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Albedo
a new prospective in italian moving images
Comunicato stampa
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Queste visioni di spettri luminosi nello spazio si sono sviluppate in me lentamente; solo più tardi si determinò la coscienza di un motivo originario: la luce (Francesco Lo Savio, 1960).
La GC.AC nell’autunno 2006 ha realizzato videoREPORT ITALIA 2004_05, ricognizione storica del panorama video italiano effettuata attraverso la selezione di oltre 50 autori. Con un nuovo progetto espressamente concepito, Albedo: a new perspective in italian moving images, si tenta di delineare un percorso che comprovi una definita linea di ricerca all’interno della recente produzione. La rassegna, veritiera ipotesi curatoriale, è volta a sottolineare, presentando il lavoro di alcuni fra i protagonisti della scena contemporanea, le istanze prettamente formali ed idealistiche dell’attuale produzione italiana.
Rileggendo infatti l’estetica di Benedetto Croce, il dato formale si qualifica quale riflessione interna alla percezione visiva tout court. Ogni opera si orienta al recupero di un’etica della superficie e, di converso, a quell’atto artistico inteso quale espressione di una volontà pura ed incorrotta. L’approccio pertanto intuitivo rappresenta una prima modalità conoscitiva e costituisce momento ‘aurorale’ per eccellenza. Su questo involucro formale, spesso tratteggiato attraverso minimi elementi, si innestano le basi per la ricerca di una bellezza polita, insieme metafisica eppur futuribile: un’estetica che, facendo leva sul valore immaginifico e percettivo dell’icona, crea un concetto di perfettibile finitezza. Quello trasposto in immagine in movimento è pertanto un mondo fragile, seppur formalmente compiuto. Gli autori attribuiscono alla bellezza una funzione ontologica, necessaria a colmare l’abisso che si apre tra la rappresentazione ideale e la reale manifestazione degli eventi. La serena contemplazione delle istanze narrative, l’attenzione allo stile, connotano una produzione spesso esente da contenuti altri, mirante alla rappresentazione in quanto tale.
Per parafrasare le parole di Francesco Lo Savio, di cui gli autori sono ideali eredi, ‘questo vagare, per se stesso niente, è solo nel modo come ci appare: immagine di una realtà quasi impossibile’.
La GC.AC nell’autunno 2006 ha realizzato videoREPORT ITALIA 2004_05, ricognizione storica del panorama video italiano effettuata attraverso la selezione di oltre 50 autori. Con un nuovo progetto espressamente concepito, Albedo: a new perspective in italian moving images, si tenta di delineare un percorso che comprovi una definita linea di ricerca all’interno della recente produzione. La rassegna, veritiera ipotesi curatoriale, è volta a sottolineare, presentando il lavoro di alcuni fra i protagonisti della scena contemporanea, le istanze prettamente formali ed idealistiche dell’attuale produzione italiana.
Rileggendo infatti l’estetica di Benedetto Croce, il dato formale si qualifica quale riflessione interna alla percezione visiva tout court. Ogni opera si orienta al recupero di un’etica della superficie e, di converso, a quell’atto artistico inteso quale espressione di una volontà pura ed incorrotta. L’approccio pertanto intuitivo rappresenta una prima modalità conoscitiva e costituisce momento ‘aurorale’ per eccellenza. Su questo involucro formale, spesso tratteggiato attraverso minimi elementi, si innestano le basi per la ricerca di una bellezza polita, insieme metafisica eppur futuribile: un’estetica che, facendo leva sul valore immaginifico e percettivo dell’icona, crea un concetto di perfettibile finitezza. Quello trasposto in immagine in movimento è pertanto un mondo fragile, seppur formalmente compiuto. Gli autori attribuiscono alla bellezza una funzione ontologica, necessaria a colmare l’abisso che si apre tra la rappresentazione ideale e la reale manifestazione degli eventi. La serena contemplazione delle istanze narrative, l’attenzione allo stile, connotano una produzione spesso esente da contenuti altri, mirante alla rappresentazione in quanto tale.
Per parafrasare le parole di Francesco Lo Savio, di cui gli autori sono ideali eredi, ‘questo vagare, per se stesso niente, è solo nel modo come ci appare: immagine di una realtà quasi impossibile’.
08
giugno 2007
Albedo
Dall'otto giugno all'otto luglio 2007
arte contemporanea
Location
TEATRO JUNGHANS
Venezia, Campo Junghans (Giudecca), 494b, (Venezia)
Venezia, Campo Junghans (Giudecca), 494b, (Venezia)
Orario di apertura
14-22
Vernissage
8 Giugno 2007, ore 19.30
Autore
Curatore