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Paola Falasco – Liquid Fear
Liquid Fear è un percorso di ricerca intorno ai temi della sicurezza e del controllo sociale. Il titolo riprende le riflessioni del sociologo Zygmunt Bauman sul problema della “liquidità” delle relazioni sociali nell’epoca della post-modernità: «una società può essere definita “liquido-moderna” – ha scritto Bauman – se le situazioni in cui agiscono gli uomini si modificano prima che i loro modi di agire riescano a consolidarsi in abitudini e procedure»
Comunicato stampa
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Paola Falasco vive e lavora a Torino, ha conseguito il diploma di Belle Arti all’Accademia Albertina di Torino con una tesi sulla Public art Public Art. Pratiche artistiche nell’interesse della democrazia e la laurea in Architettura presso il Politecnico di Torino, indirizzo urbanistico, con una tesi di pianificazione territoriale dal titolo Processi decisionali in campo urbanistico. Politiche per la regolamentazione del traffico urbano nei centri storici.
Liquid Fear è un percorso di ricerca intorno ai temi della sicurezza e del controllo sociale. Il titolo riprende le riflessioni del sociologo Zygmunt Bauman sul problema della “liquidità” delle relazioni sociali nell’epoca della post-modernità: «una società può essere definita “liquido-moderna” – ha scritto Bauman – se le situazioni in cui agiscono gli uomini si modificano prima che i loro modi di agire riescano a consolidarsi in abitudini e procedure».
Lo sguardo si concentra, in particolare, sulle connessioni fra bisogno della sicurezza ed elaborazione della paura. Ne emerge la descrizione di una profezia che si autoadempie: la costruzione sociale del bisogno di sicurezza fa sì che il mondo appaia più infido e pauroso, e ispira ulteriori azioni di difesa, le quali, a loro volta, produrranno lo stesso effetto. Le paure sono così in grado di autoconservarsi e autoalimentarsi. Hanno una propria forza d’inerzia.
Il corpo, la città e la casa sono i tre luoghi in cui Paola Falasco prende in esame le dinamiche del binomio sicurezza-paura.
Sorvegliare e pulire è un lavoro presentato nel 2006 che pone l’accento sull’ossessione sociale dell’igiene come strumento di controllo del corpo e di costruzione di uno spazio “depurato”, “purificato” da un’alterità concepita come minaccia. Per il Crac si ripropone l’installazione insieme al video della performance che si svolse in quell’occasione. Le fotografie, parte integrante del lavoro, individuano i luoghi che, secondo studi recenti, presenterebbero la più alta concentrazione di batteri per cm².
NY Fear analizza la campagna pubblicitaria per la sicurezza adottata a New York, dopo l’11 settembre, dalla Metropolitan Transportation Authority (MTA), ponendola in diretto confronto con la contro-informazione critica che essa ha alimentato sul web.
Confini prende spunto dalle tecnologie impiegate contro l’“intrusione” di insetti e “animali nocivi” negli appartamenti (Homeguard Supersonic Multi-Functions Repeller) per analizzare lo spazio urbano delle gated communities, vere e proprie “architetture della paura e dell’intimidazione”, sorte negli USA ma in rapida diffusione in Europa, Asia e Sudamerica. Nuclei abitativi protetti con guardie armate e telecamere agli ingressi, in cui la paranoia mixofobica si nasconde dietro il messaggio di una felicità raggiunta attraverso la garanzia di un elevato standard di sicurezza.
Liquid Fear è un percorso di ricerca intorno ai temi della sicurezza e del controllo sociale. Il titolo riprende le riflessioni del sociologo Zygmunt Bauman sul problema della “liquidità” delle relazioni sociali nell’epoca della post-modernità: «una società può essere definita “liquido-moderna” – ha scritto Bauman – se le situazioni in cui agiscono gli uomini si modificano prima che i loro modi di agire riescano a consolidarsi in abitudini e procedure».
Lo sguardo si concentra, in particolare, sulle connessioni fra bisogno della sicurezza ed elaborazione della paura. Ne emerge la descrizione di una profezia che si autoadempie: la costruzione sociale del bisogno di sicurezza fa sì che il mondo appaia più infido e pauroso, e ispira ulteriori azioni di difesa, le quali, a loro volta, produrranno lo stesso effetto. Le paure sono così in grado di autoconservarsi e autoalimentarsi. Hanno una propria forza d’inerzia.
Il corpo, la città e la casa sono i tre luoghi in cui Paola Falasco prende in esame le dinamiche del binomio sicurezza-paura.
Sorvegliare e pulire è un lavoro presentato nel 2006 che pone l’accento sull’ossessione sociale dell’igiene come strumento di controllo del corpo e di costruzione di uno spazio “depurato”, “purificato” da un’alterità concepita come minaccia. Per il Crac si ripropone l’installazione insieme al video della performance che si svolse in quell’occasione. Le fotografie, parte integrante del lavoro, individuano i luoghi che, secondo studi recenti, presenterebbero la più alta concentrazione di batteri per cm².
NY Fear analizza la campagna pubblicitaria per la sicurezza adottata a New York, dopo l’11 settembre, dalla Metropolitan Transportation Authority (MTA), ponendola in diretto confronto con la contro-informazione critica che essa ha alimentato sul web.
Confini prende spunto dalle tecnologie impiegate contro l’“intrusione” di insetti e “animali nocivi” negli appartamenti (Homeguard Supersonic Multi-Functions Repeller) per analizzare lo spazio urbano delle gated communities, vere e proprie “architetture della paura e dell’intimidazione”, sorte negli USA ma in rapida diffusione in Europa, Asia e Sudamerica. Nuclei abitativi protetti con guardie armate e telecamere agli ingressi, in cui la paranoia mixofobica si nasconde dietro il messaggio di una felicità raggiunta attraverso la garanzia di un elevato standard di sicurezza.
03
maggio 2007
Paola Falasco – Liquid Fear
Dal 03 al 31 maggio 2007
arte contemporanea
Location
CRAC – CENTRO RICERCA ARTE CONTEMPORANEA
Cremona, Via Carlo Vittori, 8, (Cremona)
Cremona, Via Carlo Vittori, 8, (Cremona)
Orario di apertura
da Lun. a Ven. 10 - 16 - Sab. 10 - 13 e su appuntamento, festivi chiuso
Vernissage
3 Maggio 2007, ore 18
Autore
Curatore