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52 Biennale – Andrea Morucchio
progetto installativo multimediale: Laudes Regiae
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Laudes Regiae progetto installativo di Andrea Morucchio
promosso da: Comune di Venezia, Assessorato alla Produzione Culturale,
Assessorato alle Politiche Giovanili
attività collaterale: incontri di discussione lectio magistralis sui
temi sollevati da Laudes Regiae a cura di Beppe Caccia
pubblicazione catalogo: 700 copie, 32 pagine con immagini
dell’installazione e testi in italiano ed inglese.
testi istituzionali: On. Luana Zanella, Gian Domenico Romanelli
testi critici: Marco Baravalle, Maria Livia Brunelli, Saverio Simi de
Burgis, Beppe Caccia, Francesca Colasante,
Manuel Frara, Camilla Seibezzi, Felix Schoeber, Paolo Toffoluti, Sara
Micol Viscardi
grafica: Matteo Rosso
traduzioni: Giuliana Racco
ufficio stampa: Musei Civici Veneziani
in collaborazione con: MLB home gallery, Ferrara
concetto ispiratore:
“La funzione delle acclamazioni e della Gloria, nella forma moderna
dell’opinione pubblica e del consenso è tuttora al centro dei
dispositivi politici delle democrazie contemporanee”. Giorgio Agamben,
“Il Regno e la Gloria” 2007.
Il titolo del progetto installativo Laudes Regiae nasce dalla
definizione data alle invocazioni liturgiche con le quali si
accompagnava l’incoronazione dei sovrani nell’antichità e nella società
cristiana; partendo dal Cristo vincitore e re servivano ad acclamare in
Lui imperatori, sovrani, vescovi e papi. In pratica, con il mantra
della ripetizione corale, la preghiera assumeva la funzione di
confermare nell'inconscio popolare la derivazione divina dell'umano
potere. Attraverso un’ analisi socio politica dei contenuti e del senso
di queste acclamazioni, espressione di una sorta di “teologia politica”
medievale, si possono notare sorprendenti elementi di “continuità” tra
il mondo medievale e la nostra contemporaneità. Secondo Giorgio
Agamben, il potere moderno non è soltanto “governo", ma anche "gloria"
e gli aspetti cerimoniali, liturgici e acclamatori che siamo abituati a
considerare come un residuo del passato costituiscono invece tuttora la
base del potere occidentale.
descrizione dell’installazione:
Laudes Regiae è il risultato della combinazione tra l’ambiente spoglio,
minimale del Salone del Camino del Convento dei Santi Cosma e Damiano
del XI secolo e gli elementi installativi quali le proiezioni del Lupo
di Passau in corsa, lo "schieramento” degli elmi di vetro rosso e il
brano di acclamazione liturgica Laudes Regiae. L’illuminazione
dell’ambiente espositivo è solo quella solare proveniente da
quattordici finestre. Il salone è esposto al sole da levante a ponente,
la luce viene filtrata e diffusa nell’ambiente da leggeri veli di
tessuto grezzo bianco posizionati davanti alle finestre, ciò permette
di avere una illuminazione di luce naturale intensa e diffusa e
un’ambiente espositivo omogeneo , avvolgente e “ieratico”.
L’installazione è composta da:
-15 elementi elmi quattordici in vetro rosso e uno in cristallo
soffiati e satinati, 45x35x36 cm cad. Gli elmi sono posizionati sul
pavimento. La caratteristica del vetro satinato è quella di captare la
luce dell’ambiente circostante e quasi “autoilluminarsi; Gli elementi
in vetro sono la copia esatta di un elmo della collezione dell’Armeria
di Palazzo Ducale di Venezia, una celata a “becco di passero” del XIV
secolo la cui originalità deriva da una peculiare armonia plastica e un
carattere “arcaico”.
-una lastra di vetro acidato 55x21x1,5 cm su cui è stato impresso a
caldo l’immagine del Lupo di Passau posizionata a pelo d’acqua nella
vasca dell’acquasantiera in fondo del salone.
-proiezione su una parete del salone uno slide show appena
percepibile di schizzi in rosso del Lupo di Passau, eseguiti dal
pittore Fabio Bianco, in differenti posizioni di corsa. L'immagine del
lupo veniva punzonato sulle spade prodotte nel Medioevo nella omonima
cittadina tedesca. Il famoso all’epoca “trademark” – un lupo in
posizione di corsa - inciso sulla lama è un “marchio” dall’aspetto
essenziale, grezzo ed arcaico come potrebbe essere un’immagine murale
eseguita in tempi preistorici. Anche la spada del XVI secolo da cui ho
colto l’immagine del lupo punzonato si trova all’Armeria di Palazzo
Ducale.
