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Johannesburg: Emerging/Diverging Metropolis
Il visitatore che in un viaggio virtuale intorno al mondo ha già potuto apprezzare la coloratissima Città del Messico, la nuova Mosca, come pure Chandigarh e Brasilia (spettacolari realizzazioni dell’urbanistica moderna) potrà, questa volta, scoprire Johannesburg e la sua metropoli
Comunicato stampa
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Il visitatore che in un viaggio virtuale intorno al mondo ha già potuto apprezzare la coloratissima Città del Messico, la nuova Mosca, come pure Chandigarh e Brasilia (spettacolari realizzazioni dell’urbanistica moderna) potrà, questa volta, scoprire Johannesburg e la sua metropoli attraverso la quarta mostra della Galleria dell’Accademia di architettura dell’Università della Svizzera italiana, che si inaugurerà eccezionalmente di martedì, il 3 aprile 2007, alle ore 19.
Johannesburg è un chiaro esempio dell’intensa riorganizzazione dei sistemi produttivi e commerciali: è, insomma, una realtà-simbolo del nostro tempo.
Il ciclo espositivo curato dal Direttore dell’Accademia, Josep Acebillo, con il prestigioso patrocinio della Commissione svizzera per l’UNESCO, è quindi dedicato ad un mondo che non deve emergere perché è già emerso: è, infatti, sotto gli occhi di tutti e tenta di dare risposte chiare alle profonde trasformazioni che la società affronta oggi.
Johannesburg è una delle principali metropoli del continente africano, con una popolazione metropolitana di circa 3,5 milioni di abitanti (su un totale di 40 milioni per l’intero Sudafrica). La città, con un alto livello di sviluppo infrastrutturale e tecnologico ed una larga fetta della sua provincia (Gauteng) che garantisce il 33% del PIL del paese, gode di una vita culturale e creativa che da qui si irradia per tutto il paese, come pure di una posizione di crescente rilevanza nell’economia globale; sta altresì diventando un illuminante punto di riferimento per la comprensione dell’elaborazione del nuovo sistema urbano.
Johannesburg riunisce con particolare intensità tutti i problemi ereditati dal pesante passato del regime dell’apartheid: la frammentazione territoriale ed urbana, l’economia industriale rallentata, la polarizzazione economica e sociale, la drammatica carenza di abitazioni e di servizi nelle aree più svantaggiate e la proliferazione di nuovi insediamenti informali.
Molti tra i più significativi progetti urbani ed architettonici del paese si concentrano quindi a Johannesburg.
La mostra Johannesburg: Emerging/Diverging Metropolis (Johannesburg: metropoli emergente/divergente) alla Galleria dell’Accademia intende offrire un panorama delle trasformazioni in corso nella città e nell’area metropolitana, oltre ad una selezione dei progetti architettonici e urbani più interessanti ultimati, o in via di realizzazione, negli ultimi dieci anni (1995-2005).
I progetti selezionati presentano un duplice denominatore comune: sono esempio dell’implementazione dei metodi architettonici e di pianificazione orientati a superare le divisioni sociali, politiche e culturali del post-apartheid e, al contempo, contribuiscono a sviluppare l’enorme potenziale economico del Sudafrica, facendo di Johannesburg, accanto a Città del Capo e Durban, un punto di riferimento internazionale.
La mostra include una scelta di arditi progetti ad opera di ex studenti della Scuola di Architettura e Pianificazione Urbana dell’Università di Witwatersrand.
Anche l’esposizione su Johannesburg (come le precedenti) propone una straordinaria rassegna fotografica: una selezione di riprese di David Goldblatt, il cui lavoro è un’acuta osservazione durata tutta la vita sullo sviluppo del Sudafrica, sui cambiamenti e le aspirazioni più profonde del paese. Il visitatore avrà quindi modo di leggere un “racconto visivo” accattivante, che fornirà informazioni preziose sulla vita in Sudafrica ed i suoi cittadini: in sintesi, come la gente comune e le iniziative della collettività che rispondono alle varie esigenze primarie (di tipo economico, sociale e culturale) ridisegnano nella città sia gli spazi pubblici (strade, parchi, edifici condominiali, intersezioni di traffico, terre libere e vacanti), sia gli spazi privati ereditati dall’apartheid, tutti limitati da cancelli, recinti o guardiole.
