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Fernando Montà – 1986-2006 un percorso pittorico
Un percorso pittorico che inizia con l’analisi del soggetto visto da più punti di vista e passa attraverso l’indagine del segno
Comunicato stampa
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Un percorso pittorico che inizia con l’analisi del soggetto visto da più punti di vista e passa attraverso l’indagine del segno che definisce sempre di più l’elemento trattato. Il bisogno di unire la composizione per poi espanderla nello spazio, mantenendo l’unità del soggetto mediante il cerchio o l’ellisse. Ricreare e ricostruire un rapporto con la natura per giungere all’equilibrio e all’armonia.
…Ognuna di queste tempere, tutte della stessa misura, è circondata, quasi incorniciata, da sedici ministudi a matite colorate. Sono variazioni sul tema; a volte, come in “Sogno di libertà”, raccontano lo svolgersi di una storia, quella di una tigre. Fa eccezione l’“Omaggio a Raffaello” che è circondato da piccoli disegni con frammenti della Scuola d’Atene. Mi viene spontaneo parlare dello straordinario cartone dell’Ambrosiana di Milano. Montà è impegnato nell’ecologia, nella difesa dell’ambiente. Vorrebbe che si chiudessero i giardini zoologici. “Elsa la leonessa” e “Sogno di libertà” sono una presa di posizione…
Renzo Guasco - Sedici ministudi per un’opera - 1986
…Le opere di Fernando Montà si posano invece su un altro tipo di natura, non siepi viticci o intrichi erbosi, ma di mattoni e cemento, una natura edificatoria insomma, privilegiando gli anfratti da cui si stillano ancora tracce di vissuto. Presenze affidate alla materia costruita, lavorata, creata e annebbiata da patine nerastre dell’usura. Lo stesso lavorìo dell’artista, il gesto compiuto dalla mano che raccoglie frammenti, Monadi appunto, dalla profondità dell’immaginario ribollente e cerca di accenderle sulla superficie della tela, o sia essa lamiera zincata, legno, muro, ed ogni altro supporto prodotto dall’uomo. Pensiamo alle scie luminose scaturite da un semplice fiammifero, l’accendersi veloce sulla ruvida e granulata carta, già compie un movimento. Un movimento di scorrimento, rapido, secco, come una nota cantata in semicroma e, parimenti, la mano che trattiene il pennello agisce con altrettanta rapidità, si infiamma e si deposita come energia liberata dal magma fertile dell’immaginario…
Ivana Mulatero - Monadi Nomadi - 1993
…Il suo fare pittorico è un tentativo di ricostruire qualcosa che non c’è o che non c’è più, di ristabilire un rispetto troppo spesso violato per l’ambiente naturale, un desiderio di armonia tra l’uomo e il mondo, una ricerca, quasi nostalgica, di ritrovare luoghi incontaminati dal progresso urbano.
I dipinti di questa serie s’intitolano “Luna” e sono composti da più pannelli.
Il più grande comprende sedici tavole che formano un unico ampio quadro. Le tavole sono accostate lasciando uno spazio di alcuni centimetri, tanto da fare entrare nell’opera anche il supporto, in altre parole la parete, su cui poggiano.
