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Il contrasto tra l’attualità dell’unico oggetto rappresentato e il contesto nel quale è inserito, contribuisce a catalizzare maggiormente l’attenzione su quello che è il nodo centrale di questa serie, Duration, cioè la comunicazione, l’alternanza tra alienazione passiva e isolamento creativo che la tecnologia ci ha imposto o agevolato. La solitudine della bambina è apparente o reale? In realtà da questa fotografia come dalla seguente, dove – in un contesto altrettanto arcaico – due personaggi distanti l’uno dall’altro e appoggiati agli stipiti di porte sontuose sembrano comunicare solo con il loro cellulare, sull’immediata percezione di solitudine si innesta un più meditato senso di intimità.
Come fosse un inno a un tiepido disgelo, come volesse porre l’accento sul bisogno di solitudine per scalzarlo subito dopo, Maria Friberg gioca con apparenza e disvelamento, dosandoli abilmente in composizioni squisitamente nordiche, calibrate e limpide. Sfruttando con abilità il potere estetizzante dell’architettura e del tempo, riesce a far risplendere come perle gli strumenti tecnologici della nostra contemporaneità, interrogandosi sulla portata del loro valore comunicativo. Il rapporto con la tecnologia può sì isolarci rispetto al circostante, ma è, e nel Nord Europa sicuramente in misura maggiore, anche una finestra sul mondo, un modo per rimpossessarsi di una propria dimensione.
La necessità di silenzio, agognato e forzato ad un tempo, si ritrova anche in Calmation, il video presentato in mostra, dove un uomo vestito di tutto punto cerca la quiete, galleggiando su una distesa d’acqua, in ascolto di suoni marini, gli occhi chiusi sul cielo a difendersi e infine ritrovarsi.
Francesca Coppola
dal 5 ottobre al 15 dicembre 2012
Maria Friberg, opere
Galica Artecontemporanea
Viale Bligny, 41 – 20122 Milano
Orario: da lunedì a venerdì ore 10-13 e 15-19; sabato su appuntamento
Info: tel. +39 0258430760; fax +39 0258434077; mail@galica.it; www.galica.it