Diversi progetti ed installazioni multi-mediali molto suggestive dell’artista Ismail Farouk contribuiscono inoltre a sottolineare come le trasformazioni in corso rappresentino lo scenario di forti tensioni, tra la volontà di sviluppare una politica urbana di maggiore giustizia e di equilibrio sociale e le strategie dei grandi progetti che, per fare crescere competitività e redditività, mirano a trasformare l’economia industriale in un’economia di tipo finanziario e terziario.
L’esperienza sudafricana, ed in particolare quella di Johannesburg, sono senz’altro esempio di città “emergenti” che si reinventano dopo un passato di complessità e divisione.
Come di consueto, nel corridoio antistante l’entrata della Galleria viene proposta un’esperienza che accompagna la mostra. In questo senso è dato spazio al WISH (Workshop on International Social Housing), la Summer School dell’Accademia, svoltasi a Johannesburg, in collaborazione con la University of the Witwatersrand, nel corso dell’estate 2006.
Il WISH ha come oggetto la progettazione di quartieri di alloggi sociali in città del mondo emergente caratterizzate da una veloce crescita demografica ed urbana, con una particolare attenzione all’integrazione dei nuovi quartieri nell’insieme della città.
Nelle sue edizioni precedenti il WISH ha già studiato le realtà di Tucumàn in Argentina, di Mexicali in Messico e di Nanjing in Cina, mentre prevede di lavorare sulla città di Tbilisi, in Georgia, durante l’estate 2007. Sotto la direzione di Martino Pedrozzi dell’Accademia di architettura, il workshop coinvolge ogni anno studenti di Mendrisio e dell’università partner, oltre ad enti governativi della città in oggetto responsabili della pianificazione ed attivi nella promozione della politica dell’alloggio.
La sezione in mostra a Mendrisio presenta pertanto i progetti elaborati dagli studenti per dieci aree strategiche della città, tra il distretto di Soweto a sud e quello di Alexandra a nord.
L’esposizione Johannesburg: Emerging/Diverging Metropolis è curata da Lindsay Bremner e Pep Subirós, organizzatori di diverse mostre ed autori di opere sui rapporti fra sviluppo urbano e creazione artistica, con speciale attenzione al continente africano.
Johannesburg è un chiaro esempio dell’intensa riorganizzazione dei sistemi produttivi e commerciali: è, insomma, una realtà-simbolo del nostro tempo.
Il ciclo espositivo curato dal Direttore dell’Accademia, Josep Acebillo, con il prestigioso patrocinio della Commissione svizzera per l’UNESCO, è quindi dedicato ad un mondo che non deve emergere perché è già emerso: è, infatti, sotto gli occhi di tutti e tenta di dare risposte chiare alle profonde trasformazioni che la società affronta oggi.
Johannesburg è una delle principali metropoli del continente africano, con una popolazione metropolitana di circa 3,5 milioni di abitanti (su un totale di 40 milioni per l’intero Sudafrica). La città, con un alto livello di sviluppo infrastrutturale e tecnologico ed una larga fetta della sua provincia (Gauteng) che garantisce il 33% del PIL del paese, gode di una vita culturale e creativa che da qui si irradia per tutto il paese, come pure di una posizione di crescente rilevanza nell’economia globale; sta altresì diventando un illuminante punto di riferimento per la comprensione dell’elaborazione del nuovo sistema urbano.
Johannesburg riunisce con particolare intensità tutti i problemi ereditati dal pesante passato del regime dell’apartheid: la frammentazione territoriale ed urbana, l’economia industriale rallentata, la polarizzazione economica e sociale, la drammatica carenza di abitazioni e di servizi nelle aree più svantaggiate e la proliferazione di nuovi insediamenti informali.
Molti tra i più significativi progetti urbani ed architettonici del paese si concentrano quindi a Johannesburg.
La mostra Johannesburg: Emerging/Diverging Metropolis (Johannesburg: metropoli emergente/divergente) alla Galleria dell’Accademia intende offrire un panorama delle trasformazioni in corso nella città e nell’area metropolitana, oltre ad una selezione dei progetti architettonici e urbani più interessanti ultimati, o in via di realizzazione, negli ultimi dieci anni (1995-2005).
