-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Fino al 17.III.2002 Marco Memeo Cupramarittima (ap), Galleria Franco Marconi
marcheabruzzi
Ritorno all’ordine: dopo il concettualismo iperbolico di Zak Manzi il curatore Mauro Bianchini propone alla galleria Franco Marconi l’iperrealismo straniante e dal sapore quasi metafisico del torinese Marco Memeo..
di redazione
Dopo il concettualismo iperbolico di Zak Manzi alla galleria Marconi di Cupramarittima si respira un clima di ritorno all’ordine, dalla discussione sulla validità e la funzione dell’arte si torna ad una poetica più intimistica ed interpretativa con Marco Memeo. Nel ciclo I pesci abboccano se non amano tornano quindi a regnare le emozioni attraverso dipinti tecnicamente perfetti, vibranti e suggestivi nella loro semplicità.
È la grande città, la metropoli industriale, ad essere oggetto d’indagine dell’artista, che attraverso un’analisi precisa ed attenta la riduce alla sua struttura primaria d’insieme di forme. La periferia urbana è nelle sue opere un non-luogo, un coacervo di moduli, perlopiù senza continuità stilistica, fuori dallo spazio e dal tempo, con cui la gente si confronta in maniera distratta; come egli stesso afferma: “Priva di tradizioni, costituita da elementi architettonici modulari, freddi, ripetitivi, e che privilegiano l’aspetto funzionale, la periferia è vissuta distrattamente, semplicemente utilizzata, luogo da attraversare e, per chi ci abita da sfuggire o da maledire con tutta la sua distesa di cemento, metallo, catrame.”
Grattacieli, palazzi in costruzione, cantieri aperti e gru rivolte al cielo diventano quindi oggetto di rappresentazione, e soprattutto, simboli del nostro vivere contemporaneo. L’occhio dell’artista si muove quindi nelle periferie urbane, le scruta, le indaga alla ricerca di immagini iconiche della nostra esistenza, del nostro rapporto e della nostra vita all’interno di esse, scompone la realtà e la ricompone dando una visione particolarissima di quella freddezza, di quella modularità e soprattutto di quella distrazione di cui parla.
Le immagini sono perfette nella loro semplicità, sono inquadrature fotografiche dipinte ad olio in maniera magistrale, dove le piccole distorsioni e le sfocature unite alla totale assenza di umanità contribuiscono a rendere quell’effetto straniante e quasi metafisico caratteristico della sua ricerca.
articoli correlati
Zak Manzi alla Galleria Franco Marconi, Cupramarittima
Marco Memeo partecipa a Quotidiana00, Padova
forum correlati
Forum Libero
link correlati
www.siscom.it/marconi
Stefano Verri
mostra visitata il 13.III.2002
dal 3.III al 17.III
Marco Memeo, Galleria Franco Marconi, Corso Vittorio Emanuele,70, Cupramarittima(AP). A cura di Mauro Bianchini
Orario: dal lunedì al sbato 16-20 chiuso la domenica. Ingresso libero. Catalogo € 5.00
Info 0735778703
[exibart]