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Bastoni. Materia, Arte, Potere
La mostra, che espone circa 500 esemplari provenienti da musei e collezioni private, si pone l’obiettivo di presentare al pubblico una vasta raccolta di bastoni raggruppati per categorie
Comunicato stampa
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Ce ne sono da passeggio e di comando, popolari e massonici, da maestro e religiosi. Ma anche erotici ed etnici. Realizzati con materiali preziosi come l’avorio e la malacca, finemente intarsiati, con soggetti marini e impugnature esotiche.
Quelli “armati”, nascondevano persino una spada, una pistola, un pugnale.
Quelli di epoca vittoriana, appartenuti agli amanti del fumo, semplicemente la pipa.
Sono bastoni. Circa 500 esemplari che saranno in mostra a Milano nella continuazione della grande esposizione tenutasi a Siena nell’estate scorsa. In particolare la mostra milanese sarà arricchita da bastoni provenienti da prestigiose raccolte private di appassionati milanesi e lombardi, in particolare saranno esposti eccezionali pezzi in avorio, erotici e popolari mai mostrati prima d’ora.
E’ una mostra assolutamente unica nel suo genere “Bastoni. Materia Arte Potere”, che sarà allestita a Milano dal 22 marzo al 3 giugno in palazzo Morando Attendolo Bolognini, via Sant’Andrea 6, sede del Museo di Storia Contemporanea.
Un’esposizione di questo tipo in Europa ha soltanto un precedente, una mostra organizzata a Parigi nel 1980, da Catherine Dike, collezionista energica e grande appassionata.
Articolata in varie sezioni, la mostra milanese raccoglie per categorie - dai bastoni religiosi ai bastoni di difesa, dai bastoni erotici a quelli popolari - una grande varietà di pezzi, alcuni rarissimi per manifattura e destinazione d’uso, provenienti da musei e collezioni private, risalenti ad un periodo storico compreso tra il XVII sec e gli inizi del XX sec.
Acquistati per seguire il costume dell’epoca o perché si credeva avessero poteri “taumaturgici” e “medici”, nel tempo i bastoni hanno assunto funzioni e significati simbolici differenti a seconda di chi li ha posseduti. La mostra racconta questa evoluzione, anche attraverso le storie di chi questi bastoni li ha realizzati.
Un viaggio affascinante che conduce il visitatore nel XVI e XVII secolo, quando il bastone ed il pastorale erano i simboli del potere ecclesiastico.
Quelli di avorio lavorati a piqué e quelli d’argento risalenti alla metà del XVII, invece, venivano portati della nobiltà, in quanto indicativi di uno stato sociale. Fu, però, con la rivoluzione industriale, che l’impiego del bastone si estese anche alla classe media.
Ogni occasione richiedeva il bastone adatto: di giorno un’asta di malacca, di sera un’asta più esotica di scuro legno duro con l’impugnatura elegante e, per una gita in campagna, un motivo popolare intagliato nel legno.
L’epoca dei viaggi e delle esplorazioni portò in Italia molti oggetti curiosi; di particolare interesse quelli con soggetti marini, tagliati in osso di balena dai marinai durante i lunghi viaggi in mare. Una sezione a sé è dedicata ai cosiddetti bastoni “armati”, che originariamente avevano lo scopo di nascondere un’arma. In molti casi, tuttavia, il bastone “accessoriato” serviva al fumatore dell’epoca vittoriana per contenere un astuccio per fiammiferi o per sigarette e sigari. Un bastone multifunzione da signora poteva nascondere un portacipria col piumino, un ventaglio o una fiala di profumo. All’artista il bastone serviva a contenere una tavolozza di colori e al mago i trucchi del mestiere.
Insomma, non esistevano limiti nella creazione e nella fantasia, il che spiega forse il fascino che questi straordinari oggetti ancora oggi continuano ad esercitare su collezionisti e curiosi.
La rassegna allestita al Museo di Storia Contemporanea presenta 250 nuovi pezzi rispetto a quella tenutasi a Siena, tra cui due cimeli di straordinaria importanza conservati nel Museo del Risorgimento di Milano: lo Scettro e la Mano di Giustizia che Napoleone I portò durante l’incoronazione a Re d’Italia nel Duomo di Milano il 26 maggio 1805.
Catalogo della mostra dove saranno illustrati i bastoni non esposti a Siena a integrazione della precedente pubblicazione edita da Priuli & Verlucca Editori.
