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Il ritorno di Leonardo a Vinci
una serie di eventi in progress per la riapertura del Museo Ideale Leonardo Da Vinci, dopo 18 mesi di chiusura
Comunicato stampa
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“Il ritorno di Leonardo a Vinci” è la denominazione del programma di una serie di eventi in progress per la riapertura del Museo Ideale Leonardo Da Vinci, dopo 18 mesi di chiusura.
Domenica 27 maggio, saranno fra l’altro presentati al pubblico quattro pitture mai esposte prima, che costituiscono significativi esempi delle riscoperte ancora possibili nell’ambito pittorico tra Leonardo, la sua Bottega e la sua Scuola, in un’ottica che caratterizza il Museo Ideale di Vinci.
Si tratta di:
* un raffinato e intenso dipinto raffigurante San Giovanni Battista, versione su rame della celebre tavola di Leonardo esposta nel Museo del Louvre. Finora, nel riserbo delle collezioni private, era attribuito a Leonardo o a Francesco Melzi (suo “creato ed erede testamentario”), con l’ulteriore ipotesi di un Maestro Leonardesco fiammingo. Il Museo Ideale lo sottoporrà nei prossimi giorni a una serie di esami scientifici. La pittura su rame potrebbe sembrare inconsueta nell’ambito leonardesco, ma dobbiamo considerare quanto Leonardo stesso scrive per il Trattato della pittura, già nel Manoscritto A, databile circa 1492: “… E la pittura si può, dipingendo sopra rame con colori di vetro, farla molto più eterna”;
* un sorprendente olio su tavola di Giovanni Pietro Rizzoli, detto il Giampietrino (attivo nella Bottega di Leonardo già nel 1497), che raffigura Santa Caterina con la ruota dentata del martirio. In questo dipinto è stata rilevata la tecnica delle impronte digitali e quindi offre spunti di confronto e di ricerca;
* una deliziosa tavola raffigurante la Madonna col Bambino e San Giovannino attribuito a uno dei seguaci lombardi di Leonardo, Martino Piazza da Lodi (circa 1480 – 1522);
* una finissima tempera su tela raffigurante la Madonna col Bambino e cherubino, attribuita a uno dei più importanti allievi di Leonardo, Cesare da Sesto (Sesto Calende, 1477 – Milano 1523); l’opera è in relazione alla lunetta affrescata nel Convento di Sant’Onofrio al Gianicolo (Roma), a lungo attribuita a Leonardo, poi a Boltraffio e infine a Cesare da Sesto.
Queste opere affiancano altri originali, come i due Nodi vinciani, xilografie del 1506-1508 di Albrecht Dürer su invenzione di Leonardo, recentemente acquisiti e divenuti emblemi concettuali del Museo Ideale Leonardo Da Vinci (vedi scheda 2); e dipinti di Bottega Leonardesca quali: la Madonna delle Minime (affine alle opere di Marco d’Oggiono: circa 1475 – 1530), la Maddalena attribuita al Giampietrino (il dipinto è simile a quello che, nella Cattedrale di Burgos, è stato attribuito allo stesso Leonardo), il Christo giovine di anni duodeci, con ipotesi di attribuzione a uno degli allievi prediletti di Leonardo, Gian Giacomo Caprotti detto Salai (Oreno, c. 1480 – Milano, 1524), in relazione alla committenza di Isabella d’Este nel 1504-1505...
La presentazione prevede anche visite guidate (in programma alle ore 11,30 e alle ore 17 di domenica 27 maggio), a cura del Direttore Alessandro Vezzosi.
Domenica 27 maggio, saranno fra l’altro presentati al pubblico quattro pitture mai esposte prima, che costituiscono significativi esempi delle riscoperte ancora possibili nell’ambito pittorico tra Leonardo, la sua Bottega e la sua Scuola, in un’ottica che caratterizza il Museo Ideale di Vinci.
Si tratta di:
* un raffinato e intenso dipinto raffigurante San Giovanni Battista, versione su rame della celebre tavola di Leonardo esposta nel Museo del Louvre. Finora, nel riserbo delle collezioni private, era attribuito a Leonardo o a Francesco Melzi (suo “creato ed erede testamentario”), con l’ulteriore ipotesi di un Maestro Leonardesco fiammingo. Il Museo Ideale lo sottoporrà nei prossimi giorni a una serie di esami scientifici. La pittura su rame potrebbe sembrare inconsueta nell’ambito leonardesco, ma dobbiamo considerare quanto Leonardo stesso scrive per il Trattato della pittura, già nel Manoscritto A, databile circa 1492: “… E la pittura si può, dipingendo sopra rame con colori di vetro, farla molto più eterna”;
* un sorprendente olio su tavola di Giovanni Pietro Rizzoli, detto il Giampietrino (attivo nella Bottega di Leonardo già nel 1497), che raffigura Santa Caterina con la ruota dentata del martirio. In questo dipinto è stata rilevata la tecnica delle impronte digitali e quindi offre spunti di confronto e di ricerca;
* una deliziosa tavola raffigurante la Madonna col Bambino e San Giovannino attribuito a uno dei seguaci lombardi di Leonardo, Martino Piazza da Lodi (circa 1480 – 1522);
* una finissima tempera su tela raffigurante la Madonna col Bambino e cherubino, attribuita a uno dei più importanti allievi di Leonardo, Cesare da Sesto (Sesto Calende, 1477 – Milano 1523); l’opera è in relazione alla lunetta affrescata nel Convento di Sant’Onofrio al Gianicolo (Roma), a lungo attribuita a Leonardo, poi a Boltraffio e infine a Cesare da Sesto.
Queste opere affiancano altri originali, come i due Nodi vinciani, xilografie del 1506-1508 di Albrecht Dürer su invenzione di Leonardo, recentemente acquisiti e divenuti emblemi concettuali del Museo Ideale Leonardo Da Vinci (vedi scheda 2); e dipinti di Bottega Leonardesca quali: la Madonna delle Minime (affine alle opere di Marco d’Oggiono: circa 1475 – 1530), la Maddalena attribuita al Giampietrino (il dipinto è simile a quello che, nella Cattedrale di Burgos, è stato attribuito allo stesso Leonardo), il Christo giovine di anni duodeci, con ipotesi di attribuzione a uno degli allievi prediletti di Leonardo, Gian Giacomo Caprotti detto Salai (Oreno, c. 1480 – Milano, 1524), in relazione alla committenza di Isabella d’Este nel 1504-1505...
La presentazione prevede anche visite guidate (in programma alle ore 11,30 e alle ore 17 di domenica 27 maggio), a cura del Direttore Alessandro Vezzosi.
27
maggio 2007
Il ritorno di Leonardo a Vinci
27 maggio 2007
arte antica
serata - evento
serata - evento
Location
MUSEO IDEALE LEONARDO DA VINCI
Vinci, Via Montalbano, 2, (Firenze)
Vinci, Via Montalbano, 2, (Firenze)
Autore