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Massimo Toffolo
una sorta di dolorosa introspezione in queste pitture-scritture
Comunicato stampa
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Nella ricerca di Massimo Toffolo urgente il senso di rivendicare la propria unicitˆ legata all'"idealmente" libero dove il suo interesse farci scorgere come l'arte, in quanto madre di emozioni e sensazioni, possa venir "non compresa ragionevolmente", ma ammirata ed esaltata per quello che la sua pittura : visione estetica di un viaggio raccontato semplicemente senza averlo ripensato. Sua la dichiarazione: "Ecco apparire lˆ il lucchetto dell'impulso. L'animo si atrofizza, si priva della poesia dell'inconscio e tocca livelli da televisione in prima serata. Come pu˜ riuscire il pensiero umano ad arginare ed offuscare il libero scambio di sentimenti?"
C' allora una sorta di dolorosa introspezione in queste pitture-scritture, una sorta di amplificata attenzione su ogni punto-parola sottolineato e cerchiato o pi semplicemente evidenziato o anche solo buttato gi, come un appunto preso al volo; ci sono i ripensamenti e i cambi di direzione, ci sono macchie che in una sorte di delirio alla Rorschach ci spingono alla personale riflessione.
Sembrano formule scaramantiche, sembrano piazze e vie di un abitato labirintico o segnali posti ad incroci idealizzati, o pi semplicemente mera decostruzione dell'ordine in quanto regola riconosciuta.
Eccolo allora l'ultimo capitolo di sintesi tra percezione e comunicazione dell'artista, tra colori dati su grandi superfici e testi che descrivono episodi personali, tra scelta nell'uso di colori industriali e il segnare le cifre di un orologio digitale che instancabile cammina verso il domani.
C' allora una sorta di dolorosa introspezione in queste pitture-scritture, una sorta di amplificata attenzione su ogni punto-parola sottolineato e cerchiato o pi semplicemente evidenziato o anche solo buttato gi, come un appunto preso al volo; ci sono i ripensamenti e i cambi di direzione, ci sono macchie che in una sorte di delirio alla Rorschach ci spingono alla personale riflessione.
Sembrano formule scaramantiche, sembrano piazze e vie di un abitato labirintico o segnali posti ad incroci idealizzati, o pi semplicemente mera decostruzione dell'ordine in quanto regola riconosciuta.
Eccolo allora l'ultimo capitolo di sintesi tra percezione e comunicazione dell'artista, tra colori dati su grandi superfici e testi che descrivono episodi personali, tra scelta nell'uso di colori industriali e il segnare le cifre di un orologio digitale che instancabile cammina verso il domani.
14
giugno 2007
Massimo Toffolo
Dal 14 giugno al 14 luglio 2007
arte contemporanea
Location
FACTORY-ART GALLERIA D’ARTE CONTEMPORANEA
Trieste, Via Emanuele Filiberto Duca D'aosta, 6a, (Trieste)
Trieste, Via Emanuele Filiberto Duca D'aosta, 6a, (Trieste)
Orario di apertura
martedì > sabato 17.00 > 20.00
domenica 11.00 > 13.00
Vernissage
14 Giugno 2007, ore 18.30
Autore