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Paul Lowe – Bosnians
La mostra, che approda per la prima volta in Italia, è stata ospitata in molte delle città teatro degli scontri, da Mostar a Belgrado, da Tuzla a Srebrenica, offrendo una preziosa occasione di riflessione e di memoria civile. È stata inoltre presentata in tutto il mondo, dal Regno Unito al Pakistan, dai Paesi Scandinavi al Sud Africa
Comunicato stampa
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Il 6 aprile del 1992 le truppe serbo bosniache lanciarono il primo massiccio bombardamento su Sarajevo, decretando l’inizio dell’assedio più lungo del Novecento.
Per questa ricorrenza l’Associazione culturale Franti Nisi Masa Italia e il Gruppo studentesco “Progetto Balcani” hanno voluto riproporre le tappe principali che hanno segnato quel periodo storico non tanto per commemorare quanto per stimolare l’attenzione, la comprensione e la discussione fra chi ha vissuto quegli anni e chi appartiene a una generazione più giovane, nel tentativo di scoprire che cosa hanno rappresentato le guerre bosniache nel nostro Paese e cosa rimane di un conflitto che si è svolto a pochi passi da noi.
Dal 6 al 18 aprile quindi in vari luoghi di Torino si svolgerà la manifestazione Vicini di guerra. Filo conduttore del progetto la narrazione presente in più forme in tutte le iniziative: dal racconto per immagini, attraverso una rassegna di film e documentari e una mostra fotografica, al racconto su carta, attraverso un incontro sul reportage di guerra, alla narrazione per voce e musica. 6 quindi i percorsi tematici: il cinema, la fotografia, il giornalismo di guerra, gli aiuti umanitari, la ricostruzione, la testimonianza attraverso musica, reading e performance teatrali.
Fra le principali iniziative in programma la mostra fotografica Bosnians di Paul Lowe che si inaugurerà venerdì 13 aprile presso l’Accademia Albertina delle Belle Arti di Torino, alla presenza dell’autore. La mostra, che approda per la prima volta in Italia, è stata ospitata in molte delle città teatro degli scontri, da Mostar a Belgrado, da Tuzla a Srebrenica, offrendo una preziosa occasione di riflessione e di memoria civile. È stata inoltre presentata in tutto il mondo, dal Regno Unito al Pakistan, dai Paesi Scandinavi al Sud Africa. La mostra resterà aperta fino al 27 aprile.
Paul Lowe è un fotografo freelance pluripremiato ed insegnante, vive e lavora tra Sarajevo e Londra. Le sue foto sono apparse su pubblicazioni internazionali quali Time, Newsweek, Life, Der Spiegel, The Sunday Times Magazine, The Observer e The Independent. Ha coperto eventi internazionali tra cui la caduta del Muro di Berlino, la liberazione di Nelson Mandela, la guerra in ex-Jugoslavia e la distruzione di Grozny. Attualmente sta sviluppando un programma di formazione on-line per fotografi di paesi in via di sviluppo, in collaborazione con la Fondazione World Press Photo di Amsterdam. Insegna Fotogiornalismo e Fotografia Documentaria al London College of Communication.
L’immagine fotografica, più ancora del video, è stata il principale strumento per comunicare le devastazioni e gli orrori delle Guerre Jugoslave. In Bosnia, come in molti conflitti recenti, le fotografie hanno dovuto raccontare al mondo storie sconosciute o dimenticate, storie a volte inimmaginabili. Storie che spesso le parole non riuscivano a dire.
In questo il lavoro di Paul Lowe è esemplare, i suoi scatti in bianco e nero sulla vita durante e dopo il conflitto in Bosnia compiono una rara opera di testimonianza e di ricostruzione: un uomo in piedi sulla soglia di un “corridoio di cecchini”, colpito da un fascio di luce, valuta se rischiare di attraversare o no; una coppia si abbraccia teneramente su una terrazza affacciata su Sarajevo; un cranio umano viene comparato con una foto del volto che gli apparteneva; in una taverna un uomo inebriato dal vino canta a squarciagola mentre un altro lo osserva beffardo.
Queste immagini hanno il merito di mostrare le ferite di una terra e dei suoi abitanti senza scivolare nel pietismo né nella pura esibizione dell’orrore. Non cercano la scossa emotiva che tramortisce lo spettatore, per incassare una facile indignazione. Perché lo shock da orrore in prima pagina cede rapidamente il passo a un generico sdegno e all’oblio. Non sono scatti che vogliono “far pensare” – nel senso quasi violento che spesso si dà all’espressione – piuttosto “aiutano a pensare”.
Paul Lowe sarà presente anche alla tavola rotonda sul rapporto tra giornalismo e guerra nei Paesi della ex Jugoslavia prima durante e dopo i conflitti degli anni novanta. Reportage di guerra, si svolgerà al Circolo dei Lettori sabato 14 aprile.
La manifestazione Vicini di guerra è un evento realizzato da Associazione culturale Franti Nisi Masa Italia e Gruppo studentesco “Progetto Balcani” con il contributo Edisu Piemonte, Regione Piemonte, Associazione Museo Nazionale del Cinema e Circolo dei Lettori e con la collaborazione di Città di Torino, Politecnico di Torino, Università degli Studi di Torino, Osservatorio dei Balcani, Cafè Liber, Cineteatro Baretti, Cinema Massimo.