-ambiente sonoro diffusione tecnicamente accurata del brano
originale Laudes Regiae -coro per messa di incoronazione- tratto dal
Manoscritto di Bamberg, XI secolo, eseguito da Schola Bamberg.
promosso da: Comune di Venezia, Assessorato alla Produzione Culturale,
Assessorato alle Politiche Giovanili
attività collaterale: incontri di discussione lectio magistralis sui
temi sollevati da Laudes Regiae a cura di Beppe Caccia
pubblicazione catalogo: 700 copie, 32 pagine con immagini
dell’installazione e testi in italiano ed inglese.
testi istituzionali: On. Luana Zanella, Gian Domenico Romanelli
testi critici: Marco Baravalle, Maria Livia Brunelli, Saverio Simi de
Burgis, Beppe Caccia, Francesca Colasante,
Manuel Frara, Camilla Seibezzi, Felix Schoeber, Paolo Toffoluti, Sara
Micol Viscardi
grafica: Matteo Rosso
traduzioni: Giuliana Racco
ufficio stampa: Musei Civici Veneziani
in collaborazione con: MLB home gallery, Ferrara
concetto ispiratore:
“La funzione delle acclamazioni e della Gloria, nella forma moderna
dell’opinione pubblica e del consenso è tuttora al centro dei
dispositivi politici delle democrazie contemporanee”. Giorgio Agamben,
“Il Regno e la Gloria” 2007.
Il titolo del progetto installativo Laudes Regiae nasce dalla
definizione data alle invocazioni liturgiche con le quali si
accompagnava l’incoronazione dei sovrani nell’antichità e nella società
cristiana; partendo dal Cristo vincitore e re servivano ad acclamare in
Lui imperatori, sovrani, vescovi e papi. In pratica, con il mantra
della ripetizione corale, la preghiera assumeva la funzione di
confermare nell'inconscio popolare la derivazione divina dell'umano
potere. Attraverso un’ analisi socio politica dei contenuti e del senso
di queste acclamazioni, espressione di una sorta di “teologia politica”
medievale, si possono notare sorprendenti elementi di “continuità” tra
il mondo medievale e la nostra contemporaneità. Secondo Giorgio
Agamben, il potere moderno non è soltanto “governo", ma anche "gloria"
e gli aspetti cerimoniali, liturgici e acclamatori che siamo abituati a
considerare come un residuo del passato costituiscono invece tuttora la
base del potere occidentale.
descrizione dell’installazione:
Laudes Regiae è il risultato della combinazione tra l’ambiente spoglio,
minimale del Salone del Camino del Convento dei Santi Cosma e Damiano
del XI secolo e gli elementi installativi quali le proiezioni del Lupo
di Passau in corsa, lo "schieramento” degli elmi di vetro rosso e il
brano di acclamazione liturgica Laudes Regiae. L’illuminazione
dell’ambiente espositivo è solo quella solare proveniente da
quattordici finestre. Il salone è esposto al sole da levante a ponente,
la luce viene filtrata e diffusa nell’ambiente da leggeri veli di
tessuto grezzo bianco posizionati davanti alle finestre, ciò permette
di avere una illuminazione di luce naturale intensa e diffusa e
un’ambiente espositivo omogeneo , avvolgente e “ieratico”.
L’installazione è composta da:
-15 elementi elmi quattordici in vetro rosso e uno in cristallo
soffiati e satinati, 45x35x36 cm cad. Gli elmi sono posizionati sul
pavimento. La caratteristica del vetro satinato è quella di captare la
luce dell’ambiente circostante e quasi “autoilluminarsi; Gli elementi
in vetro sono la copia esatta di un elmo della collezione dell’Armeria
di Palazzo Ducale di Venezia, una celata a “becco di passero” del XIV
secolo la cui originalità deriva da una peculiare armonia plastica e un
carattere “arcaico”.
-una lastra di vetro acidato 55x21x1,5 cm su cui è stato impresso a
caldo l’immagine del Lupo di Passau posizionata a pelo d’acqua nella
vasca dell’acquasantiera in fondo del salone.
-proiezione su una parete del salone uno slide show appena
percepibile di schizzi in rosso del Lupo di Passau, eseguiti dal
pittore Fabio Bianco, in differenti posizioni di corsa. L'immagine del
lupo veniva punzonato sulle spade prodotte nel Medioevo nella omonima
cittadina tedesca. Il famoso all’epoca “trademark” – un lupo in
posizione di corsa - inciso sulla lama è un “marchio” dall’aspetto
essenziale, grezzo ed arcaico come potrebbe essere un’immagine murale
eseguita in tempi preistorici. Anche la spada del XVI secolo da cui ho
colto l’immagine del lupo punzonato si trova all’Armeria di Palazzo
Ducale.
-ambiente sonoro diffusione tecnicamente accurata del brano
originale Laudes Regiae -coro per messa di incoronazione- tratto dal
Manoscritto di Bamberg, XI secolo, eseguito da Schola Bamberg.
08
giugno 2007
52 Biennale – Andrea Morucchio
Dall'otto giugno al 29 luglio 2007
arte contemporanea
Location
CONVENTO DEI SANTI COSMA E DAMIANO – ARCHIVIO LUIGI NONO
Venezia, Venezia-giudecca, 619, (VENEZIA)
Venezia, Venezia-giudecca, 619, (VENEZIA)
Orario di apertura
tutti i giorni, con orario 10/12- 15/18
Vernissage
8 Giugno 2007, ore 12
Sito web
www.morucchio.it
Autore