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Donald Baechler – A farewell to arms
È l’ultimo appuntamento di una proficua formula a cadenza annuale che unisce antico e contemporaneo a cura del Comitato di Forte Strino in collaborazione con lo Studio d’arte Raffaelli di Trento
Comunicato stampa
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L’americano Donald Baechler contaminerà con le sue gouache l’ambiente carico di storia di Forte Strino a Vermiglio, nei pressi del Passo Tonale in Trentino, che inaugurerà domenica 29 luglio 2007 alle ore 17.30 per concludersi il 3 settembre 2007.
È l’ultimo appuntamento di una proficua formula a cadenza annuale che unisce antico e contemporaneo a cura del Comitato di Forte Strino in collaborazione con lo Studio d’arte Raffaelli di Trento. Dopo Gian Marco Montesano, Stefano Cagol, Nicola Samorì, è Donald Baechler che si confronterà con il baluardo austriaco teatro, nella prima guerra mondiale, di sanguinosi scontri, visto che il forte segnava il confine meridionale tra Regno d’Italia e Impero Austro-Ungarico, il tutto nella splendida cornice montana dominata dal gruppo della Presanella. Forte Strino è anche museo della guerra, centro di documentazione con reperti, foto, video sulla guerra cosiddetta “Bianca”, perché svoltasi sui ghiacciai dell’Adamello e dell’Ortles. Il Forte si presenta quindi come luogo carico di memoria che le annuali mostre di arte contemporanea, con numerose altre iniziative a tema, contribuiscono a mantenere viva, proiettando ciò che è successo allora nel nostro presente, ponendo lo spettatore di fronte a profonde riflessioni.
Donald Baechler, in una quarantina di gouaches appositamente realizzate per la mostra, ci parla di soldati, di presenze strane e oscure, elevate a icone nel suo linguaggio tipico. Appositamente fermo a un certo disegnare di retaggio infantile che lo si può ricondurre anche alle creazioni dei malati rinchiusi negli ospedali psichiatrici. Si parla quindi di immediatezza, di comunicazione diretta con chi osserva questi disegni, carichi di una semplicità disarmante. Soggetti che rimandano alla guerra, alle paure e alla morte che è dilagata tra la gente di questi luoghi. Figure nere in primo piano che si stagliano su sfondi accidentali, impalpabili ed eterei, in cui gocce di colore concorrono tramite estraneamento a far risaltare queste figure come se emergessero da flash onirici. È questa la guerra raccontata dall’artista americano, come quella che può essere raccontata da un fanciullo o da un alienato cui si chieda un’interpretazione del soggetto in questione. Un disegno esistenziale che parla di morte e che punta il dito, alla ricerca di un confronto, sul mondo adulto, quello razionale e dal quale partono tutti i nostri errori che quasi sempre si trasformano in orrori. E con gli occhi dei non-adulti, Donald Baechler ci dà un’interpretazione molto forte dell’assurdità della guerra, con quel suo fare artistico scarno, memore di una rieducazione stilistica nella quale col tempo è riuscito a scrollarsi di dosso i superflui insegnamenti accademici, per far emergere una bellezza primitiva in una nuova rinascita dell’arte, più incisiva ed esistenzialmente più vera.
Verrà pubblicato anche un catalogo con testi di Alan Jones e Fiorenzo Degasperi.
Donald Baechler nasce a Hartford, Connecticut, Stati Uniti, nel 1956. Vive e lavora a New York.
Sponsor dell’esposizione è la Tassullo S.p.A. – tecniche e materiali per costruire – di Tassullo (Tn).
È l’ultimo appuntamento di una proficua formula a cadenza annuale che unisce antico e contemporaneo a cura del Comitato di Forte Strino in collaborazione con lo Studio d’arte Raffaelli di Trento. Dopo Gian Marco Montesano, Stefano Cagol, Nicola Samorì, è Donald Baechler che si confronterà con il baluardo austriaco teatro, nella prima guerra mondiale, di sanguinosi scontri, visto che il forte segnava il confine meridionale tra Regno d’Italia e Impero Austro-Ungarico, il tutto nella splendida cornice montana dominata dal gruppo della Presanella. Forte Strino è anche museo della guerra, centro di documentazione con reperti, foto, video sulla guerra cosiddetta “Bianca”, perché svoltasi sui ghiacciai dell’Adamello e dell’Ortles. Il Forte si presenta quindi come luogo carico di memoria che le annuali mostre di arte contemporanea, con numerose altre iniziative a tema, contribuiscono a mantenere viva, proiettando ciò che è successo allora nel nostro presente, ponendo lo spettatore di fronte a profonde riflessioni.
Donald Baechler, in una quarantina di gouaches appositamente realizzate per la mostra, ci parla di soldati, di presenze strane e oscure, elevate a icone nel suo linguaggio tipico. Appositamente fermo a un certo disegnare di retaggio infantile che lo si può ricondurre anche alle creazioni dei malati rinchiusi negli ospedali psichiatrici. Si parla quindi di immediatezza, di comunicazione diretta con chi osserva questi disegni, carichi di una semplicità disarmante. Soggetti che rimandano alla guerra, alle paure e alla morte che è dilagata tra la gente di questi luoghi. Figure nere in primo piano che si stagliano su sfondi accidentali, impalpabili ed eterei, in cui gocce di colore concorrono tramite estraneamento a far risaltare queste figure come se emergessero da flash onirici. È questa la guerra raccontata dall’artista americano, come quella che può essere raccontata da un fanciullo o da un alienato cui si chieda un’interpretazione del soggetto in questione. Un disegno esistenziale che parla di morte e che punta il dito, alla ricerca di un confronto, sul mondo adulto, quello razionale e dal quale partono tutti i nostri errori che quasi sempre si trasformano in orrori. E con gli occhi dei non-adulti, Donald Baechler ci dà un’interpretazione molto forte dell’assurdità della guerra, con quel suo fare artistico scarno, memore di una rieducazione stilistica nella quale col tempo è riuscito a scrollarsi di dosso i superflui insegnamenti accademici, per far emergere una bellezza primitiva in una nuova rinascita dell’arte, più incisiva ed esistenzialmente più vera.
Verrà pubblicato anche un catalogo con testi di Alan Jones e Fiorenzo Degasperi.
Donald Baechler nasce a Hartford, Connecticut, Stati Uniti, nel 1956. Vive e lavora a New York.
Sponsor dell’esposizione è la Tassullo S.p.A. – tecniche e materiali per costruire – di Tassullo (Tn).
29
luglio 2007
Donald Baechler – A farewell to arms
Dal 29 luglio al 03 settembre 2007
arte contemporanea
Location
FORTE STRINO
Vermiglio, Strada Statale Del Tonale E Della Mendola, (Trento)
Vermiglio, Strada Statale Del Tonale E Della Mendola, (Trento)
Orario di apertura
9.30-12.30/14.30-17.30
22 luglio – 26 agosto orario continuato 9.30-18.30
Vernissage
29 Luglio 2007, ore 17,30
Autore