Per questa ricorrenza l’Associazione culturale Franti Nisi Masa Italia e il Gruppo studentesco “Progetto Balcani” hanno voluto riproporre le tappe principali che hanno segnato quel periodo storico non tanto per commemorare quanto per stimolare l’attenzione, la comprensione e la discussione fra chi ha vissuto quegli anni e chi appartiene a una generazione più giovane, nel tentativo di scoprire che cosa hanno rappresentato le guerre bosniache nel nostro Paese e cosa rimane di un conflitto che si è svolto a pochi passi da noi.
Dal 6 al 18 aprile quindi in vari luoghi di Torino si svolgerà la manifestazione Vicini di guerra. Filo conduttore del progetto la narrazione presente in più forme in tutte le iniziative: dal racconto per immagini, attraverso una rassegna di film e documentari e una mostra fotografica, al racconto su carta, attraverso un incontro sul reportage di guerra, alla narrazione per voce e musica. 6 quindi i percorsi tematici: il cinema, la fotografia, il giornalismo di guerra, gli aiuti umanitari, la ricostruzione, la testimonianza attraverso musica, reading e performance teatrali.
Fra le principali iniziative in programma la mostra fotografica Bosnians di Paul Lowe che si inaugurerà venerdì 13 aprile presso l’Accademia Albertina delle Belle Arti di Torino, alla presenza dell’autore. La mostra, che approda per la prima volta in Italia, è stata ospitata in molte delle città teatro degli scontri, da Mostar a Belgrado, da Tuzla a Srebrenica, offrendo una preziosa occasione di riflessione e di memoria civile. È stata inoltre presentata in tutto il mondo, dal Regno Unito al Pakistan, dai Paesi Scandinavi al Sud Africa. La mostra resterà aperta fino al 27 aprile.
Paul Lowe è un fotografo freelance pluripremiato ed insegnante, vive e lavora tra Sarajevo e Londra. Le sue foto sono apparse su pubblicazioni internazionali quali Time, Newsweek, Life, Der Spiegel, The Sunday Times Magazine, The Observer e The Independent. Ha coperto eventi internazionali tra cui la caduta del Muro di Berlino, la liberazione di Nelson Mandela, la guerra in ex-Jugoslavia e la distruzione di Grozny. Attualmente sta sviluppando un programma di formazione on-line per fotografi di paesi in via di sviluppo, in collaborazione con la Fondazione World Press Photo di Amsterdam. Insegna Fotogiornalismo e Fotografia Documentaria al London College of Communication.
L’immagine fotografica, più ancora del video, è stata il principale strumento per comunicare le devastazioni e gli orrori delle Guerre Jugoslave. In Bosnia, come in molti conflitti recenti, le fotografie hanno dovuto raccontare al mondo storie sconosciute o dimenticate, storie a volte inimmaginabili. Storie che spesso le parole non riuscivano a dire.
In questo il lavoro di Paul Lowe è esemplare, i suoi scatti in bianco e nero sulla vita durante e dopo il conflitto in Bosnia compiono una rara opera di testimonianza e di ricostruzione: un uomo in piedi sulla soglia di un “corridoio di cecchini”, colpito da un fascio di luce, valuta se rischiare di attraversare o no; una coppia si abbraccia teneramente su una terrazza affacciata su Sarajevo; un cranio umano viene comparato con una foto del volto che gli apparteneva; in una taverna un uomo inebriato dal vino canta a squarciagola mentre un altro lo osserva beffardo.
Queste immagini hanno il merito di mostrare le ferite di una terra e dei suoi abitanti senza scivolare nel pietismo né nella pura esibizione dell’orrore. Non cercano la scossa emotiva che tramortisce lo spettatore, per incassare una facile indignazione. Perché lo shock da orrore in prima pagina cede rapidamente il passo a un generico sdegno e all’oblio. Non sono scatti che vogliono “far pensare” – nel senso quasi violento che spesso si dà all’espressione – piuttosto “aiutano a pensare”.
Paul Lowe sarà presente anche alla tavola rotonda sul rapporto tra giornalismo e guerra nei Paesi della ex Jugoslavia prima durante e dopo i conflitti degli anni novanta. Reportage di guerra, si svolgerà al Circolo dei Lettori sabato 14 aprile.
La manifestazione Vicini di guerra è un evento realizzato da Associazione culturale Franti Nisi Masa Italia e Gruppo studentesco “Progetto Balcani” con il contributo Edisu Piemonte, Regione Piemonte, Associazione Museo Nazionale del Cinema e Circolo dei Lettori e con la collaborazione di Città di Torino, Politecnico di Torino, Università degli Studi di Torino, Osservatorio dei Balcani, Cafè Liber, Cineteatro Baretti, Cinema Massimo.
13
aprile 2007
Paul Lowe – Bosnians
Dal 13 al 27 aprile 2007
fotografia
Location
ACCADEMIA ALBERTINA DI BELLE ARTI
Torino, Via Dell'accademia Albertina, 6, (Torino)
Torino, Via Dell'accademia Albertina, 6, (Torino)
Autore