, 1962) /Pino Valente (Napoli, 1967). Vivono e lavorano a Napoli.
Stefano Cagol (Trento, 1969)
Vive e lavora a Trento.
Pantani-Surace
Lia Pantani (Firenze, 1966)/ Giovanni Surace (Vibo Valentia, 1964).
Vivono e lavorano a Calenzano (Fi).
In seguito verrà pubblicato un catalogo con le foto a colori delle installazioni, un testo critico di Lia De Venere e brevi note biografiche degli artisti.
La manifestazione è affiancata dalla mostra Racconti di luce/I fari del Mezzogiorno d’Italia, allestita nello stesso castello di Trani (Sala Manfredi al primo piano), che presenta foto, oggetti e filmati sui fari del sud della penisola e sul mestiere di farista.
Le due iniziative sono organizzate in collaborazione con:
* Regione Puglia, Assessorato al Mediterraneo
* Soprintendenza per i Beni Architettonici e del Paesaggio per le province di Bari e Foggia
* Marina Militare Italiana
* Lega Navale di Trani
* Trani Tradizioni
* Fondazione Michelagnoli
* Associazione culturale Traninostra
* TGR Sede regionale della Rai
* Rai Teche
* Federazione Italiana Vela
* Barsanti per l’arte
* Vacanze Agestour
* Piero Ponzoni Arredamenti
* Bristol Caffé
Essa riunisce le installazioni di Carlo Bernardini, Bianco-Valente, Stefano Cagol, Pantani-Surace, artisti con un nutrito curriculum professionale e attivi già da tempo sul territorio nazionale e all’estero.
Il tema della mostra è la luce intesa come mezzo di orientamento, simbolo di accoglienza, indizio di sicurezza, come segnale, messaggio, codice e quindi strumento di conoscenza.
Carlo Bernardini è un esempio unico nell'arte italiana. La rigorosa essenzialità dei suoi lavori – realizzati attraverso un gioco complesso tra i materiali (acciaio, plexiglas e fibra ottica) – non contrasta con la loro capacità di evocare la sostanza fisica della scultura. Egli crea degli spazi delimitandoli con le fibre ottiche – fili sottili di luce flebile – con una geometria essenziale ma suggestiva, la cui percezione cambia a seconda del punto di vista dell’osservatore. A Trani ha creato una costellazione virtuale (Catalizzatore di luce) evocando la maniera di orientarsi degli antichi navigatori che si lasciavano guidare dall’osservazione delle stelle.
Capovolgendo il concept della mostra, Bianco-Valente hanno deciso di focalizzare l’attenzione sul concetto di buio invece che su quello di luce. Questo perchè molti antichi fari vanno in pensione e perchè l'assistenza alla navigazione (marittima, ma soprattutto quella aerea), si basa oggi molto sui radiofari, o su sistemi di posizionamento satellitare, che utilizzano le onde radio e codifiche digitali. La loro videoinstallazione (Over the Noise Floor) si basa quindi su una ambientazione sonora surround multicanale, con suoni registrati da ricevitori ad onde corte e provenienti da ogni parte del mondo, e su scene video che mettono in risalto il concetto di posizionamento, di mappa e di ricostruzione mentale della realtà, secondo modelli virtuali e simulazioni.
Stefano Cagol presenta Frequency, un’installazione costituita da una grande foto (Lambda print su alluminio) con un sottofondo sonoro con frequenza ascendente. Il progetto unisce suono e luce nel comune concetto di frequenza, di onda, di curva. La luce visibile è formata dalle onde elettromagnetiche, vibrazioni di campi magnetici ed elettrici che si propagano nello spazio. Così un’immagine delle infinite luci di Tokyo dà forma concreta all’idea di onde di frequenza della luce visto che i punti luminosi della skyline, i punti rossi sull’apice di ogni grattacielo della metropoli sono mostrati come scie in movimento oscillatorio.L’audio ribadisce il concetto di frequenza con un suono continuo ascendente che traduce e amplifica la ‘circolarità’ dell’immagine fotografica.
Lo spunto per l’installazione di Pantani-Surace, intitolata Voglio sentire il rumore di tutte le cose, è venuto dalla vicenda biografica di un’anziana donna di Bologna. Nella sua stanza da letto, il lampadario di cristallo era sempre acceso e costituiva il fulcro intorno al quale ruotava la sua vita di relazione. La luce come segnale di un punto di incontro, di accoglienza, di ospitalità. Un faro, quindi, non sulla riva del mare ma all’interno di una casa.
L’installazione è costituita da un lampadario di cristallo a gocce di tipo classico, attraverso cui una goccia d’acqua scende su un gruppo di piante di felce.
Carlo Bernardini (Viterbo, 1966)
Vive e lavora a Roma e Milano.
Bianco-Valente
Giovanna Bianco (Latronico-PZ, 1962) /Pino Valente (Napoli, 1967). Vivono e lavorano a Napoli.
Stefano Cagol (Trento, 1969)
Vive e lavora a Trento.
Pantani-Surace
Lia Pantani (Firenze, 1966)/ Giovanni Surace (Vibo Valentia, 1964).
Vivono e lavorano a Calenzano (Fi).
In seguito verrà pubblicato un catalogo con le foto a colori delle installazioni, un testo critico di Lia De Venere e brevi note biografiche degli artisti.
La manifestazione è affiancata dalla mostra Racconti di luce/I fari del Mezzogiorno d’Italia, allestita nello stesso castello di Trani (Sala Manfredi al primo piano), che presenta foto, oggetti e filmati sui fari del sud della penisola e sul mestiere di farista.
Le due iniziative sono organizzate in collaborazione con:
* Regione Puglia, Assessorato al Mediterraneo
* Soprintendenza per i Beni Architettonici e del Paesaggio per le province di Bari e Foggia
* Marina Militare Italiana
* Lega Navale di Trani
* Trani Tradizioni
* Fondazione Michelagnoli
* Associazione culturale Traninostra
* TGR Sede regionale della Rai
* Rai Teche
* Federazione Italiana Vela
* Barsanti per l’arte
* Vacanze Agestour
* Piero Ponzoni Arredamenti
* Bristol Caffé
29
giugno 2007
Light Tales
Dal 29 giugno al 20 luglio 2007
arte contemporanea
Location
CASTELLO SVEVO
Trani, Piazza Manfredi Re, (Bari)
Trani, Piazza Manfredi Re, (Bari)
Orario di apertura
tutti i giorni dalle 8,30 alle 19,30
Vernissage
29 Giugno 2007, ore 19
Autore
Curatore