I progetti selezionati presentano un duplice denominatore comune: sono esempio dell’implementazione dei metodi architettonici e di pianificazione orientati a superare le divisioni sociali, politiche e culturali del post-apartheid e, al contempo, contribuiscono a sviluppare l’enorme potenziale economico del Sudafrica, facendo di Johannesburg, accanto a Città del Capo e Durban, un punto di riferimento internazionale.
La mostra include una scelta di arditi progetti ad opera di ex studenti della Scuola di Architettura e Pianificazione Urbana dell’Università di Witwatersrand.
Anche l’esposizione su Johannesburg (come le precedenti) propone una straordinaria rassegna fotografica: una selezione di riprese di David Goldblatt, il cui lavoro è un’acuta osservazione durata tutta la vita sullo sviluppo del Sudafrica, sui cambiamenti e le aspirazioni più profonde del paese. Il visitatore avrà quindi modo di leggere un “racconto visivo” accattivante, che fornirà informazioni preziose sulla vita in Sudafrica ed i suoi cittadini: in sintesi, come la gente comune e le iniziative della collettività che rispondono alle varie esigenze primarie (di tipo economico, sociale e culturale) ridisegnano nella città sia gli spazi pubblici (strade, parchi, edifici condominiali, intersezioni di traffico, terre libere e vacanti), sia gli spazi privati ereditati dall’apartheid, tutti limitati da cancelli, recinti o guardiole.
Diversi progetti ed installazioni multi-mediali molto suggestive dell’artista Ismail Farouk contribuiscono inoltre a sottolineare come le trasformazioni in corso rappresentino lo scenario di forti tensioni, tra la volontà di sviluppare una politica urbana di maggiore giustizia e di equilibrio sociale e le strategie dei grandi progetti che, per fare crescere competitività e redditività, mirano a trasformare l’economia industriale in un’economia di tipo finanziario e terziario.
L’esperienza sudafricana, ed in particolare quella di Johannesburg, sono senz’altro esempio di città “emergenti” che si reinventano dopo un passato di complessità e divisione.
Come di consueto, nel corridoio antistante l’entrata della Galleria viene proposta un’esperienza che accompagna la mostra. In questo senso è dato spazio al WISH (Workshop on International Social Housing), la Summer School dell’Accademia, svoltasi a Johannesburg, in collaborazione con la University of the Witwatersrand, nel corso dell’estate 2006.
Il WISH ha come oggetto la progettazione di quartieri di alloggi sociali in città del mondo emergente caratterizzate da una veloce crescita demografica ed urbana, con una particolare attenzione all’integrazione dei nuovi quartieri nell’insieme della città.
Nelle sue edizioni precedenti il WISH ha già studiato le realtà di Tucumàn in Argentina, di Mexicali in Messico e di Nanjing in Cina, mentre prevede di lavorare sulla città di Tbilisi, in Georgia, durante l’estate 2007. Sotto la direzione di Martino Pedrozzi dell’Accademia di architettura, il workshop coinvolge ogni anno studenti di Mendrisio e dell’università partner, oltre ad enti governativi della città in oggetto responsabili della pianificazione ed attivi nella promozione della politica dell’alloggio.
La sezione in mostra a Mendrisio presenta pertanto i progetti elaborati dagli studenti per dieci aree strategiche della città, tra il distretto di Soweto a sud e quello di Alexandra a nord.
L’esposizione Johannesburg: Emerging/Diverging Metropolis è curata da Lindsay Bremner e Pep Subirós, organizzatori di diverse mostre ed autori di opere sui rapporti fra sviluppo urbano e creazione artistica, con speciale attenzione al continente africano.
03
aprile 2007
Johannesburg: Emerging/Diverging Metropolis
Dal 03 aprile al 10 maggio 2007
architettura
Location
AAM – ACCADEMIA DI ARCHITETTURA – VILLA ARGENTINA
Mendrisio, Largo Bernasconi, 2, (Mendrisio)
Mendrisio, Largo Bernasconi, 2, (Mendrisio)
Orario di apertura
dal mercoledì alla domenica dalle ore 12 alle ore 18, nonché lunedì 9 aprile 2007 negli stessi orari
Vernissage
3 Aprile 2007, ore 19 in via Canavée 5
Curatore