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Massimo Volponi – I miti del Jazz
E’ una carrellata di uomini e volti che nel ‘900 hanno reso grande il jazz, Gillespie, Monk, Pastorius, Davis e mitiche “lady”, come Billie Holliday
Comunicato stampa
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Per gli appassionati di jazz e non solo. L’Associazione Culturale Teatro del Mediterraneo ha inaugurato il 20 marzo 2007 la mostra “I miti del Jazz”, realizzata da Massimo Volponi, giovane artista marchigiano impegnato da sempre nella contaminazione dei linguaggi artistici. E’ una carrellata di uomini e volti che nel ‘900 hanno reso grande il jazz, Gillespie, Monk, Pastorius, Davis e mitiche “lady”, come Billie Holliday. Ad ospitarlo è il locale Sugar C, specializzato in concerti e atmosfere jazz, offre anche rassegne fotografiche, spettacoli, dj set, a via Galvani 29. In una sala accogliente sarà possibile ammirare le opere mentre si assiste ai concerti, i quadri infatti circondano il palco e i musicisti, fondendosi perfettamente con la musica.
La mostra è una serie di ritratti, rivisitati al ritmo del jazz; ogni volto è dipinto su un supporto di polistirolo che è stato tagliato e diviso, i contorni diventano così frastagliati e movimentatissimi, affogati in un tono unico, un blu oltremare, il colore degli spot che sul palco avvolgono i musicisti. Drink, musica, luce soffusa, questa è l’atmosfera dei locali fumosi che l’artista ha voluto far rivivere.
Volponi ha realizzato varie mostre figurative nell’Italia Centrale, ricordiamo solamente “Tutto il mondo è paese?”, “You are what you eat”, “Crakjazz”, “Dieci più dieci, fiabe a quattro mani”. Un’opera della mostra “Di Luce d’Ombra” è presente nella collezione pubblica del Consolato Italiano a New York, realizzata in memoria delle vittime dell’11 settembre 2001. Un’altra sua opera è invece alla galleria del Ministero della Cultura di Santiago del Cile. Ha partecipato come artista performer a degli happening legati alla body art, in Italia e in Svizzera. E’ molto attento al sociale, nel 2006 ha pubblicato “Barrierandia, quando piccoli particolari diventano grandi ostacoli”, libro sulle barriere architettoniche delle città e sulle difficoltà delle persone disabili nel vivere l’ambiente urbano. In “You are what you eat” si è occupato del dilagare dei cibi OGM e della alimentazione come nuovo male psicologico, legata ai falsi modelli estetici anoressici.
La mostra è una serie di ritratti, rivisitati al ritmo del jazz; ogni volto è dipinto su un supporto di polistirolo che è stato tagliato e diviso, i contorni diventano così frastagliati e movimentatissimi, affogati in un tono unico, un blu oltremare, il colore degli spot che sul palco avvolgono i musicisti. Drink, musica, luce soffusa, questa è l’atmosfera dei locali fumosi che l’artista ha voluto far rivivere.
Volponi ha realizzato varie mostre figurative nell’Italia Centrale, ricordiamo solamente “Tutto il mondo è paese?”, “You are what you eat”, “Crakjazz”, “Dieci più dieci, fiabe a quattro mani”. Un’opera della mostra “Di Luce d’Ombra” è presente nella collezione pubblica del Consolato Italiano a New York, realizzata in memoria delle vittime dell’11 settembre 2001. Un’altra sua opera è invece alla galleria del Ministero della Cultura di Santiago del Cile. Ha partecipato come artista performer a degli happening legati alla body art, in Italia e in Svizzera. E’ molto attento al sociale, nel 2006 ha pubblicato “Barrierandia, quando piccoli particolari diventano grandi ostacoli”, libro sulle barriere architettoniche delle città e sulle difficoltà delle persone disabili nel vivere l’ambiente urbano. In “You are what you eat” si è occupato del dilagare dei cibi OGM e della alimentazione come nuovo male psicologico, legata ai falsi modelli estetici anoressici.
20
marzo 2007
Massimo Volponi – I miti del Jazz
Dal 20 marzo al 20 aprile 2007
fotografia
Location
SUGAR C
Roma, Via Galvani, 29, (Roma)
Roma, Via Galvani, 29, (Roma)
Orario di apertura
tutti i giorni dopo le 21
Vernissage
20 Marzo 2007, ore 21
Autore