12 ottobre 2012

fino al 24.XI.2012 Comportamento Emergente, Gioacchino Pontrelli Bologna, Galleria OltreDimore

 
La poetica del paesaggio e la costruzione delle mappe nella personale di Gioacchino Pontrelli in mostra a Bologna -

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Appropriarsi della realtà, è un’urgenza primaria con cui le nuove generazioni di artisti sono chiamati a confrontarsi, a porsi come snodo, piattaforma aperta e ricca di suggestioni. All’interno di queste coordinate, si inserisce l’opera di Gioacchino Pontrelli che presenta, negli spazi della galleria OltreDimore di Bologna, la mostra “Comportamento Emergente”, curata da Raffaele Gavarro.

Nell’esposizione in galleria due anime complementari si confrontano: da una parte l’interpretazione poliedrica di uno stesso soggetto riprodotto in diversi modi, dall’altra veri e propri collage fotografici in cui gli inserti di colore, insieme all’uso degli specchi a installazione o nella composizione di piccole opere giustapposte, allargano il campo d’indagine verso coordinate più ampie e complesse. Il processo di selezione e conseguente modificazione della realtà oggettuale è posto come denominatore comune, zoccolo duro attraverso il quale la mostra si sviluppa e procede.

Nella serie dei Paesaggi, a partire da un’unica opera (un paesaggio ameno di sassi torniti, colline verdeggianti e rivoli a solcar la composizione) l’artista prova a ricreare molteplici ambienti altri, ulteriori fascinazioni e identità diverse; grazie al classico uso del collage e all’ibridazione delle tecniche compositive – mixed media che si avvale del colore, dell’immagine fotografica e della luce – decide di scomporre, ritagliare, lacerare l’immagine primigenia, rendere diviso e caotico ciò che originariamente era unito e semplice.

Dall’idea di violentare l’immagine e connetterla attraverso il colore – che ha la funzione di legare e impastare i pezzi così scomposti, proponendosi come vero e proprio cromatismo emozionale – Gioacchino Pontrelli introduce un ulteriore indice di complessità, un interrogativo che trascende il confine stesso dell’arte propriamente detta: come il dato oggettivo possa variare a causa dell’intervento interpretativo dell’agente. L’artista si pone in opera come selezionatore dei contenuti e dei fatti salienti, dissimula e ricompone, mostra e nasconde, presenta in purezza o rende edulcorato.

L’operazione, lontana e normalizzata da quegli interventi politici primo novecenteschi, si risolve con equilibrio ed elegante resa. Le grandi tavole di paesaggio, i tavoli come obitori in cui guardare una realtà decorticata e ridotta a pezzi, attraggono lo spettatore verso una percezione circolare e sincopata.

Se la pittura, insieme al collage e all’uso continuato di diverse tecniche, abbiano ancora la forza comunicativa di inserirsi dentro il caleidoscopico girone dell’arte è un interrogativo cui Pontrelli ammette di dover dare risposta; quello che di fronte a queste opere si può certamente constatare è che l’universo fenomenico presentato non esaurisce la visione, ma provoca anzi suggestioni e modificazioni nell’ambiente rivelando, nell’intellegibile volta della sua fruizione, un legamento sottile, coordinate che interessano la pulsione di ciò che provocano oltre sé, suo malgrado.

Paola Pluchino

dal 5 ottobre al 24 novembre 2012

Gioacchino Pontrelli

Contemporaneo Emergente

a cura di Raffaele Gavarro

Galleria Oltredimore

Piazza San Giovanni in Monte 7 – (40123) Bologna

Orario: da martedì a sabato ore 10-13 e 17-19,30 o su appuntamento

Info: Tel: 051 6449537 – www.oltredimore.it info@oltredimore.it

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