Un gruppo di giovani artisti sono stati invitati ad interpretare l’ancestrale e sempre attuale rapporto uomo-natura. L’arte che non è semplice mimesis, ovvero imitazione del reale, ma azione o opera che interviene sullo spazio concreto, definendone una caratteristica, visualizzando una situazione, modificandone alcuni parametri per coinvolgere emotivamente e intellettualmente lo spettatore. In prevalenza il percorso espositivo si svolge all’aperto. Le opere d’arte disseminate tra verdeggianti campi, uliveti e frutteti, sono tracce o segni di una particolare antropizzazione estetica del territorio. Un modo per valorizzare di nuovo uno spazio dimesso, ma che ha, come intendiamo dimostrare, grandi potenzialità. Una caratteristica cha accomuna molti interventi è il riuso dei “rifiuti”, la trasformazione di elementi che hanno concluso il loro ciclo utilitaristico, ma non vanno ad intasare le discariche, poiché l’alchimia artistica è in grado di modificarli in particolari manufatti in cui il grado estetico li sublima.