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Walter De Benedictis – Poesia da guardare–pittura da leggere
Continuano gli appuntamenti espositivi tra gli spazi del FAT quartiere creativo, interno al centro per le arti contemporanee Ex Siri Terni
Comunicato stampa
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Lettere alfabetiche, cifre numeriche, ideogrammi, pittogrammi, macchie di colore, iterazioni segniche, piccoli oggetti, brandelli di carta, parole, frasi, forme dal forte potere evocativo, si combinano nei lavori di Walter De Benedictis per azionare il metronomo della nostra sensibilità. Scardinando i condizionamenti delle abituali associazioni mentali, l’artista usa segni e oggetti che significano se stessi, ma allo stesso tempo rimandano anche ad altro da sé. Quindi grazie all’intervento della fantasia e dell’afflato elegiaco, insito in ogni espressione artistica, De Benedictis compone poesie che si guardano e leggono. Elegie-pittoriche in cui i colori sono aggettivi e le forme si sciolgono nella concatenazione dei versi liberi.
Poesia che è anche sottile elegia del quotidiano, ricordo, memorie. Un sacchetto di plastica che si riempie di scontrini, biglietti ferroviari, ticket, veloci appunti, crescendo come un ventre materno per custodire le tracce di un vissuto intimamente sentito. Poesia che è riflessione, nascosta dietro uno specchio che si proietta oltre i confini fisici della sua cornice. Poesia che può esprimersi anche nei moti del corpo. Poesia che è metafora, simbolo. Le buste delle lettere (contenitore che presuppone un contenuto) rappresentano per De Benedictis le tappe di un percorso conoscitivo volto alla riscoperta dell’Io. Nell’opera Insisto sulla memoria, un foglio trasparente su cui sono impresse queste parole, copre, senza nasconderla, una struttura verticale formata da buste impilate una nell’altra. Entro ogni busta è racchiuso simbolicamente un ricordo: i più recenti sono in alto, facilmente leggibili, ma per riscoprire quelli più remoti, velati dalla memoria, si devono aprire in sequenza le buste, ripercorrendo le tracce dei ricordi senza alterarne l’ordine.
Poesia che è anche sottile elegia del quotidiano, ricordo, memorie. Un sacchetto di plastica che si riempie di scontrini, biglietti ferroviari, ticket, veloci appunti, crescendo come un ventre materno per custodire le tracce di un vissuto intimamente sentito. Poesia che è riflessione, nascosta dietro uno specchio che si proietta oltre i confini fisici della sua cornice. Poesia che può esprimersi anche nei moti del corpo. Poesia che è metafora, simbolo. Le buste delle lettere (contenitore che presuppone un contenuto) rappresentano per De Benedictis le tappe di un percorso conoscitivo volto alla riscoperta dell’Io. Nell’opera Insisto sulla memoria, un foglio trasparente su cui sono impresse queste parole, copre, senza nasconderla, una struttura verticale formata da buste impilate una nell’altra. Entro ogni busta è racchiuso simbolicamente un ricordo: i più recenti sono in alto, facilmente leggibili, ma per riscoprire quelli più remoti, velati dalla memoria, si devono aprire in sequenza le buste, ripercorrendo le tracce dei ricordi senza alterarne l’ordine.
12
maggio 2007
Walter De Benedictis – Poesia da guardare–pittura da leggere
Dal 12 maggio al 03 giugno 2007
arte contemporanea
Location
EX SIRI – CENTRO CULTURALE PER LE ARTI CONTEMPORANEE
Terni, Lungonera Savoia, (Terni)
Terni, Lungonera Savoia, (Terni)
Orario di apertura
12-00
Vernissage
12 Maggio 2007, ore 19
Autore
Curatore