Lo spirito che ha animato la creazione di questo progetto è stato quello di mettere in relazione linguaggi diversi e diverse prospettive al fine di ottenere un’articolazione il più possibile ampia di posizioni intorno all’aria. Gli artisti che hanno aderito hanno condotto una ricerca in molti casi assai convincente intorno a questo tema, utilizzando ognuno la propria cifra stilistica. È stato scelto questo elemento sulla spinta del clima di emergenza ambientale che caratterizza questo momento storico, e sulla base della convinzione che l’arte e in generale la cultura possano contribuire alla diminuzione dell’inquinamento, almeno quello che deriva dall’ignoranza e dal disinteresse. L’aforisma che ha dato inizio alla creazione di questo progetto è quello di Brancusi che dice, “Bisogna salire molto in alto, per vedere molto lontano” e LA CITTA’ DELL’ARIA ci è sembrata la migliore collocazione per riflettere sul futuro non solo dell’arte.

Il linguaggio dell’arte, in effetti, è il linguaggio che il nostro progetto ha privilegiato usandolo come manuale di traduzione delle molte istanze che questa ricerca ha mosso. L’indagine però ha coinvolto anche altri linguaggi, la musica, il teatro, l’autorevole e rigoroso linguaggio della scienza, dell’ecologia e, infine, il linguaggio della spiritualità e del pensiero religioso.