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Affinità e complementi
Inaugurato nell’autunno del 1987, il Museo Cantonale d’Arte festeggia quest’anno i vent’anni di vita. Per celebrare questa ricorrenza viene proposta la rassegna Affinità e complementi, che costituisce una sorta di omaggio dei musei svizzeri nei confronti del principale istituto museale ticinese
Comunicato stampa
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Inaugurato nell’autunno del 1987, il Museo Cantonale d’Arte festeggia quest’anno i vent’anni di vita. Per celebrare questa ricorrenza viene proposta la rassegna Affinità e complementi, che costituisce una sorta di omaggio dei musei svizzeri nei confronti del principale istituto museale ticinese.
Fondamentali fin dalla sua apertura sono stati gli scambi e le collaborazioni che il Museo ha intrattenuto con gli altri musei svizzeri dell’area tedesca e romanda, che hanno contribuito alla sua attività non solo con prestiti importanti per le principali esposizioni, ma anche con depositi preziosi per definire l’identità della collezione.
L’esposizione è costruita partendo da una selezione delle opere più significative, alle quali sono affiancate opere di grande valore provenienti dalle collezioni pubbliche più importanti della Confederazione, grazie al coinvolgimento di musei quali i Kunsthaus di Zurigo e Argovia, i Kunstmuseum di Basilea, Berna, Lucerna, Winterthur, Soletta e Coira, il Musée d’art et d’histoire, il Musée d’art moderne et contemporain e il Cabinet des estampes di Ginevra, il Musée cantonal des Beaux-Arts di Losanna, il Zentrum Paul Klee di Berna e il Musée Jenisch di Vevey.
Curata da Rainer Michael Mason, presidente della commissione scientifica del Museo, la mostra non si propone unicamente di evidenziare la rete di relazioni e il prestigio che il Museo Cantonale d’Arte ha saputo costruirsi in questi anni nel contesto svizzero e internazionale, ma vuole anche offrire uno sguardo sugli orizzonti futuri e sulle possibilità di sviluppo dell’istituto.
Con Affinità e complementi, partendo dall’identificazione all’interno della collezione d’arte moder-na di opere che rappresentano dei punti forti o degli snodi di sviluppo auspicabili, si è costruito un percorso attraverso l’arte del Novecento, articolato attorno a una sequenza di piccoli nuclei significativi, incentrati di volta in volta su un singolo artista o un gruppo tematico.
La mostra, che comprende oltre 200 opere, si apre con la sezione dedicata all’espressionismo svizzero del Gruppo Rot-Blau (Hermann Scherer, Paul Camenisch, Albert Müller, Werner Neuhaus), dove troviamo anche un’opera del principale ispiratore di questi artisti: Ernst Ludwig Kirchner. Prosegue poi con una serie di piccole sezioni “monografiche” che illustrano l’opera di alcune delle figure di spicco delle avanguardie della prima metà del Novecento, tra cui vanno citate quelle di Paul Klee, Jean Arp, Sophie Taeuber-Arp, Hans Richter, Oskar Schlemmer, César Domela, Amédée Ozenfant.
Un capitolo a parte è riservato all’arte concreta svizzera, presentata nell’Ala Est del Museo, dove si possono ammirare opere di Max Bill, Richard Paul Lohse, Fritz Glarner, Camille Graeser.
Per quanto riguarda le esperienze artistiche più recenti, ampio risalto è dato all’arte italiana del secondo dopoguerra, rappresentata da alcuni esponenti dell’Arte Povera, (Mario Merz, Giulio Paolini e Gilberto Zorio), oltre che ad artisti che operano con la fotografia come Thomas Struth e Balthasar Burkhard e ad artisti svizzeri e ticinesi quali Markus Raetz, Niele Toroni, Flavio Paolucci e Gianfredo Camesi.
Un catalogo a colori, in italiano, edito da Silvana Editore, accompagna l'esposizione con testi di Marco Franciolli, Manuela Kahn-Rossi, Rainer Michael Mason.
La mostra è realizzata sotto l’Alto patronato del Presidente della Confederazione Elvetica Micheline Calmy-Rey.