L’effetto è di una dilatazione spaziale, come se il dipinto tendesse ad espandersi mantenendo però un fulcro centrale…
Elisabetta Tolosano - Luna - 2001
…Elemento costante nelle opere di Montà, il vento penetra nei dipinti fin dal 1992 quando fu affrontato il tema della “Mareggiata”. Il soggetto reale in questa serie di lavori non è tanto lo sconvolgimento dell’acqua, frantumata come una miriade di fili d’erba, ma l’energia invisibile che dall’elemento liquido trae forma. Il vento, appunto…
E-vento è l’ultimo lavoro di Montà. Qui il soggetto è reso esplicito sin dal titolo. Il mondo interiore dell’artista appare più sereno, l’immersione nella natura è totale. Le opere sono realizzate non più in acrilico o tempera su tavola ma in olio su tela; il colore è più fluido, il supporto più cedevole…
Maria Erovereti - E-Vento - 2004
…Ognuna di queste tempere, tutte della stessa misura, è circondata, quasi incorniciata, da sedici ministudi a matite colorate. Sono variazioni sul tema; a volte, come in “Sogno di libertà”, raccontano lo svolgersi di una storia, quella di una tigre. Fa eccezione l’“Omaggio a Raffaello” che è circondato da piccoli disegni con frammenti della Scuola d’Atene. Mi viene spontaneo parlare dello straordinario cartone dell’Ambrosiana di Milano. Montà è impegnato nell’ecologia, nella difesa dell’ambiente. Vorrebbe che si chiudessero i giardini zoologici. “Elsa la leonessa” e “Sogno di libertà” sono una presa di posizione…
Renzo Guasco - Sedici ministudi per un’opera - 1986
…Le opere di Fernando Montà si posano invece su un altro tipo di natura, non siepi viticci o intrichi erbosi, ma di mattoni e cemento, una natura edificatoria insomma, privilegiando gli anfratti da cui si stillano ancora tracce di vissuto. Presenze affidate alla materia costruita, lavorata, creata e annebbiata da patine nerastre dell’usura. Lo stesso lavorìo dell’artista, il gesto compiuto dalla mano che raccoglie frammenti, Monadi appunto, dalla profondità dell’immaginario ribollente e cerca di accenderle sulla superficie della tela, o sia essa lamiera zincata, legno, muro, ed ogni altro supporto prodotto dall’uomo. Pensiamo alle scie luminose scaturite da un semplice fiammifero, l’accendersi veloce sulla ruvida e granulata carta, già compie un movimento. Un movimento di scorrimento, rapido, secco, come una nota cantata in semicroma e, parimenti, la mano che trattiene il pennello agisce con altrettanta rapidità, si infiamma e si deposita come energia liberata dal magma fertile dell’immaginario…
Ivana Mulatero - Monadi Nomadi - 1993
…Il suo fare pittorico è un tentativo di ricostruire qualcosa che non c’è o che non c’è più, di ristabilire un rispetto troppo spesso violato per l’ambiente naturale, un desiderio di armonia tra l’uomo e il mondo, una ricerca, quasi nostalgica, di ritrovare luoghi incontaminati dal progresso urbano.
I dipinti di questa serie s’intitolano “Luna” e sono composti da più pannelli.
Il più grande comprende sedici tavole che formano un unico ampio quadro. Le tavole sono accostate lasciando uno spazio di alcuni centimetri, tanto da fare entrare nell’opera anche il supporto, in altre parole la parete, su cui poggiano.
L’effetto è di una dilatazione spaziale, come se il dipinto tendesse ad espandersi mantenendo però un fulcro centrale…
Elisabetta Tolosano - Luna - 2001
…Elemento costante nelle opere di Montà, il vento penetra nei dipinti fin dal 1992 quando fu affrontato il tema della “Mareggiata”. Il soggetto reale in questa serie di lavori non è tanto lo sconvolgimento dell’acqua, frantumata come una miriade di fili d’erba, ma l’energia invisibile che dall’elemento liquido trae forma. Il vento, appunto…
E-vento è l’ultimo lavoro di Montà. Qui il soggetto è reso esplicito sin dal titolo. Il mondo interiore dell’artista appare più sereno, l’immersione nella natura è totale. Le opere sono realizzate non più in acrilico o tempera su tavola ma in olio su tela; il colore è più fluido, il supporto più cedevole…
Maria Erovereti - E-Vento - 2004
13
giugno 2007
Fernando Montà – 1986-2006 un percorso pittorico
Dal 13 al 21 giugno 2007
arte contemporanea
Location
ASSOCIAZIONE PIAZZA DEI MESTIERI
Torino, Via Jacopo Durandi, 13, (Torino)
Torino, Via Jacopo Durandi, 13, (Torino)
Orario di apertura
dalle ore 18.00 alle 23.00 - chiuso domenica e lunedì
Vernissage
13 Giugno 2007, ore 18-23
Autore
Curatore