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Intimità-estraneità
ttraverso sguardi e prospettive differenti, le artiste che partecipano alla mostra indagano la complessità dei rapporti umani, recuperando ricordi, messaggi, simboli e vibrazioni profonde del loro e del nostro vissuto
Comunicato stampa
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Nella società attuale la difficoltà a relazionarsi si manifesta anche nei legami più intimi. I rapporti affettivi sono fragili e conta soltanto il soddisfacimento del piacere personale che ci porta a ricercare la nostra identità negli stili di consumo. Il corpo e il luogo, strettamente legati al vissuto quotidiano, tendono ad essere sempre più indefiniti. Il corpo, in particolare, diventa un recettore in grado di provare emozioni a comando, attivate da stimoli esterni. Affetti, interessi, amori, ogni legame è un possibile business, da ogni emozione si può ricavare un profitto. Così come gli oggetti hanno perso la loro durata per essere continuamente sostituiti da altri, anche le emozioni e gli affetti sono incerti e superficiali.
Attraverso sguardi e prospettive differenti, le artiste che partecipano alla mostra indagano la complessità dei rapporti umani, recuperando ricordi, messaggi, simboli e vibrazioni profonde del loro e del nostro vissuto.
ALICE BRUNELLO lavora sul corpo e sui ritratti. Ricordi di legami sinceri e innocenti si materializzano sulle sue stampe in bianco e nero. Atmosfere famigliari, istanti felici, momenti di incontro e di gioco diventano il mezzo per ritrovare le emozioni più autentiche. META GRGUREVIC si muove nel più ampio campo del sociale. Le sue armi sono l’ironia e l’umorismo. La leggerezza che accompagna i suoi lavori non rende però meno profondi i temi che affronta. Tra sogno e favola i personaggi che inventa diventano simboli e pupazzi da manipolare in un gioco che si svolge in un luogo indefinito in cui riflettere anche sulle cose più serie e tragiche. IRENE HOPFGARTNER affronta invece di petto la complessità delle relazioni interpersonali. Concentrandosi sulla comunicazione-interazione, costruisce e decostruisce il messaggio, isolandone un elemento, il più forte, il più carico di significato che diventa mezzo potente di comunicazione e svela il gioco di superficialità e profondità insito in tutti i tipi di relazionale sociale. FEDERICA MONTESANTO, infine, analizza la valenza emozionale dell’oggetto, il legame profondo che si crea tra l’oggetto e chi l’ha posseduto. Raccogliendo una serie di elementi, meticolosamente etichettati e numerati, fa rivivere la sua eroina attraverso le vibrazioni che gli stessi possono trasmettere. L’artista mette in scena una vita e una morte, recuperando il valore simbolico dell’oggetto come portatore di significato e creando un’opera d’arte autentica.
Attraverso sguardi e prospettive differenti, le artiste che partecipano alla mostra indagano la complessità dei rapporti umani, recuperando ricordi, messaggi, simboli e vibrazioni profonde del loro e del nostro vissuto.
ALICE BRUNELLO lavora sul corpo e sui ritratti. Ricordi di legami sinceri e innocenti si materializzano sulle sue stampe in bianco e nero. Atmosfere famigliari, istanti felici, momenti di incontro e di gioco diventano il mezzo per ritrovare le emozioni più autentiche. META GRGUREVIC si muove nel più ampio campo del sociale. Le sue armi sono l’ironia e l’umorismo. La leggerezza che accompagna i suoi lavori non rende però meno profondi i temi che affronta. Tra sogno e favola i personaggi che inventa diventano simboli e pupazzi da manipolare in un gioco che si svolge in un luogo indefinito in cui riflettere anche sulle cose più serie e tragiche. IRENE HOPFGARTNER affronta invece di petto la complessità delle relazioni interpersonali. Concentrandosi sulla comunicazione-interazione, costruisce e decostruisce il messaggio, isolandone un elemento, il più forte, il più carico di significato che diventa mezzo potente di comunicazione e svela il gioco di superficialità e profondità insito in tutti i tipi di relazionale sociale. FEDERICA MONTESANTO, infine, analizza la valenza emozionale dell’oggetto, il legame profondo che si crea tra l’oggetto e chi l’ha posseduto. Raccogliendo una serie di elementi, meticolosamente etichettati e numerati, fa rivivere la sua eroina attraverso le vibrazioni che gli stessi possono trasmettere. L’artista mette in scena una vita e una morte, recuperando il valore simbolico dell’oggetto come portatore di significato e creando un’opera d’arte autentica.
21
aprile 2007
Intimità-estraneità
Dal 21 al 29 aprile 2007
giovane arte
Location
CALCAGNO ART STUDIO
Venezia, Campo del Ghetto, 2918, (Venezia)
Venezia, Campo del Ghetto, 2918, (Venezia)
Vernissage
21 Aprile 2007, ore 18,30
Autore
Curatore