Fondamentali fin dalla sua apertura sono stati gli scambi e le collaborazioni che il Museo ha intrattenuto con gli altri musei svizzeri dell’area tedesca e romanda, che hanno contribuito alla sua attività non solo con prestiti importanti per le principali esposizioni, ma anche con depositi preziosi per definire l’identità della collezione.
L’esposizione è costruita partendo da una selezione delle opere più significative, alle quali sono affiancate opere di grande valore provenienti dalle collezioni pubbliche più importanti della Confederazione, grazie al coinvolgimento di musei quali i Kunsthaus di Zurigo e Argovia, i Kunstmuseum di Basilea, Berna, Lucerna, Winterthur, Soletta e Coira, il Musée d’art et d’histoire, il Musée d’art moderne et contemporain e il Cabinet des estampes di Ginevra, il Musée cantonal des Beaux-Arts di Losanna, il Zentrum Paul Klee di Berna e il Musée Jenisch di Vevey.
Curata da Rainer Michael Mason, presidente della commissione scientifica del Museo, la mostra non si propone unicamente di evidenziare la rete di relazioni e il prestigio che il Museo Cantonale d’Arte ha saputo costruirsi in questi anni nel contesto svizzero e internazionale, ma vuole anche offrire uno sguardo sugli orizzonti futuri e sulle possibilità di sviluppo dell’istituto.
Con Affinità e complementi, partendo dall’identificazione all’interno della collezione d’arte moder-na di opere che rappresentano dei punti forti o degli snodi di sviluppo auspicabili, si è costruito un percorso attraverso l’arte del Novecento, articolato attorno a una sequenza di piccoli nuclei significativi, incentrati di volta in volta su un singolo artista o un gruppo tematico.
La mostra, che comprende oltre 200 opere, si apre con la sezione dedicata all’espressionismo svizzero del Gruppo Rot-Blau (Hermann Scherer, Paul Camenisch, Albert Müller, Werner Neuhaus), dove troviamo anche un’opera del principale ispiratore di questi artisti: Ernst Ludwig Kirchner. Prosegue poi con una serie di piccole sezioni “monografiche” che illustrano l’opera di alcune delle figure di spicco delle avanguardie della prima metà del Novecento, tra cui vanno citate quelle di Paul Klee, Jean Arp, Sophie Taeuber-Arp, Hans Richter, Oskar Schlemmer, César Domela, Amédée Ozenfant.
Un capitolo a parte è riservato all’arte concreta svizzera, presentata nell’Ala Est del Museo, dove si possono ammirare opere di Max Bill, Richard Paul Lohse, Fritz Glarner, Camille Graeser.
Per quanto riguarda le esperienze artistiche più recenti, ampio risalto è dato all’arte italiana del secondo dopoguerra, rappresentata da alcuni esponenti dell’Arte Povera, (Mario Merz, Giulio Paolini e Gilberto Zorio), oltre che ad artisti che operano con la fotografia come Thomas Struth e Balthasar Burkhard e ad artisti svizzeri e ticinesi quali Markus Raetz, Niele Toroni, Flavio Paolucci e Gianfredo Camesi.
Un catalogo a colori, in italiano, edito da Silvana Editore, accompagna l'esposizione con testi di Marco Franciolli, Manuela Kahn-Rossi, Rainer Michael Mason.
La mostra è realizzata sotto l’Alto patronato del Presidente della Confederazione Elvetica Micheline Calmy-Rey.
06
giugno 2007
Affinità e complementi
Dal 06 giugno al 09 settembre 2007
arte contemporanea
Location
MUSEO CANTONALE D’ARTE
Lugano, Via Canova, 10, (Lugano)
Lugano, Via Canova, 10, (Lugano)
Biglietti
Fr. 10.-, € 7.00; AVS, studenti, gruppi Fr. 7.-, € 5.00
Orario di apertura
martedì 14-17, da mercoledì a sabato 10-17, domenica 10-18, lunedì chiuso
Vernissage
6 Giugno 2007, ore 18.30
Editore
SILVANA EDITORIALE
Ufficio stampa
UESSEARTE
Autore
Curatore