Quelli “armati”, nascondevano persino una spada, una pistola, un pugnale.
Quelli di epoca vittoriana, appartenuti agli amanti del fumo, semplicemente la pipa.
Sono bastoni. Circa 500 esemplari che saranno in mostra a Milano nella continuazione della grande esposizione tenutasi a Siena nell’estate scorsa. In particolare la mostra milanese sarà arricchita da bastoni provenienti da prestigiose raccolte private di appassionati milanesi e lombardi, in particolare saranno esposti eccezionali pezzi in avorio, erotici e popolari mai mostrati prima d’ora.
E’ una mostra assolutamente unica nel suo genere “Bastoni. Materia Arte Potere”, che sarà allestita a Milano dal 22 marzo al 3 giugno in palazzo Morando Attendolo Bolognini, via Sant’Andrea 6, sede del Museo di Storia Contemporanea.
Un’esposizione di questo tipo in Europa ha soltanto un precedente, una mostra organizzata a Parigi nel 1980, da Catherine Dike, collezionista energica e grande appassionata.
Articolata in varie sezioni, la mostra milanese raccoglie per categorie - dai bastoni religiosi ai bastoni di difesa, dai bastoni erotici a quelli popolari - una grande varietà di pezzi, alcuni rarissimi per manifattura e destinazione d’uso, provenienti da musei e collezioni private, risalenti ad un periodo storico compreso tra il XVII sec e gli inizi del XX sec.
Acquistati per seguire il costume dell’epoca o perché si credeva avessero poteri “taumaturgici” e “medici”, nel tempo i bastoni hanno assunto funzioni e significati simbolici differenti a seconda di chi li ha posseduti. La mostra racconta questa evoluzione, anche attraverso le storie di chi questi bastoni li ha realizzati.
Un viaggio affascinante che conduce il visitatore nel XVI e XVII secolo, quando il bastone ed il pastorale erano i simboli del potere ecclesiastico.
Quelli di avorio lavorati a piqué e quelli d’argento risalenti alla metà del XVII, invece, venivano portati della nobiltà, in quanto indicativi di uno stato sociale. Fu, però, con la rivoluzione industriale, che l’impiego del bastone si estese anche alla classe media.
Ogni occasione richiedeva il bastone adatto: di giorno un’asta di malacca, di sera un’asta più esotica di scuro legno duro con l’impugnatura elegante e, per una gita in campagna, un motivo popolare intagliato nel legno.
L’epoca dei viaggi e delle esplorazioni portò in Italia molti oggetti curiosi; di particolare interesse quelli con soggetti marini, tagliati in osso di balena dai marinai durante i lunghi viaggi in mare. Una sezione a sé è dedicata ai cosiddetti bastoni “armati”, che originariamente avevano lo scopo di nascondere un’arma. In molti casi, tuttavia, il bastone “accessoriato” serviva al fumatore dell’epoca vittoriana per contenere un astuccio per fiammiferi o per sigarette e sigari. Un bastone multifunzione da signora poteva nascondere un portacipria col piumino, un ventaglio o una fiala di profumo. All’artista il bastone serviva a contenere una tavolozza di colori e al mago i trucchi del mestiere.
Insomma, non esistevano limiti nella creazione e nella fantasia, il che spiega forse il fascino che questi straordinari oggetti ancora oggi continuano ad esercitare su collezionisti e curiosi.
La rassegna allestita al Museo di Storia Contemporanea presenta 250 nuovi pezzi rispetto a quella tenutasi a Siena, tra cui due cimeli di straordinaria importanza conservati nel Museo del Risorgimento di Milano: lo Scettro e la Mano di Giustizia che Napoleone I portò durante l’incoronazione a Re d’Italia nel Duomo di Milano il 26 maggio 1805.
Catalogo della mostra dove saranno illustrati i bastoni non esposti a Siena a integrazione della precedente pubblicazione edita da Priuli & Verlucca Editori.
22
marzo 2007
Bastoni. Materia, Arte, Potere
Dal 22 marzo al 03 giugno 2007
arti decorative e industriali
Location
MUSEO DI STORIA CONTEMPORANEA
Milano, Via Sant'andrea, 6, (Milano)
Milano, Via Sant'andrea, 6, (Milano)
Biglietti
7 euro intero - 5 euro ridotto - 3 euro studenti
Orario di apertura
9.30-13.00 14.00 -17.30 chiuso il lunedi
Vernissage
21 Marzo 2007, ore 18