Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Alessandra Porfidia – Bianchi territori. Ambienti scultorei
Iniziata già nel 2004 con i grandi pannelli scultorei pendants per la personale Colloqui 1994-2004 dell’Università di Tor Vergata, la ricerca di Alessandra Porfidia prosegue nell’analisi dei Bianchi territori della scultura disponendosi ad un’indagine spaziale ancor più avanzata
Comunicato stampa
Segnala l'evento
La mostra, è il sesto ed ultimo appuntamento di Erranterratico: andirivieni sul contemporaneo, ciclo tematico di approfondimento, ideato dai critici Ivana D’Agostino e Loredana Rea.
Nell’arco di tempo compreso tra febbraio e giugno sei artisti – Alessandra Porfidia, Pietro Celani, Alba Savoi, Salvatore Giunta, Gabriella Di Trani e Domenico Carella – differenti per formazione, scelte operative, metodologie espressive e progettualità di lavoro, si confrontano sulla complessa molteplicità delle prassi creative, sulla necessità di attraversare territori diversi per poter trovare stimoli e giustificazioni critiche alle molteplicità linguistiche e metodologiche che rappresentano il tessuto vitale della contemporaneità. L’intento critico è quello di riflettere sul presente, per cogliere le motivazioni profonde del fare arte e ipotizzare verso dove si stanno incanalando la sperimentazione e le problematiche progettuali di oggi.
Iniziata già nel 2004 con i grandi pannelli scultorei pendants per la personale Colloqui 1994-2004 dell’Università di Tor Vergata, la ricerca di Alessandra Porfidia prosegue nell’analisi dei Bianchi territori della scultura disponendosi ad un’indagine spaziale ancor più avanzata, ma che da lì trae la sua origine, con l’ambiente scultoreo pensato appositamente per lo spazio dello Studio Arte Fuori Centro.
La riflessione di Alessandra sullo specifico scultoreo, percepito nei pannelli dell’Università come spazi della riflessione e della sospensione del pensiero Zen, trova il suo giusto traguardo e compimento nella sua installazione ambientale per Arte Fuori Centro. Tutto quanto nei rilievi plastici di Tor Vergata già faceva comprendere il nuovo corso della sua ricerca plastica – più essenziale e meditatamente rarefatta rispetto ai precedenti Teatri del corpo - attraverso le diverse texture dei vari tipi di carte bianche usate, e dei segni tracciati in economia, trova maggiore respiro e adeguato compimento nel bianco territorio dell’installazione ambientale per la galleria romana, risolto come un giardino adatto a silenti soliloqui, e sospensioni del pensiero. Un luogo, questo, adeguato alla “meditazione occidentale”, modellato con gli stessi segni astratto-geometrici dei pannelli plastici e dei rilievi, anch’essi rigorosamente bianchi, con cui la Porfidia risolveva i suoi Aiku del 2001. Tutto questo fa percepire una coerente evoluzione del suo percorso scultoreo verso spazi, che oltre che essere fisicamente dati sono anche, e soprattutto, mentali. Si comprende allora come il bianco e la minimalizzazione dei segni corrispondano alla dimensione profondamente concettuale del giardino Zen della Porfidia. Silente e sospeso nel tempo, rigato da un autentico corso d’acqua affiancato dai tracciati rettilinei di ghiaia e pozzolana sviluppati per cinque metri di lunghezza, delimitato da bande di sale grosso sui due lati esterni, nella polvere di marmo che completa il parterre come spazio dell’apparizione dei suoi segni tracciati in economia, e nei ponticelli tagliati nel forex che scavalcano il corso d’acqua, in tutto questo, e attraverso questo, la Porfidia realizza il suo personale concetto di giardino: un luogo d’ispirazione orientale, che attraverso la riflessione e la meditazione ridoni il giusto senso alle cose riequilibrando i valori. La mostra è accompagnata da un sottofondo di musiche contemporanee del compositore Fabio Paolizzo.
Nell’arco di tempo compreso tra febbraio e giugno sei artisti – Alessandra Porfidia, Pietro Celani, Alba Savoi, Salvatore Giunta, Gabriella Di Trani e Domenico Carella – differenti per formazione, scelte operative, metodologie espressive e progettualità di lavoro, si confrontano sulla complessa molteplicità delle prassi creative, sulla necessità di attraversare territori diversi per poter trovare stimoli e giustificazioni critiche alle molteplicità linguistiche e metodologiche che rappresentano il tessuto vitale della contemporaneità. L’intento critico è quello di riflettere sul presente, per cogliere le motivazioni profonde del fare arte e ipotizzare verso dove si stanno incanalando la sperimentazione e le problematiche progettuali di oggi.
Iniziata già nel 2004 con i grandi pannelli scultorei pendants per la personale Colloqui 1994-2004 dell’Università di Tor Vergata, la ricerca di Alessandra Porfidia prosegue nell’analisi dei Bianchi territori della scultura disponendosi ad un’indagine spaziale ancor più avanzata, ma che da lì trae la sua origine, con l’ambiente scultoreo pensato appositamente per lo spazio dello Studio Arte Fuori Centro.
La riflessione di Alessandra sullo specifico scultoreo, percepito nei pannelli dell’Università come spazi della riflessione e della sospensione del pensiero Zen, trova il suo giusto traguardo e compimento nella sua installazione ambientale per Arte Fuori Centro. Tutto quanto nei rilievi plastici di Tor Vergata già faceva comprendere il nuovo corso della sua ricerca plastica – più essenziale e meditatamente rarefatta rispetto ai precedenti Teatri del corpo - attraverso le diverse texture dei vari tipi di carte bianche usate, e dei segni tracciati in economia, trova maggiore respiro e adeguato compimento nel bianco territorio dell’installazione ambientale per la galleria romana, risolto come un giardino adatto a silenti soliloqui, e sospensioni del pensiero. Un luogo, questo, adeguato alla “meditazione occidentale”, modellato con gli stessi segni astratto-geometrici dei pannelli plastici e dei rilievi, anch’essi rigorosamente bianchi, con cui la Porfidia risolveva i suoi Aiku del 2001. Tutto questo fa percepire una coerente evoluzione del suo percorso scultoreo verso spazi, che oltre che essere fisicamente dati sono anche, e soprattutto, mentali. Si comprende allora come il bianco e la minimalizzazione dei segni corrispondano alla dimensione profondamente concettuale del giardino Zen della Porfidia. Silente e sospeso nel tempo, rigato da un autentico corso d’acqua affiancato dai tracciati rettilinei di ghiaia e pozzolana sviluppati per cinque metri di lunghezza, delimitato da bande di sale grosso sui due lati esterni, nella polvere di marmo che completa il parterre come spazio dell’apparizione dei suoi segni tracciati in economia, e nei ponticelli tagliati nel forex che scavalcano il corso d’acqua, in tutto questo, e attraverso questo, la Porfidia realizza il suo personale concetto di giardino: un luogo d’ispirazione orientale, che attraverso la riflessione e la meditazione ridoni il giusto senso alle cose riequilibrando i valori. La mostra è accompagnata da un sottofondo di musiche contemporanee del compositore Fabio Paolizzo.
22
maggio 2007
Alessandra Porfidia – Bianchi territori. Ambienti scultorei
Dal 22 maggio all'otto giugno 2007
arte contemporanea
Location
STUDIO ARTE FUORI CENTRO
Roma, Via Ercole Bombelli, 22, (Roma)
Roma, Via Ercole Bombelli, 22, (Roma)
Orario di apertura
dal martedì al venerdì dalle 17,00 alle 20,00
Vernissage
22 Maggio 2007, ore 18,00
Autore
Curatore