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Chiara Samugheo – Fellini Privat
più di cento scatti raffiguranti Fellini in vari momenti della sua vita privata
Comunicato stampa
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Sabato 30 giugno alle ore 18.30, in occasione della Notte Rosa, sarà inaugurata la mostra fotografica di Chiara Samugheo, Fellini Privat. In esposizione al Museo Fellini di Rimini, in via Clementini 2, più di cento scatti raffiguranti Fellini in vari momenti della sua vita privata. In una serie di atteggiamenti spontanei e peculiari, il maestro viene immortalato da una delle fotografe più famose al mondo in situazioni di tutti i giorni. Mentre si sta facendo radere la barba a domicilio, con l’ironico compiacimento di chi si diverte a parodiare uno dei gesti più noti di un Padrino. Bevendo una tazza di caffè con lo sguardo rivolto a pensieri irraggiungibili per chi lo sta fissando. Sdraiato sul lettone matrimoniale, forse un po’ infastidito come se questa volta l’indiscrezione della fotografa fosse stata eccessiva. In compagnia degli affetti più cari e dei suoi collaboratori dell’epoca. Ogni volta più o meno partecipe di ciò che gli succede intorno, divertito, preoccupato o pensieroso.
In molte delle foto esposte Fellini è abbracciato alla moglie Giulietta; in una serie la guarda mentre si esibisce in una sorta di flamenco casalingo. Il suo sguardo però è un po’ lontano, quasi indecifrabile, come se i suoi pensieri fossero rivolti altrove. Al centro dell’obiettivo della Samugheo c’è sempre Federico, l’uomo, il marito, l’amico, un Federico “per pochi”, come lo definisce Tullio Kezich nella introduzione che ha realizzato per il catalogo della mostra. Un Fellini immortalato nella sua vita privata che sa anche ironizzare sull’altro se stesso, il Fellini “per tutti”, il poeta del cinema e il maestro.
Insieme a lui, in altre foto, c’è anche Sofia Loren, un idolo per il regista. Per lei infatti Fellini aveva scritto il copione semiautobiografico Viaggio con Anita, in cui aveva immaginato il protagonista maschile di ritorno al paese natìo al capezzale del padre morente, accompagnato da un’amante clandestina. Purtroppo il film non fu realizzato a causa di una defezione da parte di Sofia, in esilio forzato in America dopo l’accusa di bigamia dovuta al matrimonio col produttore Carlo Ponti.
La vita di Fellini prende forma attraverso gli scatti della Samugheo. Una vita tranquilla, borghese ma con evidenti profonde pieghe di inquietudine. Un’irrequietezza creativa che si mostra nei rapporti con gli altri e soprattutto con i tanti collaboratori e amici. Una vita che assomiglia a quella del mondo del cinema in generale. Il talento di Chiara Samugheo sa cogliere proprio questo tema profondo. La fotografa, nata in pieno neorealismo esplorando baraccopoli e carceri, passata al mondo dello spettacolo con le copertine di “Cinema Nuovo” e delle più note riviste internazionali, esplosa nella celebrazione delle dive degli anni ’60 e ’70 e poi approdata in maturità alla contemplazione di architetture e paesaggi, si fa testimone di una tra le stagioni culturali più vitali e operose.
“…Ho intrapreso lo spoglio delle foto di questa mostra un po’ distrattamente, ma quasi subito mi sono ritrovato in una specie di incantesimo. Non esagero. Quello che nei sorprendenti scatti di Chiara Samugheo mi guidava sui sentieri della memoria era Federico vivo, come l’ho frequentato per anni. […] Ma c’è qualcosa di più nelle fotografie di Chiara: da un immagine all’altra, da un incontro all’altro, emerge il dipanarsi di un racconto segreto, un intreccio di storie di vita che finiscono per formare la tela di un romanzo […] L’ “occhio quadrato” dei grandi fotografi vede le cose che noi non vediamo e (nei limiti in cui dureranno la pellicola e la carta stampata) rende eterna la quotidianità”
(Tullio Kezich, nella Introduzione al Catalogo della mostra)
In molte delle foto esposte Fellini è abbracciato alla moglie Giulietta; in una serie la guarda mentre si esibisce in una sorta di flamenco casalingo. Il suo sguardo però è un po’ lontano, quasi indecifrabile, come se i suoi pensieri fossero rivolti altrove. Al centro dell’obiettivo della Samugheo c’è sempre Federico, l’uomo, il marito, l’amico, un Federico “per pochi”, come lo definisce Tullio Kezich nella introduzione che ha realizzato per il catalogo della mostra. Un Fellini immortalato nella sua vita privata che sa anche ironizzare sull’altro se stesso, il Fellini “per tutti”, il poeta del cinema e il maestro.
Insieme a lui, in altre foto, c’è anche Sofia Loren, un idolo per il regista. Per lei infatti Fellini aveva scritto il copione semiautobiografico Viaggio con Anita, in cui aveva immaginato il protagonista maschile di ritorno al paese natìo al capezzale del padre morente, accompagnato da un’amante clandestina. Purtroppo il film non fu realizzato a causa di una defezione da parte di Sofia, in esilio forzato in America dopo l’accusa di bigamia dovuta al matrimonio col produttore Carlo Ponti.
La vita di Fellini prende forma attraverso gli scatti della Samugheo. Una vita tranquilla, borghese ma con evidenti profonde pieghe di inquietudine. Un’irrequietezza creativa che si mostra nei rapporti con gli altri e soprattutto con i tanti collaboratori e amici. Una vita che assomiglia a quella del mondo del cinema in generale. Il talento di Chiara Samugheo sa cogliere proprio questo tema profondo. La fotografa, nata in pieno neorealismo esplorando baraccopoli e carceri, passata al mondo dello spettacolo con le copertine di “Cinema Nuovo” e delle più note riviste internazionali, esplosa nella celebrazione delle dive degli anni ’60 e ’70 e poi approdata in maturità alla contemplazione di architetture e paesaggi, si fa testimone di una tra le stagioni culturali più vitali e operose.
“…Ho intrapreso lo spoglio delle foto di questa mostra un po’ distrattamente, ma quasi subito mi sono ritrovato in una specie di incantesimo. Non esagero. Quello che nei sorprendenti scatti di Chiara Samugheo mi guidava sui sentieri della memoria era Federico vivo, come l’ho frequentato per anni. […] Ma c’è qualcosa di più nelle fotografie di Chiara: da un immagine all’altra, da un incontro all’altro, emerge il dipanarsi di un racconto segreto, un intreccio di storie di vita che finiscono per formare la tela di un romanzo […] L’ “occhio quadrato” dei grandi fotografi vede le cose che noi non vediamo e (nei limiti in cui dureranno la pellicola e la carta stampata) rende eterna la quotidianità”
(Tullio Kezich, nella Introduzione al Catalogo della mostra)
30
giugno 2007
Chiara Samugheo – Fellini Privat
Dal 30 giugno al 31 ottobre 2007
fotografia
Location
FONDAZIONE E MUSEO FEDERICO FELLINI
Rimini, Via Guglielmo Oberdan, 1, (Rimini)
Rimini, Via Guglielmo Oberdan, 1, (Rimini)
Orario di apertura
16, 30 – 19,30
Sabato e Domenica 10 – 12 / 16, 30 – 19,30
Lunedì chiuso
Vernissage
30 Giugno 2007, ore 18,30
Autore